Tutte le promesse non mantenute da Salvini sui cantieri del ponte sullo Stretto

Da quando è ministro, ha annunciato varie date per la loro apertura, tutte rinviate
ANSA/GIUSEPPE LAMI
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«Entro il 2024», «nell’estate 2024», «primavera 2025», «estate 2025». Da quando è diventato ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini ha promesso più volte l’apertura dei cantieri per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, spostandone ripetutamente la data. Da ultimo, durante una conferenza stampa al ministero il 19 maggio, Salvini ha dichiarato che i cantieri saranno avviati entro la prossima estate. «Questa estate è quella dove ci saranno gli operai al lavoro per la pre-canterizzazione», ha aggiunto il leader della Lega.

Solo pochi giorni prima, però, il ministro era sembrato più ottimista. Il 9 aprile scorso, in un video pubblicato sui social network, Salvini aveva affermato che l’apertura dei cantieri per il ponte fosse distante soltanto «poche settimane». In quel messaggio, il leader della Lega aveva rilanciato anche il numero falso secondo cui la costruzione dell’opera creerà «120 mila posti di lavoro». Come abbiamo spiegato in un fact-checking, questo numero è parecchio esagerato. Già a febbraio, Salvini aveva fissato la «primavera 2025» come data di inizio dei lavori.
Due anni fa, Salvini aveva promesso che i cantieri sarebbero iniziati entro l’estate del 2024. Lo aveva dichiarato, per esempio, a marzo 2023 durante la trasmissione Cinque minuti su Rai 1, poi a maggio dello stesso anno durante la conferenza stampa di presentazione del decreto che ha riattivato la Società Stretto di Messina, e infine a settembre, a margine di un incontro del consiglio di amministrazione della stessa società. In quell’occasione, il leader della Lega aveva detto: «L’impegno di aprire i cantieri veri sulle due sponde nell’estate 2024 è un impegno che in questo momento siamo assolutamente in grado di mantenere».

Le cose non sono andate come sperava il ministro. Nei mesi successivi, Salvini ha ridimensionato le sue ambizioni, ripetendo che i cantieri sarebbero iniziati non più entro l’estate del 2024, ma entro la fine dell’anno. «Il mio obiettivo è, dopo cinquant’anni di chiacchiere e di promesse non mantenute, con siciliani, calabresi e italiani, aprire i cantieri entro l’anno 2024», aveva dichiarato per esempio Salvini a fine maggio dello scorso anno.
Come detto, anche questa scadenza è stata mancata: prima è stata spostata alla primavera di quest’anno e, più di recente, alla prossima estate.

Nella conferenza stampa del 19 maggio, Salvini ha provato a offrire elementi che giustificherebbero un cauto ottimismo sull’apertura dei cantieri. «Quest’anno dovremmo aver adempiuto a tutto quello che la burocrazia, la norma italiana ed europea, prevede», ha detto il ministro. «C’è l’ultimo passaggio del Ministero dell’Ambiente, c’è la comunicazione alla Commissione europea e c’è l’approvazione al Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS). Ci sono tre passaggi che nell’arco delle prossime settimane dovrebbero arrivare a compimento», ha detto.

Secondo Salvini, la volontà di aprire i cantieri entro l’estate non è un suo «capriccio», visto che «non ci sono fortunatamente elezioni dietro l’angolo né in Sicilia né in Calabria, quindi non dobbiamo correre dietro ad annunci che potremmo risparmiarci». In effetti, alle prossime elezioni comunali di fine maggio voteranno pochi comuni siciliani e calabresi.

«Per serietà di chi da un secolo si sente dire: “Ci siamo”, se saremo particolarmente, non dico bravi, ma fortunati e costanti, l’estate del 2025 è quella dei lavori», ha concluso Salvini. Resta da vedere se questa nuova data indicata dal ministro sarà quella decisiva, oppure l’ultimo di una serie di annunci rimasti senza seguito.
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