Salvini vuole tornare a fare il ministro dell’Interno

Lo ha ammesso esplicitamente durante il congresso della Lega, che lo ha rieletto segretario per la terza volta
ANSA
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Il 6 aprile, durante il congresso federale della Lega a Firenze, Matteo Salvini è stato rieletto segretario del partito, incarico che ricoprirà per altri quattro anni. Nel suo discorso di chiusura del congresso, Salvini – che era l’unico candidato alla segreteria – ha lasciato intendere che nel 2029 lascerà la guida del partito a qualcun altro. «Sono sicuro che al prossimo congresso federale il mio orgoglio sarà di essere delegato, perché qua non so chi, non so come, qua c’è il prossimo segretario federale», ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Salvini guida la Lega da 12 anni: è stato eletto segretario la prima volta nel 2013 e per un secondo mandato nel 2017 (in passato, Salvini era contrario alle rielezioni per più di due mandati).
Nel suo intervento, il segretario della Lega ha parlato anche del rapporto con gli altri partiti che sostengono il governo Meloni e del suo doppio ruolo di vicepresidente del Consiglio e di ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Su questo punto, Salvini ha ammesso di voler cambiare incarico, e di voler tornare a fare il ministro dell’Interno, ruolo oggi ricoperto da Matteo Piantedosi. Quest’ultimo è stato capo di gabinetto di Salvini quando tra giugno 2018 e settembre 2019 era ministro dell’Interno, durante il primo governo di Giuseppe Conte, sostenuto dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle. «Matteo Piantedosi è un amico e un ottimo ministro. È stata una persona leale, di fiducia, di parola», ha detto Salvini, aggiungendo però che come segretario della Lega deve ascoltare le richieste del suo partito. «È un congresso di partito e i partiti fanno politica. È mio dovere ascoltare quello che il mio partito, quello che i sindaci, quello che gli elettori ci chiedono. E quindi sapendo che Matteo [Piantedosi, ndr] è e sarà un amico e un grande uomo di Stato, di quello che mi avete chiesto ne parlerò sia con lui che con Giorgia Meloni. Perché io sono a disposizione, sono a disposizione dell’Italia e della Lega, senza avere smanie», ha aggiunto Salvini.

L’annuncio di Salvini non è una sorpresa, ma è la prima volta che il leader della Lega dice in modo così esplicito che intende prendere il posto di Piantedosi. 

Negli scorsi giorni, diversi esponenti della Lega hanno chiesto che Salvini possa tornare a fare il ministro dell’Interno. «Io credo che la Lega ha dimostrato di avere una persona che sui temi della sicurezza ha rischiato la propria vita e la propria libertà personale per ottenere dei risultati. Quella persona è il nostro segretario Matteo Salvini e io credo che in questo momento, sull’amministrazione della giustizia, sull’amministrazione della sicurezza, sul contrasto all’immigrazione clandestina non basti l’ottimo lavoro ordinario che stiamo facendo, perché penso che da questo congresso debba uscire la richiesta di un lavoro straordinario sulla sicurezza che soltanto Matteo Salvini tornando al Viminale potrà fare», ha detto il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari, in un discorso durante il congresso del 6 aprile. Molinari ha invitato Salvini a «chiedere nuovamente per la Lega quella posizione», ossia di guidare il Ministero dell’Interno. 

La stessa posizione è stata espressa il 6 aprile dal vicesegretario della Lega Andrea Crippa, in un’intervista con la Repubblica. «Credo che la persona più felice se Salvini tornasse a fare il ministro dell’Interno sarebbe Matteo Piantedosi, che è stato un validissimo capo di gabinetto proprio di Salvini», ha detto Crippa, aggiungendo: «Spero che Piantedosi possa fare il candidato in Campania [dove ci saranno le elezioni regionali, ndr] e che Salvini possa tornare al Viminale». 

Secondo vari commentatori, nel 2022 la presidente del Consiglio Meloni ha preferito indicare Piantedosi come ministro dell’Interno perché Salvini era coinvolto nel processo sul caso “Open Arms”, in cui lo scorso dicembre 2024 è stato assolto in primo grado. 

In realtà, lo stesso Salvini non ha mai nascosto di avere apprezzato il ruolo di ministro dell’Interno. «Il ministero dell’Interno mi è rimasto nel cuore: se un domani la sorte mi riportasse al Viminale, sarei una persona felice, ma sono contento di quel che sta facendo Piantedosi», aveva detto il segretario della Lega lo scorso 23 dicembre, ospite di Quarta Repubblica su Rete 4, pochi giorni dopo l’assoluzione nel caso “Open Arms”.

Le reazioni

La richiesta di Salvini di poter tornare a fare il ministro dell’Interno non è stata accolta in modo positivo dagli alleati di governo. 

«La situazione internazionale è delicata. Capisco le legittime aspirazioni, ma il Paese viene prima. Una cosa è l’auspicio, un’altra la realtà», ha dichiarato il 7 aprile il capogruppo alla Camera di Forza Italia Paolo Barelli, in un’intervista al Corriere della Sera. Barelli ha chiesto poi di non alimentare «dubbi di inadeguatezza» su Piantedosi. 

«Il ministro dell’Interno sta lavorando molto bene. E, come spesso afferma lo stesso Salvini, la squadra che vince non si cambia», ha detto invece il deputato di Fratelli d’Italia Marco Osnato. «Salvini sta facendo molto bene alle Infrastrutture e deve poter portare a termine alcune sfide fondamentali, come il ponte sullo Stretto, e i risultati del lavoro di Piantedosi, come il decreto “Sicurezza”, sono sotto gli occhi di tutti. Cambiare i ruoli oggi non ha senso: la sfida di modernizzare l’Italia deve essere vinta con la collegialità sotto la guida di Giorgia Meloni», ha scritto su X il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi.

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