Il 15 ottobre 2019 Matteo Salvini e Matteo Renzi sono stati ospiti di Bruno Vespa a Porta a Porta (Rai1). Abbiamo verificato il loro confronto, qui trovate i fact-checking relativi ai successi elettorali dei due senatori. 


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Come va la Lega nei sondaggi…

Bruno Vespa ha ricostruito i successi elettorali di Salvini dicendo che «in sei anni, dalle politiche del 2013 alle europee del 2019, [Salvini] ha portato la Lega dal 4 per cento al 34 per cento. I sondaggi quest’estate […] la davano vicina al 38 per cento» (-1:29:00). Salvini ha aggiunto subito dopo: «L’ultimo [sondaggio] che ho visto ieri sera dà ancora la Lega al 33 per cento, quindi se si votasse oggi un italiano su tre sceglierebbe la Lega» (-1:28:02).

I numeri citati da Vespa sono sostanzialmente corretti: infatti, alle elezioni europee del 2019 la Lega ha raggiunto il 34,26%. Alle politiche del 2013, invece l’attuale partito di Salvini, che si presentò in coalizione con Berlusconi, aveva totalizzato solo poco più del 4 per cento. Il 1° agosto 2019, poco prima della crisi politica, la Lega era appena sotto il 37 per cento secondo la “supermedia” dei sondaggi curata curata da YouTrend. Alcuni sondaggi (disponibili qui) davano comunque il partito di Salvini anche un poco più alto.

E oggi? L’11 ottobre scorso l’Istituto di Ricerche Demopolis ha realizzato un sondaggio con l’obiettivo di analizzare il peso dei partiti e le alleanze di Governo. Da questo recente sondaggio risulta che la Lega attualmente è al 32 per cento (M5s al 20% e Pd al 19,2). Le percentuali sono confermate anche dall’ultima supermedia YouTrend del 10 ottobre scorso, in cui la Lega è data al 31,4%.

…e nelle urne

Salvini ha anche confrontato i risultati elettorali di Lega e Cinque Stelle, mentre erano al governo insieme: in particolare ha detto (-1:27:42) che alle Europee «la Lega [aveva] raddoppiato i voti» mentre «i Cinque Stelle avevano dimezzato i voti», nel confronto con le precedenti elezioni politiche.

In questo caso Salvini ha ragione: nelle elezioni politiche del marzo 2018 infatti, la Lega alla Camera ha raggiunto il 17,35% (circa 5.698.687 voti) mentre i 5 Stelle erano al 32,68% (10.732.066 voti). Nelle elezioni europee del 2019 invece, la Lega ha conquistato il 34,26% (cioè 9.153.638 voti) e i 5 stelle sono scesi al 17,07% (4.552.527 voti).

Il confronto tra il numero assoluto dei voti ci permette di confermare quanto detto da Salvini, cioè che la Lega, dalle politiche del 2018 alle europee del 2019, ha quasi raddoppiato i suoi voti (da 5,6 a 9,1 milioni), mentre i Cinque Stelle li hanno più che dimezzati (da 10,7 a 4,5 milioni).

Ma Renzi non ci sta

Verso la fine del confronto, Renzi ha però sostenuto che Salvini dovrebbe riconoscere anche le vittorie altrui, cosa che è successa secondo il leader di Italia Viva a Firenze, a Bari, a Bergamo e a Pesaro (min. -10:37). Renzi risponde ai risultati nazionali di Salvini con alcuni casi a livello locale.

Per quanto riguarda Firenze, Renzi si riferisce con ogni probabilità alle elezioni amministrative del 26 maggio scorso, che hanno visto la rielezione, per la seconda volta consecutiva, di Dario Nardella (Pd). La lista di Nardella ha ricevuto il 57,05 per cento dei voti. Nello stesso giorno, anche a Bari si sono tenute le elezioni amministrative che hanno visto la nomina di Antonio Decaro, del Partito Democratico, a sindaco della città. La sua lista ha raggiunto il 66,27% dei voti. Anche la città di Bergamo è andata alle urne lo scorso maggio, e anche in questo caso il sindaco Giorgio Gori, sostenuto dal Pd, è stato confermato per un secondo mandato con il 55,3% dei voti. Lo stesso discorso vale anche per la città di Pesaro, che ha visto la riconferma di Matteo Ricci (Pd): la sua lista ha ottenuto il 57,32% di voti.

Le città elencate da Renzi hanno effettivamente visto la nomina di sindaci del Partito Democratico durante le amministrative del maggio scorso.

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