Il 28 settembre si celebra la Giornata internazionale dell’aborto sicuro e da quasi sette mesi il governo è in ritardo nella pubblicazione della relazione annuale che contiene i dati più aggiornati sull’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) in Italia. La legge stabilisce che «entro il mese di febbraio» di ogni anno il Ministero della Salute deve presentare al Parlamento una relazione sull’attuazione della legge n. 194 del 1978, che contiene le «norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza».
Al momento della pubblicazione di questo articolo la relazione non è ancora stata pubblicata e a questo ritardo, che riguarda anche i governi passati, si aggiunge un altro problema: i dati pubblicati gli scorsi anni sono lacunosi e imprecisi, e non permettono di avere un quadro chiaro ospedale per ospedale. Di conseguenza è ancora difficile sapere se effettivamente la legge 194 è applicata in tutti i suoi punti in tutto il Paese, ed è complicato per le persone che vogliono ricorrere all’Ivg avere informazioni su quali sono le strutture che la praticano.
Al momento della pubblicazione di questo articolo la relazione non è ancora stata pubblicata e a questo ritardo, che riguarda anche i governi passati, si aggiunge un altro problema: i dati pubblicati gli scorsi anni sono lacunosi e imprecisi, e non permettono di avere un quadro chiaro ospedale per ospedale. Di conseguenza è ancora difficile sapere se effettivamente la legge 194 è applicata in tutti i suoi punti in tutto il Paese, ed è complicato per le persone che vogliono ricorrere all’Ivg avere informazioni su quali sono le strutture che la praticano.