I risultati delle elezioni regionali in Trentino-Alto Adige

In provincia di Trento ha vinto la coalizione di centrodestra, mentre in quella di Bolzano è arrivato primo il Südtiroler Volkspartei, che però non ha i voti sufficienti per governare
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La coalizione di centrodestra ha vinto le elezioni provinciali nella provincia autonoma di Trento, mentre il partito autonomista Südtiroler Volkspartei è arrivato primo nelle elezioni nella provincia autonoma di Bolzano. Il Südtiroler Volkspartei non ha ottenuto però i voti necessari per poter governare da solo. 

Le elezioni per rinnovare i consigli provinciali e i presidenti nelle province autonome di Trento e Bolzano si sono tenute domenica 22 ottobre e, una volta entrati in carica, i nuovi consiglieri comporranno il consiglio regionale del Trentino Alto-Adige. Il nuovo consiglio regionale eleggerà poi il nuovo presidente della regione, che non è eletto direttamente dai cittadini.

I risultati a Trento

Nella provincia autonoma di Trento, dove lo spoglio dei voti è iniziato nella mattinata di lunedì 23 ottobre, l’affluenza ha superato di poco il 58 per cento, in calo rispetto al 64 per cento delle elezioni provinciali del 2018. 

Alle ore 13:25, con 435 sezioni scrutinate su 527 (oltre l’80 per cento), il candidato della coalizione di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati Maurizio Fugatti è primo con il 51,7 per cento (102 mila preferenze). Francesco Valduga, sostenuto da tutti i partiti di opposizione a eccezione del Movimento 5 Stelle, è arrivato secondo con il 37,6 per cento (74 mila preferenze). Al terzo posto, più staccato, si è piazzato il candidato di Unione Popolare Filippo Degasperi (3,9 per cento, 8 mila voti). Il presidente onorario del Partito Comunista Marco Rizzo, candidato di Democrazia Sovrana e Popolare, ha ottenuto poco più del 2 per cento, superando il candidato di Alternativa Popolare Sergio Divina e quello Movimento 5 Stelle Alex Marini. Elena Dardo, candidata di Alternativa, è arrivata ultima con lo 0,5 per cento. 

Per quanto riguarda le liste, il Partito Democratico è risultato primo con il 16,6 per cento, seguito dalla Lega al 13 per cento, da Fratelli d’Italia al 12 per cento e dalla lista civica di Fugatti all’11 per cento. Il Partito Autonomista Trentino Tirolese, il principale partito autonomista della provincia di Trento, ha ottenuto l’8 per cento. Tra i partiti nazionali, Alleanza Verdi-Sinistra ha ottenuto il 3,3 per cento, Forza Italia il 2 per cento, il Movimento 5 Stelle il 1,9 per cento, Azione e Italia Viva l’1,4 per cento, mentre Unione Popolare lo 0,5 per cento.

Tra i partiti principali, quello che ha guadagnato più voti in termini percentuali rispetto alle scorse elezioni provinciali è stato Fratelli d’Italia (+11 per cento), mentre quello che ne ha persi di più è stata la Lega (-14 per cento).

I risultati a Bolzano 

In provincia di Bolzano, dove lo spoglio dei voti è iniziato già nella serata del 22 ottobre e si è concluso nella notte, si è votato solo per il rinnovo del consiglio provinciale. In base allo statuto della provincia autonoma di Bolzano, il presidente della provincia non viene eletto dai cittadini ma dai consiglieri provinciali una volta eletti. In sostanza, i cittadini hanno votato solo per le liste dei consiglieri provinciali.

L’affluenza è stata pari al 71,5 per cento, in calo di circa 3 punti percentuali rispetto al 2018. Il Südtiroler Volkspartei (in italiano “Partito Popolare Sudtirolese”), il più importante partito autonomista della provincia di Bolzano, è arrivato primo con il 34,5 per cento (97 mila preferenze). Il Svp ha perso oltre 20 mila voti rispetto alle elezioni 2018, il peggior risultato nella storia del partito dal 1948 a oggi. Al secondo posto si è piazzato un altro partito autonomista, il Team K, di ispirazione progressista, con l’11,1 per cento. Il Süd-Tiroler Freiheit, partito secessionista di estrema destra, è arrivato terzo con il 10,9 per cento, mentre al quarto posto si sono piazzati i Verdi con il 9 per cento. 

Tra i partiti nazionali, Fratelli d’Italia ha ottenuto il 6 per cento (oltre 16 mila preferenze), triplicando i voti ottenuti nel 2018. A seguire, il Partito Democratico ha ottenuto il 3,5 per cento (circa 10 mila preferenze), in lieve calo rispetto a cinque anni fa, mentre la Lega si è fermata al 3 per cento (quasi 9 mila preferenze), perdendo quasi 24 mila voti rispetto alle scorse elezioni, quando aveva superato l’11 per cento. Sia il Movimento 5 Stelle sia Forza Italia non hanno raggiunto l’1 per cento dei voti, fermandosi rispettivamente allo 0,7 e allo 0,6 per cento. Nel 2018 il Movimento 5 Stelle aveva ottenuto il 2,4 per cento, mentre Forza Italia l’1 per cento. 

Come anticipato, il presidente della provincia autonoma di Bolzano viene eletto dai consiglieri provinciali. Il presidente provinciale deve ottenere il voto favorevole della maggioranza assoluta dei componenti del consiglio, ossia di almeno il 50 per cento più uno. In più il presidente e la giunta provinciale devono rappresentare tutti i gruppi linguistici della provincia. A questo punto il Svp dovrà dunque trovare un accordo con altre forze politiche per eleggere il proprio candidato. Per esempio l’attuale presidente della provincia Arno Kompatscher è diventato presidente per la prima volta nel 2013 grazie a un accordo tra Svp e PD, mentre nel 2018 è stato rieletto grazie a un accordo con la Lega. 

Secondo la Repubblica il leader di Fratelli d’Italia in Trentino Alto-Adige, il deputato Alessandro Urzì, ha annunciato la disponibilità del partito per trovare un accordo con il Svp. L’accordo non è scontato, visto che in passato Fratelli d’Italia è stata contraria alle posizioni autonomiste del Svp. In ogni caso Svp e Fratelli d’Italia non avrebbero i numeri per governare da sole. Per eleggere il presidente provinciale occorre il voto favorevole della maggioranza assoluta dei consiglieri, dunque di 18 membri su 35. Il Svp ha ottenuto 13 dei 35 seggi disponibili, mentre Fratelli d’Italia ne ha ottenuti due. Per eleggere il presidente provinciale Svp e Fratelli d’Italia dovrebbero dunque trovare un accordo con altre liste. Tra queste ci sono la Lega, che ha eletto un consigliere provinciale, e il Süd-Tiroler Freiheit che ha ottenuto quattro consiglieri. 

Il presidente della Regione Trentino Alto-Adige verrà eletto invece una volta insediati i due consigli provinciali di Trento e Bolzano. Per due anni e mezzo il presidente sarà espressione del gruppo dei consiglieri di lingua italiana, prevalente nella provincia autonoma di Trento, mentre per i successivi due anni e mezzo di quelli di lingua tedesca, prevalente nella provincia autonoma di Bolzano.

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