La diatriba sul verbale e le verifiche
Giovedì 13 giugno la Camera ha ripreso i lavori sulla riforma dell’autonomia differenziata, ma all’inizio della seduta i deputati dei partiti all’opposizione sono intervenuti in aula per chiedere di modificare il resoconto stenografico della seduta del giorno prima.
L’obiettivo era quello di inserire nel resoconto della seduta del 12 giugno il riferimento specifico all’aggressione nei confronti di Donno, cosa che come abbiamo visto in precedenza non era stata messa a verbale in maniera esplicita. Durante la seduta sono intervenuti decine di deputati dell’opposizione, in particolare del Movimento 5 Stelle, del Partito Democratico e di Alleanza Verdi-Sinistra, allungando di conseguenza anche i tempi dell’esame sull’autonomia differenziata. Il presidente della Camera di turno, il vicepresidente Sergio Costa (Movimento 5 Stelle), ha indetto la votazione sulla richiesta di modifica del resoconto, che è stata bocciata. Non è possibile sapere chi abbia votato a favore o contro la modifica perché la votazione è avvenuta senza la registrazione dei nomi dei deputati votanti: l’unica cosa che è possibile sapere è che la richiesta di modifica è stata bocciata con 42 voti di scarto.
Fonti della Camera hanno spiegato a Pagella Politica che l’Ufficio di presidenza sta esaminando i filmati di quanto avvenuto il 12 giugno in aula per individuare i responsabili. Il 13 giugno sono andate in scena comunque altre proteste, questa volta al Senato, dove i senatori dei partiti di opposizione hanno esposto cartelli e sventolato anche in questo caso il tricolore contro il disegno di riforma costituzionale sul “premierato”, al momento all’esame dell’assemblea.