L’Italia s’è desta? Il fact-checking di Mattarella

Secondo il presidente della Repubblica l’economia «è tornata a crescere», più che in Francia e in Germania. Abbiamo controllato i numeri
ANSA
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Il 30 ottobre, durante la cerimonia per la consegna delle insegne di Cavaliere dell’ordine “al merito del lavoro”, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha tenuto un discorso, in cui ha parlato della ripresa economica successiva alla pandemia di Covid-19. «L’Italia è tornata a crescere», ha detto Mattarella. «Se consideriamo gli ultimi cinque anni, il Prodotto interno lordo (PIL) nazionale è aumentato percentualmente più di quelli francese e tedesco». Ma che cosa dicono davvero i numeri? Il presidente della Repubblica ha ragione?

Il grafico sottostante mostra l’andamento del PIL negli ultimi cinque anni nei principali Paesi dell’Unione europea (Italia, Germania, Francia e Spagna), secondo i dati più aggiornati di Eurostat. I valori del PIL di ciascun Paese, corretti per l’inflazione, sono posti a 100 nel 2020, anno di riferimento, per confrontare la crescita negli anni successivi.
Come si vede, nel 2023 il livello del PIL italiano rispetto al 2020 era più alto di quello di Francia e Germania. L’anno scorso, infatti, il PIL dell’Italia era il 14,8 per cento più alto rispetto al 2020, mentre le percentuali di crescita di Francia e Germania sono state rispettivamente del 10,6 per cento e del 4,8 per cento. Nel 2023 solo il PIL della Spagna era cresciuto di più rispetto al 2020 più di quello dell’Italia.

Attenzione però: i dati che abbiamo appena visto non dicono che il PIL italiano sia più elevato di quello francese e tedesco. In valori assoluti, nel 2023 il PIL della Germania valeva comunque quasi il doppio di quello dell’Italia. 

Dunque, Mattarella ha ragione quando dice che la crescita post-pandemia dell’economia italiana è stata più forte della crescita registrata in Germania e Francia. Questa dinamica è stata sottolineata anche dal governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta, nelle sue considerazioni sulla relazione annuale della banca pubblicata a maggio scorso, e citata dallo stesso presidente della Repubblica nel suo discorso. La ripresa dell’economia italiana, come ha evidenziato Panetta, «è stata alimentata da una forte espansione degli investimenti, sostenuta anche da incentivi fiscali». «Sono cresciuti molto più che nella media degli altri principali Paesi europei non solo gli investimenti in edilizia, favoriti da agevolazioni generosissime [il Superbonus 110 per cento, ndr], ma anche quelli in macchinari e beni intangibili, che riflettono l’avanzamento tecnologico e le attese circa l’evoluzione futura della domanda», ha detto il governatore della Banca d’Italia a maggio scorso.

Le previsioni per il 2024

Le prospettive per il 2024, però, sembrano essere meno ottimiste di quanto ha lasciato intendere Mattarella, alla luce degli sviluppi più recenti e successivi alla pubblicazione della relazione della Banca d’Italia.

Secondo le stime preliminari di Istat, pubblicate il 30 ottobre, nel terzo trimestre di quest’anno il PIL italiano non è cresciuto rispetto al trimestre precedente: la variazione congiunturale del PIL (così si chiama in gergo tecnico) è stata nulla. Nello stesso periodo, secondo i dati raccolti da Eurostat, la crescita della Francia è stata dello 0,4 per cento, quella della Spagna dello 0,8 per cento, mentre quella della Germania dello 0,2 per cento. Nel secondo trimestre il PIL italiano era cresciuto dello 0,2 per cento rispetto al primo, stessa percentuale di crescita della Francia, più bassa della Spagna (+0,8 per cento), ma più alta della Germania (-0,3 per cento).

Istat ha stimato che la variazione acquisita del PIL italiano nei primi nove mesi del 2024 è dello 0,4 per cento: questa percentuale corrisponde alla crescita annuale che si otterrebbe se il PIL non dovesse crescere anche negli ultimi tre mesi di quest’anno. Queste stime rendono difficilmente raggiungibile le previsioni di crescita del governo Meloni, secondo cui il PIL italiano sarebbe aumentato dell’1 per cento rispetto al 2023. 

Le stime più recenti di altri istituti indipendenti, pubblicate prima degli ultimi aggiornamenti, mostrano che quest’anno l’economia dell’Italia crescerà meno di quella di Francia e Spagna, e meno anche della media dell’area euro. Secondo il Fondo monetario internazionale (FMI), nel 2024 il PIL italiano aumenterà dello 0,7 per cento rispetto al 2023, a fronte di un +1,1 per cento della Francia e di un +2,9 per cento della Spagna (il PIL della Germania rimarrà invece stabile). La crescita media dell’area euro sarà dello 0,8 per cento. A settembre l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) aveva previsto che il PIL italiano sarebbe cresciuto dello 0,8 per cento, anche in questo caso meno di Francia e Spagna. 
Tabella 1. Le previsioni del Fondo monetario internazionale sulla crescita del PIL – Fonte: FMI
Tabella 1. Le previsioni del Fondo monetario internazionale sulla crescita del PIL – Fonte: FMI
In una nota pubblica a ottobre, l’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB), un organismo che vigila sui conti pubblici italiani, ha scritto che sulle prospettive di crescita dell’Italia pesano nel breve termine «la persistente debolezza dell’industria e l’incertezza sulle prospettive dell’edilizia».

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