La proposta di legge sullo psicologo di base è pronta, ma mancano i soldi

Da oltre un anno il testo è fermo in commissione alla Camera perché il Ministero della Salute non ha ancora dato il suo parere su come dovrebbe essere finanziata la misura
Pagella Politica
La pandemia di Covid-19 ha segnato un punto di svolta nel discorso pubblico sulla salute mentale: ha messo in luce situazioni che prima passavano in secondo piano e ha fatto in modo che il tema del benessere e della salute psicologica entrassero a pieno titolo nel dibattito nazionale. Secondo la ricerca “Il lavoro psicologico, la vita di chi lo svolge e le speranze di chi lo cerca”, condotta dalla società di ricerche di mercato GPF a luglio 2024 per l’Ente nazionale di previdenza e assistenza per gli psicologi (ENPAP), la richiesta di aiuto psicologico nel 2024 è aumentata di 10 punti percentuali rispetto al 2020: le persone che hanno intrapreso un percorso di terapia sono passate dal 29 per cento al 39 per cento. «Numerose indagini uscite in questi mesi segnalano che il disagio psicologico è aumentato. Ma è cresciuta anche la consapevolezza nei confronti di questi problemi, c’è meno vergogna», ha spiegato a Pagella Politica David Lazzari, psicoterapeuta e presidente nazionale dell’Ordine degli psicologi. «Manca però una rete pubblica che sappia rispondere a tutte le persone che ne hanno bisogno. Di conseguenza, oggi chi intraprende una terapia psicologica lo fa privatamente. In altre parole, va dallo psicologo solo chi può permetterselo», ha aggiunto Lazzari. Secondo la ricerca, poi, il 20 per cento del campione vorrebbe rivolgersi a uno psicologo ma non può farlo per motivi economici.

In Italia non esiste ancora una figura istituita a livello nazionale che, come il medico di base, lavori per il Sistema sanitario nazionale (SSN) e sappia rispondere ai bisogni psicologici delle persone. Una proposta di legge per istituire e regolamenta la figura dello psicologo dell’assistenza primaria – più conosciuto come “psicologo di base” – c’è, ma il testo è fermo in Commissione Affari Sociali della Camera da oltre un anno perché il Ministero della Salute deve ancora chiarire come la misura sarà finanziata.

Di che cosa stiamo parlando

La discussione sull’istituzione dello psicologo di base non è nuova, dato che se ne parla da almeno quindici anni. 

Già a febbraio 2010, quando era in carica il quarto governo Berlusconi, alla Camera era stata depositata una proposta di legge per istituire la figura dello psicologo di base. La proposta, presentata tra gli altri dal deputato Antonino Foti del Popolo della Libertà, introduceva la figura professionale dello psicologo di base, a cui il paziente si sarebbe potuto rivolgere dopo un consulto con il medico di base o il pediatra di base. All’epoca la proposta è stata assegnata alla Commissione Affari sociali, ma non è mai stata discussa.

Negli anni si sono aggiunte altre iniziative parlamentari, che però non si sono mai concretizzate con l’approvazione di una legge. Nel frattempo, la mancanza di una legislazione nazionale ha spinto diverse regioni a muoversi in autonomia, approvando leggi regionali per garantire il servizio psicologico di base. Ad esempio, in Puglia lo psicologo di base è stato istituito con una legge regionale a giugno 2023, e prevede che il servizio di psicologia di base sia offerto da ciascuna Azienda sanitaria locale (ASL) per «rispondere ai bisogni assistenziali di base dei cittadini e delle cittadine pugliesi». In Lombardia, invece, il servizio dello psicologo di base è stato creato a gennaio 2024.

Le iniziative più recenti

In questa legislatura, ossia dal 13 ottobre 2022, sono state presentate alla Camera sette proposte di legge sull’istituzione dello psicologo di base. Al Senato invece è stato presentato un disegno di legge per l’istituzione dello psicologo di base da parte del senatore Filippo Sensi (PD), ma al momento non è ancora stato esaminato dalla Commissione Affari sociali.

Alla Camera le proposte sullo psicologo di base sono state depositate da tutti i partiti principali: una da Fratelli d’Italia, una dal Movimento 5 Stelle, una dalla Lega, una da Forza Italia, una da Noi Moderati e due dal Partito Democratico. Dopo un primo esame da parte della Commissione Affari sociali, a fine novembre 2023 le proposte sono state unificate in un unico testo base da cui iniziare la discussione. Da quel momento in poi, però, l’esame della proposta non è più proseguito. Il vicepresidente della Commissione Affari sociali Luciano Ciocchetti (Fratelli d’Italia) ha spiegato a Pagella Politica che i deputati hanno presentato gli emendamenti al testo, ma quest’ultimi «non sono stati esaminati perché manca il parere del governo sulle coperture economiche del provvedimento». Gli emendamenti sono le proposte di modifica che i parlamentari possono presentare durante l’esame di un provvedimento. Per ora, dunque, non è possibile sapere quando la commissione potrà continuare l’esame del testo, dato che non è ancora chiaro con quali soldi sarà eventualmente finanziato il servizio dello psicologo di base, se sarà effettivamente introdotto. Su questo ci torneremo più avanti.

Che cosa prevede il testo

In ogni caso, secondo il testo adottato in commissione, lo psicologo di base garantirebbe «un primo livello di intervento psicologico» e lavorerebbe a stretto contatto con i medici di medicina generale, i pediatri e gli altri specialisti del territorio. L’obiettivo dello psicologo di base dovrebbe essere quello di promuovere il benessere psicologico del paziente, rappresentando un punto di riferimento che sappia rispondere in modo rapido alle necessità del cittadino. 

Un ruolo importante nel testo è riservato alla prevenzione della malattia e alla promozione ed educazione alla salute. «Avere qualcuno a cui è possibile rivolgersi per qualsiasi disagio o problema di carattere comportamentale significa anche fare una grande azione di prevenzione e non arrivare quando la situazione purtroppo diventa ingestibile», ha detto l’onorevole Ciocchetti. «Le case di comunità in cui lavoreranno gli psicologi di base saranno vicine alla gente, ci saranno équipe multidisciplinari con cui saremo in grado di rispondere alle necessità. Credo che alcuni fenomeni, ad esempio quelli legati ai suicidi, potrebbero essere arginati con uno strumento come questo», ha aggiunto. Le case di comunità sono le nuove strutture per l’assistenza sanitaria e sociale a livello territoriale distribuite su tutto il territorio nazionale e finanziate con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Il progetto prevede la costruzione di 1.038 case di comunità, definite sul sito del Ministero della Salute come «il luogo fisico e di facile individuazione al quale i cittadini possono accedere per bisogni di assistenza sanitaria e socio-sanitaria».

Il testo prevede poi che siano le regioni a istituire elenchi regionali degli psicologi di assistenza primaria. Per iscriversi agli elenchi, sarà necessario possedere una laurea magistrale o specialistica in psicologia, essere iscritto all’albo degli psicologi e non essere assunto a tempo indeterminato presso una struttura del Servizio sanitario nazionale. Infine, sarà necessario avere l’attestato di abilitazione rilasciato dalla regione dopo la frequenza e il superamento dell’esame finale di un corso annuale.

Per l’onorevole Ciocchetti lo psicologo di base rappresenterebbe una svolta nella risposta al disagio psicologico delle persone. «È una risposta strutturale. Non ci sarà bisogno di una prescrizione, basterà presentarsi e si verrà presi in carico. L’emergenza psicologica che la società sta vivendo è davanti agli occhi di tutti. Lo psicologo di base non risolverà certamente tutti i problemi, ma può dare una risposta forte», ha spiegato il deputato di Fratelli d’Italia.

Le altre misure

In questi anni i governi hanno già provato a rispondere al bisogno di sostegno psicologico manifestato dagli italiani. 

Per esempio, a febbraio 2022, durante il governo Draghi, è stato introdotto in via temporanea il cosiddetto “bonus psicologo”. Il bonus psicologo è un contributo economico che non può superare i 1.500 euro a persona per le sessioni di psicoterapia destinato a persone in stato di ansia, stress, fragilità e depressione erogato dall’INPS e modulato sulla base dell’ISEE del richiedente. Con la legge di Bilancio per il 2023 il governo Meloni ha rifinanziato la misura per quell’anno e anche per il 2024, rendendola di fatto strutturale e non più temporanea.

Secondo il dottor Lazzari, la risposte offerte dal bonus psicologo e dallo psicologo di base sono diverse. «Il bonus dà la possibilità di fare sedute di psicoterapia, sta quindi già nell’ambito della cura. Invece, lo psicologo di base sta nell’ambito della prevenzione, dà alle persone strumenti per affrontare i problemi, strategie. Il bonus e lo psicologo di base sono completamente diversi, ma indispensabili entrambi», ha spiegato Lazzari.

Le questioni aperte

Sull’istituzione dello psicologo di base a livello nazionale rimangono però diversi punti in sospeso, primo tra tutti capire come la misura sarà finanziata. 

«Il ritardo nell’approvazione della legge è legato al fatto che il Ministero della Salute ci deve indicare le forme di finanziamento che consentono di attivare questo servizio nelle case di comunità che si stanno costituendo», ha spiegato Ciocchetti. In base al testo della proposta di legge, nelle case di comunità dovrà esserci uno psicologo di assistenza primaria «ogni 4-7 medici di medicina generale o pediatri di libera scelta». Secondo il deputato di Fratelli d’Italia questo comporterà avere «almeno tre psicologi di base per ogni casa di comunità, sempre considerando che le regioni che vorranno potranno integrare l’offerta», e per questo Ciocchetti ha stimato una spesa pari a circa 90 milioni di euro per finanziare inizialmente la misura. 

Al momento i dubbi principali sull’istituzione dello psicologo di base riguardano quindi le risorse per finanziare il servizio. Il Ministero della Salute non ha ancora dato il suo parere su questo aspetto, e la Commissione Affari sociali non può continuare l’esame del testo che istituisce questo servizio. Dopo l’eventuale parere del ministero e il via libera della commissione, il testo dovrà comunque ottenere l’approvazione dell’aula della Camera e del Senato nella stessa versione. I tempi dunque potrebbero essere lunghi. Per Ciocchetti, comunque, lo psicologo di base diventerà presto realtà: «Stiamo lavorando per fare in modo che nel corso di quest’anno la legge venga approvata. L’intenzione poi è quella di partire quando le case di comunità saranno pronte, quindi dal 2026». 

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