Che cosa contiene la nuova proposta di legge sul congedo mestruale

È stata presentata alla Camera da Alleanza Verdi-sinistra e prevede due giorni di congedo al mese per lavoratrici e studentesse colpite dal ciclo invalidante
ANSA
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Il 20 febbraio i deputati del gruppo parlamentare di Alleanza Verdi-sinistra (Avs), che comprende Europa verde e Sinistra italiana, hanno presentato alla Camera una proposta di legge per introdurre quello che comunemente viene chiamato “congedo mestruale”, ossia un congedo per le studentesse e le donne lavoratrici che soffrono di dismenorrea. Il testo della proposta, non ancora disponibile ma visionato da Pagella Politica, definisce la dismenorrea come un «termine medico utilizzato per indicare i dolori mestruali, che consiste in una fitta al basso ventre particolarmente acuta e che si può accompagnare ad altri sintomi come mal di schiena, diarrea, nausea, capogiri e svenimenti».

Il contenuto della proposta di legge è stato illustrato il 21 febbraio in una conferenza stampa alla Camera dalla prima firmataria della proposta, la deputata di Alleanza Verdi-sinistra Elisabetta Piccolotti. Piccolotti ha spiegato che la proposta di legge è stata presentata «in un momento non come gli altri». Il 16 febbraio, infatti, il parlamento della Spagna ha approvato due leggi che tutelano le persone transgender e modificano una serie di norme riguardanti la salute sessuale e riproduttiva delle donne, introducendo tra le altre cose un congedo mestruale di tre giorni al mese.

I contenuti della proposta

Il testo di Alleanza Verdi-sinistra si compone di tre articoli. Il primo propone l’introduzione del «congedo mestruale scolastico», che consiste nel riconoscere due giorni al mese di assenze giustificate per le studentesse che soffrono di dismenorrea. Queste assenze «non incideranno sul monte ore massimo di quelle consentite per considerare valido l’anno scolastico», ma per usufruire del congedo le studentesse «dovranno presentare un certificato medico all’inizio dell’anno scolastico e servirà comunque la presentazione di una giustificazione dei genitori in caso di minorenne».

Il secondo articolo introduce il «congedo mestruale lavorativo», ossia due giorni di congedo retribuito per le lavoratrici che hanno lo stesso problema. Per questo congedo, ottenibile solo presentando un certificato medico, le lavoratrici otterranno un’indennità pari alla retribuzione giornaliera. I giorni di congedo non potranno essere equiparati ad altre cause di assenza dal lavoro come la malattia.

Il terzo e ultimo articolo stabilisce invece che i contraccettivi ormonali siano inseriti nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), ossia le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, e che il ministro della Salute stabilisca le linee guida per la loro distribuzione gratuita nelle farmacie, previa prescrizione medica. Secondo Piccolotti, la distribuzione gratuita di questi farmaci «non solo è un diritto basilare, ma sarebbe anche una soluzione per molte donne», dal momento che i contraccettivi ormonali sono spesso prescritti come regolatori del ciclo mestruale.

Un punto di partenza

Contattata da Pagella Politica, Piccolotti ha spiegato che il testo della proposta «è volutamente molto semplice e lineare, perché la nostra iniziativa vuole essere l’avvio di una discussione parlamentare che possa arricchire e modificare il documento attraverso il dibattito». La deputata ha spiegato che il suo partito non si è ancora confrontato con gli altri partiti dell’opposizione, ma che la discussione inizierà a breve. «Credo che ci saranno molte deputate dell’opposizione pronte a dialogare con noi, a sottoscrivere questo testo o a presentarne altri simili», ha aggiunto Piccolotti. Diverso invece il discorso per la maggioranza, a cui la deputata ha detto di aver «lanciato una sfida: vedremo se un governo a guida femminile riuscirà a fare qualcosa anche per le donne».

Il testo non fa riferimento alle coperture necessarie per finanziare la proposta: introdurre un permesso aggiuntivo per le lavoratrici e distribuire gratuitamente medicinali che oggi sono a pagamento comporterebbe infatti una spesa aggiuntiva per lo Stato. Piccolotti ha spiegato a Pagella Politica che «i modi di finanziare questa legge sono molti: può essere a carico degli imprenditori, può essere istituita una tassa specifica, può essere finanziata attraverso fonti Inps o il sistema del Welfare». «Non abbiamo indicato una fonte specifica perché non vogliamo creare divisioni in questa prima fase», ha sottolineato la deputata.

La proposta di legge è stata firmata da tutto il gruppo parlamentare di Alleanza Verdi-sinistra alla Camera. Oltre a Piccolotti, alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato la deputata e co-portavoce di Europa verde Eleonora Evi, la capogruppo di Alleanza Verdi-sinistra alla Camera Luana Zanella e la deputata Francesca Ghirra. 

Lo scorso settembre un’azienda veneta della provincia di Venezia ha introdotto autonomamente il congedo mestruale per le proprie dipendenti, mentre a dicembre un liceo di Ravenna, in Emilia-Romagna, ha riconosciuto due giorni di assenze giustificate per le studentesse che soffrono di dismenorrea. Più di recente, il 20 febbraio, un liceo di Roma ha introdotto il congedo mestruale in seguito alle richieste degli studenti.

La proposta di legge di Alleanza Verdi-sinistra è stata depositata agli uffici della Camera: il testo sarà assegnato alla commissione parlamentare di competenza, che ne inizierà l’esame. Per essere approvata in via definitiva, la proposta deve ottenere il via libera sia della Camera che del Senato nello stesso testo. Quasi sempre le proposte di legge presentate dai parlamentari non portano a nulla di concreto: nella scorsa legislatura, per esempio, solo l’1 per cento delle proposte presentate dai deputati e dai senatori è diventata legge.

A maggio 2022, il Partito democratico e Italia viva avevano presentato due progetti di legge simili, uno alla Camera e uno al Senato, che prevedevano l’introduzione di un congedo mestruale per le lavoratrici. A causa della fine anticipata della legislatura, però, l’esame di queste proposte non è mai iniziato.

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