Il 13 settembre la Commissione Difesa del Senato ha dato parere favorevole a sei decreti ministeriali relativi all’acquisto di nuovi strumenti di difesa, nell’ambito del programma pluriennale di ammodernamento e rinnovamento del settore. Secondo l’Osservatorio Milex sulle spese militari italiane, un progetto avviato nel 2016 in collaborazione con la Rete italiana pace e disarmo, la spesa complessiva dei programmi approvati è di 6 miliardi di euro, una parte dei quali è già stata preventivata nel Documento programmatico pluriennale (Dpl) per il triennio 2022-2024 e nel Bilancio ordinario del Ministero della Difesa, mentre una parte andrà invece finanziata con futuri stanziamenti.
Nel corso della discussione in commissione, solo i rappresentanti del Movimento 5 stelle hanno dato parere negativo, sostenendo che un governo dimissionario e un Parlamento ormai sciolto non dovrebbero prendere decisioni su queste tematiche. «È una questione di democrazia, di rispetto del Parlamento e delle sue prerogative», ha detto il senatore del Movimento 5 stelle Gianmarco Corbetta in una nota riportata dall’agenzia di stampa Public Policy. «In questo ultimo scorcio di legislatura, governo e Parlamento dovrebbero concentrarsi non sul riarmo, ma esclusivamente sull’emergenza economica e sociale che le nostre famiglie e le nostre imprese stanno affrontando».
In base ai dati forniti dalla Nato, quest’anno l’Italia spenderà in difesa 28,8 miliardi di euro, una cifra pari all’1,54 per cento del nostro Prodotto interno lordo (Pil).
Al di là delle decisioni prese negli ultimi giorni, che cosa pensano i principali partiti e coalizioni candidate alle elezioni politiche del 25 settembre riguardo la possibilità di aumentare le spese militari nella prossima legislatura? Ecco che cosa hanno scritto nei rispettivi programmi elettorali confrontabili sul sito indecis.it, un progetto curato anche da Pagella Politica, che sintetizza le posizioni dei partiti su diversi temi, dai diritti civili all’economia.
Nel corso della discussione in commissione, solo i rappresentanti del Movimento 5 stelle hanno dato parere negativo, sostenendo che un governo dimissionario e un Parlamento ormai sciolto non dovrebbero prendere decisioni su queste tematiche. «È una questione di democrazia, di rispetto del Parlamento e delle sue prerogative», ha detto il senatore del Movimento 5 stelle Gianmarco Corbetta in una nota riportata dall’agenzia di stampa Public Policy. «In questo ultimo scorcio di legislatura, governo e Parlamento dovrebbero concentrarsi non sul riarmo, ma esclusivamente sull’emergenza economica e sociale che le nostre famiglie e le nostre imprese stanno affrontando».
In base ai dati forniti dalla Nato, quest’anno l’Italia spenderà in difesa 28,8 miliardi di euro, una cifra pari all’1,54 per cento del nostro Prodotto interno lordo (Pil).
Al di là delle decisioni prese negli ultimi giorni, che cosa pensano i principali partiti e coalizioni candidate alle elezioni politiche del 25 settembre riguardo la possibilità di aumentare le spese militari nella prossima legislatura? Ecco che cosa hanno scritto nei rispettivi programmi elettorali confrontabili sul sito indecis.it, un progetto curato anche da Pagella Politica, che sintetizza le posizioni dei partiti su diversi temi, dai diritti civili all’economia.