Il 16 marzo la Camera, durante la discussione per la conversione in legge del decreto “Ucraina”, ha approvato un ordine del giorno che impegna il governo ad aumentare le spese per la difesa fino a raggiungere la soglia del 2 per cento del Pil italiano.
L’ordine del giorno, presentato dal leghista Roberto Paolo Ferrari, è co-firmato dai capigruppo in Commissione Difesa di tutte le principali forze politiche, tra cui Movimento 5 stelle, Partito democratico, Forza Italia, Italia viva e Fratelli d’Italia. Il testo è infatti stato approvato a larga maggioranza, con 391 voti favorevoli e 19 contrari. Il governo ha poi accolto l’odg, dimostrando così l’intenzione di dare seguito alla richiesta.
Secondo i calcoli dell’Osservatorio Milex sulle spese militari italiane – un progetto avviato nel 2016 in collaborazione con la Rete italiana pace e disarmo – se il governo dovesse realmente aumentare la spesa militare come chiesto dalla Camera, questa potrebbe passare dagli attuali 25 miliardi euro all’anno a circa 38 miliardi di euro.
L’ordine del giorno, presentato dal leghista Roberto Paolo Ferrari, è co-firmato dai capigruppo in Commissione Difesa di tutte le principali forze politiche, tra cui Movimento 5 stelle, Partito democratico, Forza Italia, Italia viva e Fratelli d’Italia. Il testo è infatti stato approvato a larga maggioranza, con 391 voti favorevoli e 19 contrari. Il governo ha poi accolto l’odg, dimostrando così l’intenzione di dare seguito alla richiesta.
Secondo i calcoli dell’Osservatorio Milex sulle spese militari italiane – un progetto avviato nel 2016 in collaborazione con la Rete italiana pace e disarmo – se il governo dovesse realmente aumentare la spesa militare come chiesto dalla Camera, questa potrebbe passare dagli attuali 25 miliardi euro all’anno a circa 38 miliardi di euro.