Dall’Ucraina ai rincari, il Parlamento non ha tempo da perdere

Le camere stanno lavorando alla conversione in legge di sei decreti, a cui se ne aggiungeranno almeno altri tre nelle prossime settimane
ANSA/GIUSEPPE LAMI
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La guerra in Ucraina, i rincari energetici e la gestione della pandemia di Covid-19 stanno sovraccaricando l’attività del Parlamento. Le aule di Camera e Senato, insieme alle varie commissioni parlamentari, sono infatti impegnate nell’esame di diversi decreti-legge approvati nelle ultime settimane dal governo, e il numero di provvedimenti è destinato a crescere nel giro delle prossime settimane. 

Alcuni misure sono relative alle emergenze in corso, e quindi particolarmente urgenti. Altri invece hanno a che fare con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), finanziato con risorse europee per far fronte alla crisi causata dalla pandemia, e con la programmazione del bilancio dello Stato. 

Su che cosa sta lavorando il Senato

La Commissione Bilancio di Palazzo Madama ha terminato il 15 marzo la revisione del decreto “Sostegni ter”, che contiene misure per imprese e operatori economici connesse all’emergenza Covid-19, oltre che per il «contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico». Il testo, che è quindi passato all’esame dell’assemblea, supporta soprattutto i settori maggiormente colpiti dalla pandemia, come il turismo, le discoteche o l’organizzazione di eventi. 

È iniziato invece il 9 marzo l’esame congiunto delle Commissioni Agricoltura e Sanità per il decreto-legge varato il 17 febbraio per contrastare la peste suina africana. 

Infine, è stato assegnato alla Commissione Finanze e Tesoro l’esame per la conversione in legge del decreto per il contrasto alle frodi, la sicurezza sui luoghi di lavoro in campo edile e l’elettricità prodotta da fonti rinnovabili, ma l’esame non è ancora iniziato. 

Una volta ricevuto il via libera dal Senato, tutti e tre i testi dovranno passare all’esame della Camera. 

I testi in esame alla Camera

Il 14 marzo è cominciato alla Camera l’iter per la conversione in legge del primo decreto sull’Ucraina. Il testo, già approvato dalle commissioni Difesa e Affari esteri lo scorso 10 marzo, autorizza, tra le altre cose, la cessione di mezzi ed equipaggiamenti militari all’Ucraina e stanzia quasi 92 milioni di euro per l’accoglienza di 8 mila profughi ucraini nel corso del 2022.

Il 9 marzo invece le commissioni Difesa e Affari esteri hanno cominciato la trattazione del cosiddetto “decreto Ucraina bis”. Un emendamento presentato dal governo durante l’esame del primo decreto “Ucraina” ha però accorpato i due provvedimenti, abrogando il secondo testo. 

Sempre il 9 marzo le commissioni Ambiente e Attività produttive hanno avviato la revisione del decreto “Bollette”, che prevede misure per quasi 8 miliardi di euro: 5,5 miliardi per fronteggiare il caro energia, e 2,5 miliardi per sostenere le filiere produttive maggiormente in difficoltà. 

Anche in questo caso, dopo l’esame alla Camera i testi dovranno ricevere il via libera anche da parte del Senato. Dati i tempi ristretti e il numero di provvedimenti in esame è possibile che alcuni decreti saranno convertiti in legge senza apportare modifiche durante l’ultima revisione. 

Le misure in arrivo

Oltre ai decreti-legge già in fase d’esame, nelle prossime settimane Camera e Senato dovranno trattare almeno altri quattro decreti che verranno molto probabilmente presentati a breve dal governo. 

Il primo decreto è quello relativo al caro bollette e all’aumento del costo del carburante, che dovrebbe arrivare entro venerdì 18 marzo. 

Atteso anche il decreto che regolamenta la prossima fase dell’emergenza Covid-19, caratterizzata dalla fine dello stato di emergenza fissata per il 31 marzo, e il cosiddetto “decreto Pnrr bis”, con indicazioni mirate alla realizzazione degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. 

Infine, entro il 10 aprile dovrà essere consegnato in Parlamento anche il Documento di economia e finanza (Def), lo strumento di programmazione economica che fissa la strategia dello Stato per almeno un triennio. 

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