Le posizioni dei partiti sulla fine del mercato tutelato

Il tema sta dividendo sia chi sostiene il governo Meloni sia chi è all’opposizione
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La fine del mercato tutelato per l’energia elettrica e il gas, prevista per l’inizio del 2024, sta dividendo i partiti che supportano il governo Meloni e i partiti all’opposizione. Questa misura è in programma da anni, ma la sua entrata in vigore è stata prorogata più volte. Nel 2021 il governo Draghi l’ha inserita nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), come uno degli obiettivi da centrare per ottenere la terza rata dei fondi, erogata lo scorso ottobre. 

In questi giorni alcuni partiti stanno chiedendo al governo Meloni di trattare con l’Unione europea una nuova proroga, mentre altri difendono la fine del mercato tutelato. Vediamo meglio quali sono le posizioni in campo.

Le posizioni dei partiti al governo

I tre partiti che sostengono il governo Meloni non hanno una posizione comune sul tema. Vari esponenti di Fratelli d’Italia hanno ricordato che la scelta di porre fine al mercato tutelato è stata presa dal precedente governo, di cui erano all’opposizione, con un impegno vincolante con l’Ue. «Non comprendo il dibattito e le polemiche: ci si poteva accorgere quando sono stati approvati questi provvedimenti e degli effetti eventualmente non condivisibili», ha dichiarato per esempio il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto. «È un tema serio su cui dobbiamo discutere nel merito, ma sinceramente è paradossale la polemica politica su questo». Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti ha aperto la possibilità di una proroga solo dopo un accordo con l’Ue.

Il leader della Lega Matteo Salvini ha invece definito un «errore» l’aver messo nel Pnrr la piena liberalizzazione delle bollette e si è augurato che il governo, «con il dialogo e la trattativa con la Commissione europea», riesca a trovare una soluzione.

Forza Italia è contraria a mettere di nuovo mano agli impegni presi con le autorità europee. «Le proroghe non servono: dobbiamo procedere con la liberalizzazione. Questo vale per ogni settore: la liberalizzazione aiuta la crescita economica», ha dichiarato il segretario di Forza Italia Antonio Tajani, difendendo la fine del mercato tutelato. 

Le posizioni dell’opposizione

Come anticipato, divisioni ci sono anche tra i partiti che sono all’opposizione del governo. 

Il Partito Democratico è uno dei partiti più critici contro l’ampliamento del mercato libero nel settore delle bollette energetiche. La segretaria del PD Elly Schlein ha definito la fine del mercato tutelato «una specie di “tassa Meloni” sulle bollette». In un’intervista con La Stampa, Schlein ha detto che obiettare al PD di aver votato il Pnrr quando sosteneva il governo Draghi non è «un argomento che sta in piedi». «Da quel voto è cambiato il mondo! Diciamo da un anno che è necessaria una proroga perché nel frattempo ci sono stati la guerra criminale di Putin in Ucraina, la crisi energetica, il caro benzina, il rialzo dell’inflazione», ha dichiarato la segretaria del PD. 

Non tutti nel partito, però, la pensano come lei. In un’intervista con Il Foglio, il deputato del PD Enzo Amendola ha dichiarato che «gli impegni europei vanno rispettati». «L’uscita dal regime di tutela andava fatta, perché faceva parte degli accordi europei e specificamente di quelli sul Pnrr, ma con più programmazione e organizzazione, non di botto come se ci fossimo svegliati all’improvviso per questo provvedimento», ha comunque aggiunto l’ex ministro per gli Affari europei del secondo governo Conte ed ex sottosegretario con delega agli Affari europei del governo Draghi. 

Anche il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte si è schierato contro la fine del mercato tutelato. Secondo l’ex presidente del Consiglio, questa decisione «in questo momento va assolutamente scongiurata», visto che il mercato libero «rischia di aggravare le difficoltà economiche» delle famiglie ancora nel mercato tutelato. Oltre a PD e Movimento 5 Stelle, contro la fine del mercato tutelato è l’Alleanza Verdi-Sinistra, formata da Europa Verde e Sinistra italiana. Secondo il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, che era all’opposizione del governo Draghi, «siamo di fronte a una vera e propria rapina sociale». 

Non tutti i partiti di opposizione sono favorevoli alla richiesta di prorogare il termine del mercato tutelato per l’energia elettrica e il gas. Il leader di Azione Carlo Calenda ha scritto sui social network che il problema non è il mercato libero, sottolineando però che non bisogna trasportare «gli utenti a loro insaputa verso un fornitore». «Ma siccome il nostro governo (e non la Meloni), ha incluso il completamento forzoso di questa liberalizzazione nel Pnrr, una proroga immotivata porterebbe a chiedere indietro la terza rata», ha dichiarato Calenda.

Italia Viva è il partito più favorevole alla fine del mercato tutelato. In varie occasioni, per esempio, il deputato di Italia Viva Luigi Marattin ha sostenuto che il mercato libero consente in media ai consumatori «una maggiore probabilità di offerte più convenienti». 

Ma chi ha ragione tra chi sostiene che con il mercato libero le bollette aumenteranno e chi invece dice che scenderanno? Abbiamo fatto il punto in un altro articolo, puoi leggerlo qui

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