A due mesi e mezzo dall’inizio della guerra in Ucraina, i partiti che sostengono il governo guidato da Mario Draghi e gli schieramenti in Parlamento sono sempre più divisi sull’invio di armi italiane all’Ucraina. Lo scorso 1° marzo sia la Camera sia il Senato hanno approvato a larga maggioranza due risoluzioni, per autorizzare fino alla fine dell’anno il Ministero dell’Interno a inviare strumenti militari che consentano all’Ucraina di «esercitare il proprio diritto alla legittima difesa» e di «proteggere» la propria popolazione.
Nelle ultime settimane questo ampio consenso sembra essersi sempre più assottigliato.
Nelle ultime settimane questo ampio consenso sembra essersi sempre più assottigliato.