Quando le polemiche politiche durano un giorno e poi scompaiono

Dalla pesca dell’Esselunga alla giudice di Catania, passando per i finanziamenti tedeschi alle navi Ong, spesso la politica italiana discute di un tema per poi dimenticarsene il giorno dopo
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Che cosa ne è stato del dibattito sui finanziamenti tedeschi alle navi delle Ong? E dello scontro sul ruolo dei commissari europei? Ogni giorno i politici italiani si confrontano su argomenti diversi, non sempre connessi all’attività parlamentare e di governo. A volte l’introduzione di un nuovo tema o una dichiarazione controversa danno il via a polemiche che occupano intere pagine sui quotidiani o appaiono sulle homepage di tutti i siti di informazione. Spesso però, dopo un confronto acceso in cui tutti i partiti sono spinti a intervenire, queste polemiche spariscono dall’agenda politica nel giro di pochi giorni, facendo spazio al nuovo tema di discussione del momento.

Nei mesi di settembre e ottobre abbiamo raccolto quotidianamente lo spunto polemico della giornata. Per farlo abbiamo considerato solamente i temi che hanno visto confrontarsi almeno due forze politiche (escludendo quindi le discussioni interne ai partiti) e che sono stati ripresi da almeno due testate nazionali. Sebbene alcuni argomenti abbiano tenuto banco più di altri, di queste polemiche sono rimaste ben poche tracce nel dibattito politico di oggi.

Le polemiche di settembre: l’Italia contro tutti… e contro le pesche

La prima polemica di settembre ha preso il via dalle dichiarazioni dell’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato sulla strage di Ustica, rilasciate il 2 settembre in un’intervista con la Repubblica. In quell’occasione Amato aveva rilanciato l’ipotesi che l’aereo italiano Dc-9, precipitato al largo di Ustica nel 1980, fosse stato colpito da un missile francese. Le dichiarazioni di Amato avevano suscitato reazioni diverse tra i partiti: il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini aveva chiesto spiegazioni alla Francia, mentre il vicepresidente Antonio Tajani aveva invitato a non enfatizzare il contenuto dell’intervista per evitare tensioni diplomatiche. Tra le opposizioni, il Partito Democratico aveva invece presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere al governo di accertare la verità sulla strage. 

La polemica si è sgonfiata pochi giorni dopo, quando in un’intervista con La Verità Amato ha ridimensionato la portata delle sue dichiarazioni affermando di non avere elementi a sostegno della tesi. Il 3 ottobre Amato è stato poi ascoltato dal Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), ma in quel caso i partiti non hanno rilanciato il dibattito.

Il rischio di tensioni diplomatiche si è ripresentato qualche settimana più tardi, quando la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha scritto una lettera al cancelliere tedesco Olaf Scholz dicendosi stupita della decisione del governo tedesco di finanziare le attività delle Ong nel Mediterraneo. Anche Salvini si è schierato contro il finanziamento, definendolo «un oltraggio e un atto ostile». La polemica è però esplosa quando il vicesegretario della Lega Andrea Crippa ha affermato in un’intervista con il sito Affaritaliani.it che il governo tedesco finanzia «l’invasione dei clandestini per destabilizzare i governi che non piacciono ai socialdemocratici», così come ottant’anni prima «decise di invadere gli Stati con l’esercito». Il primo esponente dell’opposizione a replicare è stato il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli, ricordando a Crippa che l’Italia era stata al fianco della Germania nazista.

A settembre per alcuni giorni anche il commissario europeo agli Affari economici e monetari Paolo Gentiloni (Partito Democratico) è stato al centro delle polemiche. Salvini lo aveva accusato di «giocare con la maglia di un’altra nazionale» e a stretto giro anche gli altri leader della maggioranza avevano chiesto a Gentiloni di tenere in maggiore considerazione gli interessi italiani nel suo ruolo. La Commissione europea ha replicato ricordando che i commissari devono operare nell’interesse generale dell’Unione europea, e dopo alcuni giorni lo stesso Gentiloni ha dichiarato di non voler fomentare polemiche che potrebbero danneggiare l’interesse italiano.

Gli ultimi giorni del mese poi sono stati quasi completamente occupati da una polemica piuttosto singolare: quella sulla pesca dell’Esselunga. In quei giorni infatti la catena di supermercati milanese aveva fatto uscire uno spot televisivo incentrato sulla figlia di due genitori divorziati, che la bambina cercava di riconciliare proprio attraverso una pesca. Da subito gli utenti dei social network hanno iniziato a dividersi tra chi apprezzava la pubblicità e chi invece la criticava per una rappresentazione sbagliata delle famiglie separate. Come al solito, la politica non poteva esimersi dal commentare la vicenda. Il 27 settembre Meloni ha definito la pubblicità «molto bella e toccante» mentre il segretario di Sinistra Italiana ha criticato la presidente del Consiglio perché «commenta lo spot di una nota catena di supermercati ma non dice nemmeno una parola sul carrello della spesa di milioni italiani, separati e non». Il giorno dopo anche Salvini è intervenuto sulla pubblicità, pubblicando su Instagram un video mentre faceva la spesa all’Esselunga: il video è stato contestato dal leader di Azione Carlo Calenda, che ha chiesto al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti di «andare a lavorare». 

In generale, tra settembre e ottobre molti politici hanno commentato più o meno favorevolmente lo spot di Esselunga, che era diventato un vero e proprio caso politico. Dopo pochi giorni però anche questo tema è stato abbandonato per fare spazio alla nuova polemica del giorno.

Le polemiche di ottobre: la giudice di Catania e il caso Giambruno

Quando il 30 settembre la giudice del tribunale di Catania Iolanda Apostolico ha deciso di non convalidare il trattenimento di quattro migranti tunisini, la politica si è subito divisa tra favorevoli e contrari alla decisione. Ma quando su Facebook Meloni si è detta «basita di fronte alla sentenza del giudice di Catania» la vicenda si è trasformata in polemica e la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha accusato la presidente del Consiglio di alimentare lo scontro istituzionale tra politica e magistratura. Pochi giorni dopo Salvini ha pubblicato su X un video in cui si vede la giudice protestare contro il blocco dei migranti sulla nave Diciotti nel 2018, definendolo «un motivo di grave imbarazzo per le istituzioni». La pubblicazione del video ha sollevato però dei dubbi sull’origine del filmato, su cui le opposizioni hanno chiesto chiarimenti. Nei giorni successivi è stato pubblicato un secondo filmato e la polemica si è estesa fino a includere il figlio della giudice Apostolico, che in passato era stato coinvolto in scontri di piazza con la polizia ma era stato difeso dalla madre in tribunale. A oggi la giustizia non ha ancora stabilito se la decisione di non convalidare il trattenimento sia stata legittima, ma dopo le prese di posizione iniziali la vicenda ha perso rilevanza nel dibattito politico.

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Anche la seconda grande polemica di ottobre è iniziata con un post della presidente del Consiglio, che ha annunciato su X la separazione dal suo compagno e giornalista di Mediaset Andrea Giambruno. La decisione arrivava dopo le polemiche generate da alcuni fuorionda di Giambruno, trasmessi da Striscia la notizia, in cui il giornalista rivolgeva frasi sessiste alle colleghe. In un videomessaggio in occasione della festa di Fratelli d’Italia, Meloni ha accusato (min 5:25) gli avversari di attaccarla con ogni mezzo e, secondo alcune ricostruzioni, questo sarebbe stato un attacco diretto a Forza Italia e alla famiglia Berlusconi, proprietaria di Mediaset. 

Le tensioni tra Meloni e Forza Italia sono aumentate quando il sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini (Forza Italia) ha scelto Giuliano Amato come presidente della Commissione sull’intelligenza artificiale, senza informare la presidente del Consiglio. Oltre alle rassicurazioni di Tajani e alle scuse di Barachini, la polemica è rientrata quando la presidente di Fininvest Marina Berlusconi ha smentito le voci di uno scontro con Meloni, affermando invece di apprezzarla sul piano politico e personale. Quanto è passato da tutto questo? Meno di un mese, ma nel tempo delle polemiche quotidiane sembra già passata un’era.

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