Alle elezioni politiche di domenica 25 settembre, il 62,2 per cento delle donne aventi diritto di voto è andato alle urne, contro il 65,7 per cento degli uomini. Significa che circa 7,6 milioni di elettori non hanno esercitato il loro diritto di voto contro 9 milioni di elettrici donne. Questi dati si ricavano dai dati forniti da OnData, un’associazione che ha reso disponibili, in formato aperto, le statistiche contenute nel portale Eligendo del Ministero dell’Interno. In termini assoluti, il numero di donne che sono andate a votare è stato comunque superiore rispetto a quello degli uomini, perché le prime compongono una fetta leggermente più ampia del corpo elettorale: il 51,7 per cento contro il 48,3 per cento.
Il divario di genere rilevato nell’affluenza elettorale è progressivamente aumentato in Italia a partire dalla metà degli anni Settanta, fino a toccare il picco negli ultimi anni. La differenza di circa tre punti percentuali registrata il 25 settembre è il sintomo di un allontanamento delle donne dalla partecipazione attiva alla politica. Le cause di questo fenomeno sono soprattutto culturali e risentono delle varie trasformazioni del ruolo delle donne nella società negli ultimi ottant’anni. Se si guardano i numeri con più attenzione, però, si scopre che in alcuni casi le donne votano di più degli uomini.
Il divario di genere rilevato nell’affluenza elettorale è progressivamente aumentato in Italia a partire dalla metà degli anni Settanta, fino a toccare il picco negli ultimi anni. La differenza di circa tre punti percentuali registrata il 25 settembre è il sintomo di un allontanamento delle donne dalla partecipazione attiva alla politica. Le cause di questo fenomeno sono soprattutto culturali e risentono delle varie trasformazioni del ruolo delle donne nella società negli ultimi ottant’anni. Se si guardano i numeri con più attenzione, però, si scopre che in alcuni casi le donne votano di più degli uomini.