Com’è cambiata l’affluenza alle elezioni in Italia

Qual è stato l’anno in cui più elettori hanno partecipato al voto? Quali regioni storicamente votano di più? E qual è la situazione negli altri grandi Paesi europei? Le risposte in tre grafici
ANSA/MASSIMO PERCOSSI
ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Secondo gli ultimi sondaggi disponibili, al 9 settembre circa il 35 per cento degli elettori sembrava intenzionato a non andare a votare alle elezioni politiche di domenica 25 settembre. Se l’affluenza alle urne dovesse attestarsi tra il 65 e il 70 per cento degli aventi diritti di voto, si tratterebbe del dato più basso nella storia repubblicana.

Numeri alla mano, vediamo come è cambiata nel tempo l’affluenza alle elezioni politiche in Italia e quali regioni votano di più, cercando poi di rispondere a una domanda: i dati del nostro Paese sono un’eccezione, oppure no, rispetto agli altri grandi Paesi europei?

Com’è cambiata l’affluenza nel tempo

Le prime elezioni politiche del 1948 videro un’affluenza pari al 92 per cento degli aventi diritto di voto, con la Democrazia cristiana che ottenne oltre il 48 per cento dei consensi e la maggioranza assoluta in Parlamento. 

Le successive elezioni registrarono un’affluenza sempre superiore al 90 per cento, con picchi del 94 per cento fino al 1979. Per la prima volta, si è scesi sotto il 90 per cento nel 1983, quando l’affluenza si fermò all’88 per cento. Nelle tre elezioni successive, la percentuale dei votanti oscillò tra l’85 e l’89 per cento, per poi scendere all’83 per cento nel 1996 e all’81 per cento nel 2001. Nel 2006 ci fu una leggera risalita, con un’affluenza alle urne dell’83 per cento, e un successivo calo, all’81 per cento, nel 2008.

Le ultime due elezioni politiche sono state quelle con la minore affluenza mai registrata: nel 2013 ha votato il 75 per cento degli elettori e nel 2018 il 73 per cento. Quest’anno, in base agli ultimi sondaggi pubblicati, è possibile che si assista a un ulteriore calo.

Quali sono le regioni dove si vota di più

In Italia, storicamente le regioni non hanno tutte la stessa affluenza. Nel 2018, per esempio, l’affluenza nel Nord-Est è stata pari al 78 per cento, nel Centro e nel Nord-Ovest al 76 per cento, mentre al Sud al 67 per cento.  

Il Mezzogiorno ha sempre avuto un’affluenza minore rispetto alla media nazionale, superata da quella registrata nelle altre tre macroaree del Paese. Questo divario si è ampliato nel tempo: nel 1948 l’affluenza dal Mezzogiorno è stata pari al 98 per cento di quella nazionale, mentre nel 2018 è stata pari al 92 per cento. L’affluenza del Nord-Est è invece stata sempre maggiore a quella nazionale, arrivando a essere pari al 109 e al 107 per cento di quella nazionale nel 2013 e 2018. 

Allo stesso tempo, va considerato che tra il 2013 e il 2018 l’affluenza è rimasta uguale nel Sud (67 per cento), nonostante sia scesa nel Centro (da 78 a 75 per cento), nel Nord-Est (da 81 a 78 per cento) e nel Nord-Ovest (da 89 a 76 per cento).

Guardando a tutte le elezioni tenutesi in Italia, l’Emilia-Romagna è la regione che in media registra la maggiore affluenza, mentre la Calabria è la regione con quella minore. Poco sotto l’Emilia-Romagna ci sono Lombardia, Toscana e Veneto, mentre poco sopra la Calabria ci sono Molise, Sicilia e Campania. La regione che registra l’affluenza più simile alla media nazionale è invece la Liguria.

L’affluenza nei grandi Paesi europei

A livello continentale, non sembra esserci tra i grandi Paesi europei una dinamica comune nell’affluenza alle elezioni politiche.

In Germania, per esempio, alle ultime elezioni del 2021 l’affluenza è stata pari al 77 per cento, dato simile a quello del 2017, ma più alto di quello del 2013 e del 2009, quando fu intorno al 71 per cento. Il dato dell’anno scorso è simile all’affluenza registrata nel 2005 e poco inferiore a quello del 2002. 

Nel Regno Unito si è invece assistito a un progressivo aumento dell’affluenza, dopo il crollo che si era avuto alla fine degli anni Novanta. Nel 2001 l’affluenza era stata pari al 59 per cento, il dato più basso dal 1918, ed è poi risalita tra il 2005 e il 2017, per poi tornare a calare nel 2019, attestandosi intorno al 67 per cento.

In Francia, alle elezioni presidenziali si sta assistendo da diversi anni a un progressivo calo dell’affluenza: nel primo turno delle votazioni è stata pari all’84 per cento nel 2007, al 79 per cento nel 2012, al 78 per cento nel 2017 e al 74 per cento nel 2022. 

In Europa sono stati testati vari strumenti per aumentare l’affluenza alle elezioni, come il voto anticipato o elettronico, o quello in un posto diverso dal comune dove si è residenti. Al momento nessuno di questi si è dimostrato la soluzione definitiva al problema dell’astensionismo.

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