Oltre ai voti che prenderanno i partiti, un altro numero su cui c’è attesa in vista delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno è quello sull’affluenza alle urne, da tempo in costante calo nel nostro Paese. L’aumento dell’astensione è spesso visto come un segnale di protesta degli elettori, che non votando mostrano di non sentirsi rappresentati al meglio dai partiti.
Ma c’è anche un altro strumento che a ogni elezione viene letto come un messaggio di sfiducia nei confronti della politica: la cosiddetta “scheda bianca”. Quando un elettore va a votare, può scegliere infatti di non scrivere nulla sulla scheda elettorale: questa scelta non ha un impatto sui risultati elettorali, non essendo stato espresso nessun voto, ma incide comunque sull’affluenza, visto che chi vota scheda bianca è conteggiato tra gli elettori andati alle urne. Insomma, le schede bianche sono considerate nel totale dei voti, ma non nel totale dei voti validi, ossia quelli che si usano poi per ripartire i seggi in Parlamento, sia esso quello nazionale o quello europeo.
Dalla fine della Seconda guerra mondiale in poi, il fenomeno delle schede bianche ha avuto un andamento altalenante, con periodi di crescita e di calo, e con differenze tra le elezioni politiche e quelle europee.
Ma c’è anche un altro strumento che a ogni elezione viene letto come un messaggio di sfiducia nei confronti della politica: la cosiddetta “scheda bianca”. Quando un elettore va a votare, può scegliere infatti di non scrivere nulla sulla scheda elettorale: questa scelta non ha un impatto sui risultati elettorali, non essendo stato espresso nessun voto, ma incide comunque sull’affluenza, visto che chi vota scheda bianca è conteggiato tra gli elettori andati alle urne. Insomma, le schede bianche sono considerate nel totale dei voti, ma non nel totale dei voti validi, ossia quelli che si usano poi per ripartire i seggi in Parlamento, sia esso quello nazionale o quello europeo.
Dalla fine della Seconda guerra mondiale in poi, il fenomeno delle schede bianche ha avuto un andamento altalenante, con periodi di crescita e di calo, e con differenze tra le elezioni politiche e quelle europee.