Com’è cambiato il numero dei morti sul lavoro in settant’anni

Nel 2022 si è tornati ai livelli precedenti alla pandemia e, in generale, nel corso dei decenni c’è stato un forte calo, che però ha via via rallentato 
Foto di Shivendu Shukla su Unsplash
Foto di Shivendu Shukla su Unsplash
In meno di due mesi due gravi incidenti hanno riportato d’attualità il tema delle morti sul lavoro. Il 16 febbraio il crollo di una trave in un cantiere a Firenze ha causato la morte di cinque operai, mentre il 9 aprile sette lavoratori sono stati uccisi da un’esplosione nella centrale idroelettrica di Bargi, sull’Appennino bolognese. 

Secondo i dati più recenti dell’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (Inail), ogni giorno in Italia muoiono sul lavoro in media più di tre persone. Com’è cambiato questo numero dagli anni Cinquanta in poi? In breve: nel corso dei decenni c’è stata una forte riduzione delle morti sul lavoro, sia in valori assoluti sia in rapporto al numero occupati, ma negli ultimi anni il calo ha rallentato.

Il calo delle morti sul lavoro

Per analizzare il fenomeno delle morti sul lavoro, abbiamo consultato le serie storiche di Inail, che vanno dal 1951 al 2017, integrate con gli open data e le relazioni annuali, che contengono i numeri dal 2018 al 2022. 

Secondo i dati più aggiornati, nel 2022 ci sono stati circa 703 mila infortuni sul lavoro nel nostro Paese: di questi, 1.208 hanno avuto un esito mortale. In altre parole, nel 2022 ci sono stati 3,3 morti sul lavoro in media al giorno. Questo numero è in calo rispetto a quello registrato nel 2020 e nel 2021, quando i contagi da Covid-19 hanno fatto aumentare le morti sul lavoro, e rispetto anche al 2019, l’anno precedente all’inizio della pandemia. I dati definitivi sulle morti nel 2023 saranno rilasciati da Inail verso la fine dell’anno, ma quelli provvisori indicano un ulteriore calo rispetto al 2022.

Come si vede dal grafico, dal 1951 in poi il picco delle morti sul lavoro è stato raggiunto nel 1963, con 4.644 incidenti con esito mortale, quasi il quadruplo del numero registrato nel 2022.
Il numero medio di morti annui, calcolati sui singoli decenni, mostra quanto siano calati i morti sul lavoro in Italia. Tra il 2010 e il 2019 ogni anno sono morte in media sul lavoro 1.292 persone, quasi il 70 per cento in meno rispetto alla stessa media registrata tra il 1960 e il 1969. Il calo si è concentrato soprattutto tra gli anni Sessanta e gli anni Novanta e poi ha rallentato. La media annua dei morti sul lavoro è infatti diminuita solo dell’1,5 per cento tra il 2000-2009 e il 2010-2019.

Il calo dei morti rispetto al numero di occupati

Fino a qui abbiamo analizzato i numeri in valore assoluto. Un altro modo per capire come sono cambiati nel tempo gli infortuni sul lavoro è quello di rapportare il numero di morti e il numero degli occupati dai 15 anni in su. Anche in questo caso i dati mostrano che i morti sul lavoro sono scesi in rapporto al numero degli occupati, che è invece cresciuto nel tempo. Il calo delle morti è comunque rallentato negli ultimi anni. 

Nel 2022 gli occupati in Italia erano 23,1 milioni, tra il 2010 e il 2020 erano in media 22,4 milioni ogni anno, tra il 1990 e il 1999 21,2 milioni e tra il 1970 e il 1979 19,8 milioni [1]. Nel 2022 ci sono stati 5,2 morti sul lavoro ogni 100 mila occupati, in calo rispetto ai 5,8 registrati tra il 2010 e il 2019 e ai 5,9 tra il 2000 e il 2009. Tra il 1990 e il 2000 ci sono stati 7,6 morti sul lavoro ogni 100 mila occupati, tra il 1980 e il 1989 erano stati 10,2, tra il 1970 e il 1979 15,9 e tra il 1960 e il 1969 20,6. 

In altre parole, se negli anni Sessanta morivano sul lavoro oltre 20 lavoratori su 100 mila, dagli anni Duemila in poi questo numero è sceso tra i cinque e i sei lavoratori.
Nel 2022 i morti sul lavoro sono scesi del 9,3 per cento rispetto al decennio passato, del 10,9 per cento rispetto a quello ancora prima e del 30,7 per cento rispetto a 30 anni fa. Andando ancora indietro nel tempo, il calo è stato del 49 per cento rispetto agli anni Ottanta, del 67,1 per cento rispetto agli anni Settanta e del 75 per cento rispetto agli anni Sessanta. 

Negli ultimi sessant’anni ci sono stati solo tre anni con un numero di morti sul lavoro ogni 100 mila occupati più basso di quello registrato nel 2022 (4,7 nel 2009, 5 nel 2008 e 5,2 nel 2017).

Dove avvengono le morti sul lavoro

Inail conteggia tra le morti sul lavoro sia quelle avvenute sul luogo di lavoro, per esempio in un cantiere, sia nel tragitto di andata e di ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro (il cosiddetto “infortunio in itinere”). Gli infortuni in itinere comprendono anche quelli che avvengono tra il posto di lavoro e dove si pranza, e tra due posti di lavoro diversi.

Per questa specifica statistica, i dati Inail partono dal 2008 e arrivano al 2022 e non distinguono se la morte è avvenuta nel tragitto tra la casa e il lavoro o tra due posti di lavoro diversi [2]. In ogni caso, in Italia la maggior parte delle morti sul lavoro avviene proprio sul luogo di lavoro: negli ultimi 15 anni, in media più di tre morti su quattro (il 77 per cento) rientrano in questa casistica. 

***


[1] Qui ci sono i dati Istat sull’occupazione dal 2004 in poi, qui le serie storiche che arrivano fino al 1959. 

[2] I dati sono contenuti nelle relazioni annuali del 2022, 2017 e 2012.

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