La casa è da sempre una delle voci di spesa più importanti per le famiglie ed è considerata uno degli indicatori più utili per valutare il costo della vita e la sostenibilità dei redditi in un certo territorio. Avere o meno accesso a un’abitazione adeguata, e a quale prezzo, è infatti uno dei modi più immediati per misurare quanto un reddito permetta davvero di vivere dignitosamente. Negli ultimi anni, però, il tema è diventato ancora più centrale, soprattutto a causa della crescente concentrazione della popolazione in alcune aree e, di conseguenza, della sempre maggiore richiesta di spazi in cui vivere.

La mancata crescita del benessere economico e le dinamiche demografiche hanno reso sempre più difficile acquistare una casa, spingendo molte persone a fare un maggiore ricorso agli affitti. Questo spostamento dalla proprietà alla locazione ha aumentato la pressione sui prezzi e ha alimentato parecchie discussioni a livello politico. Nel 2023, per esempio, aveva riscosso clamore la protesta contro il caro affitti, portata avanti da un gruppo di studenti universitari che avevano montato delle tende davanti alle loro università. L’iniziativa era partita da Milano, città emblematica per l’elevata difficoltà di accesso al suo mercato immobiliare per l’italiano medio, ed era poi diventata il simbolo di un malessere più generale.

Di fronte a questo quadro, la domanda è inevitabile: davvero il costo degli affitti è diventato insostenibile? E quali sono le aree in cui trovare un appartamento risulta più difficile? Indossiamo i nostri occhiali da economisti e andiamo a vederlo…