Negli ultimi due giorni almeno due esponenti di primo piano del governo Meloni hanno rilanciato, senza prove, la tesi del cosiddetto pull factor (in italiano “fattore di attrazione”), secondo cui le navi di organizzazioni non governative (Ong) attirano le partenze dei migranti nel Mar Mediterraneo. Ma a oggi numeri e studi non supportano questa teoria.
Il 25 settembre la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha scritto in una lettera al cancelliere tedesco Olaf Scholz: «È ampiamente noto che la presenza in mare delle imbarcazioni delle Ong ha un effetto diretto di moltiplicazione delle partenze di imbarcazioni precarie che risulta non solo in ulteriore aggravio per l’Italia, ma allo stesso tempo incrementa il rischio di nuove tragedie in mare». Una settimana prima, il 18 settembre, anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha difeso questa teoria ospite della trasmissione Ping Pong su Rai Radio 1. Già alla fine di ottobre 2022, durante i primi giorni del governo Meloni, Piantedosi aveva rilanciato questa ipotesi per giustificare l’atteggiamento più severo dell’esecutivo nei confronti delle Ong.
Il 25 settembre la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha scritto in una lettera al cancelliere tedesco Olaf Scholz: «È ampiamente noto che la presenza in mare delle imbarcazioni delle Ong ha un effetto diretto di moltiplicazione delle partenze di imbarcazioni precarie che risulta non solo in ulteriore aggravio per l’Italia, ma allo stesso tempo incrementa il rischio di nuove tragedie in mare». Una settimana prima, il 18 settembre, anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha difeso questa teoria ospite della trasmissione Ping Pong su Rai Radio 1. Già alla fine di ottobre 2022, durante i primi giorni del governo Meloni, Piantedosi aveva rilanciato questa ipotesi per giustificare l’atteggiamento più severo dell’esecutivo nei confronti delle Ong.