Preordina Bugie al potere, il libro di Pagella Politica con il fact-checking del primo anno del governo Meloni. In tutte le librerie dal 27 ottobre.
Nella mattinata di lunedì 16 ottobre il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge di Bilancio per il 2024, che ora dovrà essere trasmesso al Parlamento. Il testo è stato presentato in una conferenza stampa dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che in una ventina di minuti ha spiegato le misure principali della legge di Bilancio.
Alla fine del suo intervento, però, Meloni non ha risposto alle domande dei giornalisti sulla legge di Bilancio, dal momento che era attesa a un incontro con il re Abdullah II di Giordania. «Scusatemi se non posso rimanere. Le cose si sono incastrate un po’ così», ha detto la presidente del Consiglio, lasciando la parola ai vicepresidenti del Consiglio Antonio Tajani e Matteo Salvini, e al ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.
Negli ultimi dieci anni non era mai successo che un presidente del Consiglio non rispondesse alle domande dei giornalisti nella conferenza stampa di presentazione della legge di Bilancio. Tra l’altro lo scorso 27 settembre 2023 il governo Meloni ha approvato la Nadef di quest’anno, ma la presidente del Consiglio non ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione del documento, a cui ha presenziato invece il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.
Già l’anno scorso, il 22 novembre 2022, Meloni era stata criticata per la gestione della conferenza stampa sulla legge di Bilancio per il 2023. In quell’occasione la presidente del Consiglio aveva avvisato che la conferenza si sarebbe dovuta concludere dopo poche domande perché doveva presenziare all’Assemblea nazionale di Confartigianato, creando malumori tra i giornalisti presenti in sala.
Dal 2013 in poi tutti i predecessori di Meloni hanno risposto alle domande sulla legge di Bilancio in conferenza stampa. Il 28 ottobre 2021 il presidente del Consiglio Mario Draghi ha risposto alle domande dei giornalisti, presentando la legge di Bilancio per il 2022, così come ha fatto un anno prima, il 19 ottobre 2020, il suo predecessore Giuseppe Conte. Discorso analogo vale per la legge di Bilancio per il 2019, presentata da Conte il 15 ottobre 2018 rispondendo alle domande dei giornalisti. La legge di Bilancio per il 2020 è stata invece approvata il 16 ottobre 2019 dal Consiglio dei ministri dopo una seduta notturna: in quell’occasione non si è tenuta una conferenza stampa, ma Conte e il ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri hanno risposto alle domande sulla manovra a inizio dicembre, quando i partiti che sostenevano il secondo governo Conte hanno trovato un’intesa su come modificare la legge di Bilancio in Parlamento. Conte ha risposto alle domande dei giornalisti anche il 30 settembre 2019, dopo l’approvazione della Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (Nadef).
Andando ancora indietro nel tempo, il 16 ottobre 2017 l’allora presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha risposto alle domande dei giornalisti presentando la legge di Bilancio per il 2018. Stesso discorso vale per il suo predecessore Matteo Renzi con la legge di Bilancio (la prima con questo nome) per il 2017, presentata il 15 ottobre 2016, con la legge di Stabilità per il 2016, presentata il 15 ottobre 2015, e con quella per il 2015, presentata il 15 ottobre 2014. Anche il presidente del Consiglio Enrico Letta, il 15 ottobre 2013, ha partecipato a una conferenza stampa dove ha risposto alle domande dei giornalisti sulla legge di Stabilità per il 2014.
Fino al 2015 il disegno di legge di Bilancio andava presentato in Parlamento entro il 15 ottobre, data poi posticipata al 20 ottobre. Negli ultimi dieci anni questa scadenza non è mai stata rispettata.
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Nella mattinata di lunedì 16 ottobre il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge di Bilancio per il 2024, che ora dovrà essere trasmesso al Parlamento. Il testo è stato presentato in una conferenza stampa dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che in una ventina di minuti ha spiegato le misure principali della legge di Bilancio.
Alla fine del suo intervento, però, Meloni non ha risposto alle domande dei giornalisti sulla legge di Bilancio, dal momento che era attesa a un incontro con il re Abdullah II di Giordania. «Scusatemi se non posso rimanere. Le cose si sono incastrate un po’ così», ha detto la presidente del Consiglio, lasciando la parola ai vicepresidenti del Consiglio Antonio Tajani e Matteo Salvini, e al ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.
Negli ultimi dieci anni non era mai successo che un presidente del Consiglio non rispondesse alle domande dei giornalisti nella conferenza stampa di presentazione della legge di Bilancio. Tra l’altro lo scorso 27 settembre 2023 il governo Meloni ha approvato la Nadef di quest’anno, ma la presidente del Consiglio non ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione del documento, a cui ha presenziato invece il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.
Già l’anno scorso, il 22 novembre 2022, Meloni era stata criticata per la gestione della conferenza stampa sulla legge di Bilancio per il 2023. In quell’occasione la presidente del Consiglio aveva avvisato che la conferenza si sarebbe dovuta concludere dopo poche domande perché doveva presenziare all’Assemblea nazionale di Confartigianato, creando malumori tra i giornalisti presenti in sala.
Dal 2013 in poi tutti i predecessori di Meloni hanno risposto alle domande sulla legge di Bilancio in conferenza stampa. Il 28 ottobre 2021 il presidente del Consiglio Mario Draghi ha risposto alle domande dei giornalisti, presentando la legge di Bilancio per il 2022, così come ha fatto un anno prima, il 19 ottobre 2020, il suo predecessore Giuseppe Conte. Discorso analogo vale per la legge di Bilancio per il 2019, presentata da Conte il 15 ottobre 2018 rispondendo alle domande dei giornalisti. La legge di Bilancio per il 2020 è stata invece approvata il 16 ottobre 2019 dal Consiglio dei ministri dopo una seduta notturna: in quell’occasione non si è tenuta una conferenza stampa, ma Conte e il ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri hanno risposto alle domande sulla manovra a inizio dicembre, quando i partiti che sostenevano il secondo governo Conte hanno trovato un’intesa su come modificare la legge di Bilancio in Parlamento. Conte ha risposto alle domande dei giornalisti anche il 30 settembre 2019, dopo l’approvazione della Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (Nadef).
Andando ancora indietro nel tempo, il 16 ottobre 2017 l’allora presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha risposto alle domande dei giornalisti presentando la legge di Bilancio per il 2018. Stesso discorso vale per il suo predecessore Matteo Renzi con la legge di Bilancio (la prima con questo nome) per il 2017, presentata il 15 ottobre 2016, con la legge di Stabilità per il 2016, presentata il 15 ottobre 2015, e con quella per il 2015, presentata il 15 ottobre 2014. Anche il presidente del Consiglio Enrico Letta, il 15 ottobre 2013, ha partecipato a una conferenza stampa dove ha risposto alle domande dei giornalisti sulla legge di Stabilità per il 2014.
Fino al 2015 il disegno di legge di Bilancio andava presentato in Parlamento entro il 15 ottobre, data poi posticipata al 20 ottobre. Negli ultimi dieci anni questa scadenza non è mai stata rispettata.
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