Il 21 maggio è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto-legge approvato due giorni prima dal Consiglio dei ministri, contenente alcune «misure urgenti» per la realizzazione di «infrastrutture strategiche». Ma nel testo non compare una misura annunciata in conferenza stampa dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che aveva presentato il provvedimento insieme al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. La norma in questione prevedeva che i controlli antimafia sulla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina fossero affidati a una struttura «centralizzata» all’interno del Ministero dell’Interno.
«In soldoni, significa centralizzare la definizione degli esiti dei controlli, valorizzando il coordinamento sul territorio delle prefetture, delle direzioni investigative antimafia e di tutte le istituzioni che in qualche modo alimentano il processo di valutazione di quelli che sono gli elementi di possibili condizionamenti ed infiltrazione nella gestione degli appalti che sono connessi alla realizzazione del ponte», aveva dichiarato Piantedosi.
«In soldoni, significa centralizzare la definizione degli esiti dei controlli, valorizzando il coordinamento sul territorio delle prefetture, delle direzioni investigative antimafia e di tutte le istituzioni che in qualche modo alimentano il processo di valutazione di quelli che sono gli elementi di possibili condizionamenti ed infiltrazione nella gestione degli appalti che sono connessi alla realizzazione del ponte», aveva dichiarato Piantedosi.