Il 1° marzo, durante un intervento in Senato sulla guerra in Ucraina, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha elencato alcune delle misure approvate finora dal governo per aiutare il popolo ucraino nel conflitto con la Russia.
Tra le altre cose, Draghi ha sottolineato che il Consiglio dei ministri, tenutosi il 28 febbraio, ha dichiaratolo stato d’emergenza fino al 31 dicembre, con lo scopo di «assicurare il massimo aiuto dell’Italia all’Ucraina». «È un impegno di solidarietà – ha aggiunto Draghi –che non avrà conseguenze per noi italiani e che non cambia la decisione di porre fine il 31 marzo allo stato di emergenza per la Covid-19».
Il presidente del Consiglio ha ragione, ma che cosa c’entra lo stato d’emergenza con la guerra? E perché quello sulla pandemia è un’altra cosa? Abbiamo fatto un po’ di chiarezza.
Tra le altre cose, Draghi ha sottolineato che il Consiglio dei ministri, tenutosi il 28 febbraio, ha dichiaratolo stato d’emergenza fino al 31 dicembre, con lo scopo di «assicurare il massimo aiuto dell’Italia all’Ucraina». «È un impegno di solidarietà – ha aggiunto Draghi –che non avrà conseguenze per noi italiani e che non cambia la decisione di porre fine il 31 marzo allo stato di emergenza per la Covid-19».
Il presidente del Consiglio ha ragione, ma che cosa c’entra lo stato d’emergenza con la guerra? E perché quello sulla pandemia è un’altra cosa? Abbiamo fatto un po’ di chiarezza.