Dalla pizza ai tatuaggi, passando per gli spazi fioriti, le «pubbliche scuse» dei giudici e i fisioterapisti di comunità. Anche quest’anno – come nel 2020 – tra le centinaia di disegni di legge presentati in Parlamento diversi testi spiccano per originalità. Tra questi, compaiono anche proposte su temi dibattuti e divisivi, come la partecipazione di atlete e atleti trans alle competizioni sportive o la sepoltura di feti umani.
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La maggior parte delle proposte presentate di seguito non ha comunque ancora iniziato il suo iter parlamentare, un destino condiviso con molti altri disegni di legge. Ormai da tempo le due camere stanno infatti perdendo la loro centralità nella produzione delle leggi, con i governi che fanno sempre più ricorso ai voti di fiducia e ai decreti-legge. Questa situazione è addirittura peggiorata con l’emergenza coronavirus, come ha certificato di recente un rapporto della Camera. Nel complesso, soltanto il 2 per cento delle parole contenute in tutte le leggi approvate finora in questa legislatura proviene da leggi di iniziativa parlamentare.
Ma quali sono state le proposte di legge più strane e curiose presentate in questo 2021? Abbiamo selezionato quelle che secondo noi sono le più degne di nota.
Tatuaggi e forze dell’ordine
A inizio settembre la senatrice del Movimento 5 stelle Cinzia Leone ha presentato un disegno di legge per modificare i requisiti fisici per l’accesso ai concorsi della polizia di Stato. Più nel dettaglio, Leone ha chiesto di «allineare i requisiti di idoneità fisica, psichica e attitudinale alla società contemporanea». In che modo?
Secondo la senatrice, oggi le persone che hanno uno o più tatuaggi nelle parti visibili del corpo possono essere esclusi dai concorsi per diventare poliziotti, come confermato anche da alcune recenti sentenze. L’obiettivo del disegno di legge è quello di eliminare questo limite, considerato inconsituzionale e contro la libertà di espressione. Nell’ordinamento della pubblica sicurezza si propone quindi di aggiungere, nella sezione dedicata (art. 46) all’idoneità psico-fisica e attitudinale dei candidati ai concorsi, il seguente comma: «Non costituisce, in ogni caso, causa di non idoneità per l’ammissione ai concorsi la presenza di tatuaggi sulle parti del corpo non coperte dall’uniforme».
Più fiori per le api…
Un’altra deputata del M5s, Caterina Licatini, ha avanzato un piano per contrastare il crescente rischio di estinzione per gli insetti impollinatori. Secondo la proposta di Licatini, il 5 per cento delle terre pubbliche e private – siano esse coltivate, incolte, abbandonate o insufficientemente coltivate – deve essere utilizzato per la «coltura con essenze erbacee, arbustive e arboree mellifere», per sostenere le api e gli altri insetti impollinatori.
…più scuse per gli innocenti
Sempre alla Camera il deputato della Lega Daniele Belotti, insieme a una quarantina di colleghi, ha proposto di istituire le «pubbliche scuse in caso di ingiusta accusa». In breve: Belotti ha chiesto che «chi è stato prosciolto con sentenza irrevocabile perché il fatto non sussiste, per non aver commesso il fatto, perché il fatto non costituisce reato o non è previsto dalla legge come reato ha diritto a una dichiarazione di pubbliche scuse da parte della corte d’appello che ha pronunciato la sentenza».
Le scuse dei giudici devono arrivare per iscritto e il destinatario può trasmetterle agli «organi di informazione o darne pubblica notizia attraverso altri mezzi di comunicazione, quali reti sociali, pubbliche affissioni o altri strumenti previsti dalla legislazione vigente». Secondo i suoi promotori, questa iniziativa ha un grande merito: non ha «alcun costo per la pubblica amministrazione».
Per i pizzaioli professionisti
«La pizza è il prodotto gastronomico che identifica Napoli e l’Italia nel mondo», recita invece l’incipit di una proposta di legge del deputato della Lega Gianluca Cantamessa e colleghi alla Camera. La pizza è «l’alimento italiano più diffuso all’estero e, probabilmente, la specialità gastronomica in assoluto più conosciuta, diffusa e imitata ovunque».
Per proteggere questa specialità, Cantalamessa ha proposto l’introduzione del riconoscimento della qualifica di «pizzaiolo» e istituzione dell’albo nazionale dei «pizzaioli professionisti». Detta altrimenti, secondo il deputato leghista per fare il pizzaiolo è necessario ottenere un diploma professionale, superando un esame teorico e pratico, seguito da cinque mesi di attività in una pizzeria. Per prepararsi all’esame, bisogna frequentare un corso di 450 ore, fatta eccezione per chi pratica l’attività di pizzaiolo da almeno 24 mesi. Per quest’ultimi è previsto infatti il «rilascio immediato e automatico del diploma di pizzaiolo senza superamento di un esame».
Già nel 2016 si era parlato di una proposta di legge simile, presentata in quel caso da Forza Italia. L’iniziativa aveva suscitato le proteste di diverse associazioni di categoria, perché rischiava di creare un vero e proprio business dei diplomi, con costi aggiuntivi per chi volesse aprire una pizzeria.
Il riconoscimento degli “ambasciatori digitali”
Dai pizzaioli, passiamo ora a un’altra categoria che secondo altri deputati della Lega merita un riconoscimento ufficiale: quella degli “ambasciatori digitali”. Ai più questa espressione può risultare sconosciuta. E in effetti, come spiega il testo della proposta di legge, si tratta di un termine ombrello, usato dai promotori dell’iniziativa per inquadrare il «frastagliato panorama» degli influencer, dei gamer e degli youtuber.
In breve: l’ambasciatore digitale è colui che «svolge un’attività imprenditoriale nell’ambito dell’economia digitale e diffonde, all’interno delle piattaforme digitali, messaggi promozionali per conto di altre imprese, influenzando la comunità degli utenti». Tale attività dovrebbe rientrare, secondo i promotori della proposta, nell’ambito del codice 73.11.02 della classificazione delle attività economiche Ateco, ossia quella dedicata alla conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari.
La polemica sulla sepoltura dei feti
Di recente ha fatto molto discutere un disegno di legge presentato il 17 novembre dal senatore di Fratelli d’Italia Luca De Carlo, insieme ai colleghi di partito Isabella Rauti e Lucio Malan. Il testo ufficiale della proposta non è ancora consultabile sul sito di Palazzo Madama, ma è stato divulgato da fonti stampa.
La richiesta dei senatori di Fdi è quella di modificare il regolamento di polizia mortuaria per consentire la sepoltura dei feti umani anche in assenza della richiesta dei genitori (oggi necessaria per procedere con la sepoltura). Questa richiesta vale «anche quando l’età presunta del concepito è inferiore a 28 settimane e pari o superiore a novanta giorni». «A tali fini i feti sono riposti in una cassetta, secondo la data in cui è avvenuta la procedura di revisione strumentale o farmacologica della cavità uterina. Tale data è indicata sulla cassetta», si legge nel disegno di legge di De Carlo e colleghi.
Un’iniziativa simile è stata presentata a inizio novembre, sempre da esponenti di Fdi, anche nella Regione Abruzzo, attirando le critiche di diversi esponenti dell’opposizione, tra Pd e M5s, perché in potenziale contrasto, tra le altre cose, con il consenso della donna che abortisce.
La partecipazione dei trans nello sport
Sempre sul tema dei diritti civili, un altro tema che da tempo crea schieramenti opposti è quello che riguarda la partecipazione di atlete e atleti transessuali nelle competizioni sportive. A giugno scorso il senatore della Lega Simone Pillon ha proposto una serie di limitazioni proprio in questo ambito, citando la storia di Valentina Petrillo, la prima atleta transgender a gareggiare in una gara femminile.
Secondo Pillon, in Italia l’iscrizione e la partecipazione a «competizioni, campionati e gare sportive» nelle categorie femminili e maschili dovrebbe essere riservata a persone rispettivamente di «sesso biologico femminile al momento della nascita» e di «sesso biologico maschile al momento della nascita».
L’obiettivo dichiarato del disegno di legge è quello di evitare la discriminazione verso le atlete femmine, che secondo Pillon sarebbero «surclassate dalla superiore prestanza fisica di atleti biologicamente maschi».
Da tempo il tema della partecipazione di atleti e atlete trans è al centro del dibattito sportivo internazionale. Lo scorso 17 novembre il Comitato olimpico internazionale (Cio) ha pubblicato delle nuove linee guida – non vincolanti per le varie federazioni nazionali – sulla partecipazione di atleti e atlete trans alle competizioni sportive agonistiche e alle Olimpiadi. Tra le altre cose, le raccomandazioni aggiornate non prevedono più l’analisi dei livelli di testosterone per determinare se un atleta o un’atleta deve gareggiare in competizioni femminili o maschili. Questa pratica, rimasta in vigore per anni, era considerata troppo invasiva.
Per una dote ai giovani
Cambiando argomento, a maggio scorso si è parlato parecchio di un’idea avanzata dal segretario del Pd Enrico Letta: aumentare le imposte di successione sulle eredità superiori ai 5 milioni di euro per dare 10 mila euro ai neo-diciottenni meno abbienti. Il dibattito si era sgonfiato nel giro di pochi giorni, ma in Parlamento c’è chi ha presentato una proposta di legge molto simile.
I tre deputati di Italia viva Massimo Ungaro, Mauro Del Barba e Luciano Nobili hanno infatti depositato alla Camera un testo per promuovere l’autonomia finanziaria dei giovani e favorire il loro accesso alla formazione e al mercato del lavoro. Ai soggetti italiani o nati in Italia che compiono 18 anni di età – e hanno frequentato per almeno cinque anni la scuola italiana – viene intestato un conto, finanziato con un minimo di 9 mila euro e un massimo di 18 mila euro, a seconda dello stato reddituale della famiglia. Il conto resta aperto fino al trentacinquesimo anno di età e può essere usato per spese specifiche, come l’apertura di un mutuo o di un’attività professionale.
Lo stesso Ungaro – questa volta in solitaria – ha inoltre presentato una proposta di legge costituzionale per modificare l’articolo 3 della Costituzione, che recita: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». Secondo Ungaro, la parte «di razza» andrebbe eliminata, perché il termine “razza” non è appropriato da un punto di vista scientifico, non potendosi applicare agli esseri umani.
Province, remember?
Tra i senatori del Partito democratico, c’è poi chi è un nostalgico delle province, drasticamente ridimensionate dalla cosiddetta “legge Delrio” del 2014.
In particolare, a ottobre il senatore Dario Parrini ha proposto di reintrodurre la nomina fino a quattro assessori, con un’indennità mensile pari al 50 per cento di quella prevista per il sindaco metropolitano.
Dalla fisioterapia di comunità alla mototerapia
A luglio un’altra senatrice del Pd, Paola Boldrini, ha presentato un disegno di legge per istituire la figura professionale del «fisioterapista di comunità». L’incarico a questa figura, spiega il testo, «è attribuito dall’azienda sanitaria locale con il compito di identificare e adottare le migliori strategie per la prevenzione, la valutazione, il recupero, l’abilitazione e la palliazione, nonché con l’obiettivo generale di contribuire a migliorare la qualità di vita dell’individuo e dei suoi familiari o del suo caregiver».
I fisioterapisti di comunità sarebbero stipendiati dal sistema sanitario nazionale, con l’istituzione di un contratto nazionale per definire le modalità lavorative e il compenso.
In ambito sanitario, un altro testo presentato dal leghista Mauro Sutto e colleghi prevede il riconoscimento e la promozione della mototerapia o freestyle motocross therapy. Questa forma di terapia, spiegano i promotori dell’iniziativa, prevede lo svolgimento di esibizioni di motocross freestyle all’aperto o all’interno degli ospedali e sono dedicate ai bambini e agli adulti con disabilità o con patologie gravi. «Nell’ambito di tali eventi, viene data ai pazienti e alle persone con disabilità la possibilità di guidare una moto sotto la supervisione costante di piloti esperti, per vivere in totale sicurezza un’esperienza nuova e unica nel suo genere, sviluppando capacità fisiche, affettive, cognitive e sociali in grado di accrescere il senso di autonomia e di autosufficienza dei partecipanti», si legge nel disegno di legge.
Per la Giornata nazionale della vita nascente
Prima di concludere, sottolineiamo che c’è un tema su cui diversi politici di schieramenti opposti sembrano essere concordi: l’istituzione della «Giornata della vita nascente». Tra Camera e Senato, da inizio 2021 ad oggi sono stati depositati almeno sei proposte di legge con questo titolo, provenienti dal Pd, dalla Lega, da Forza Italia e da Fratelli d’Italia.
I testi sono molto simili tra loro e ricalcano un’iniziativa lanciata dalla “Rete per la giornata della vita nascente”, che promuove «la bellezza della vita, della genitorialità e della natalità». La data individuata come ricorrenza nazionale è quella del 25 marzo. «Una legislazione a favore della famiglia e della maternità è certamente fondamentale – sostengono i promotori dell’iniziativa – ma non è sufficiente se non è accompagnata da un lavoro culturale che ricordi a tutti che “dare la vita dà vita” e che il sorriso di un bambino illumina il futuro e lo carica di speranza».
Governo Meloni
Il “Taglia leggi” del governo Meloni non convince tutti