Sì, in 20 anni i morti sul lavoro sono stati più di 20 mila

Lo ha detto il segretario della Cgil Maurizio Landini commentando l’incidente alla stazione di Brandizzo. Abbiamo verificato che cosa dicono i dati Inail
Ansa
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Il 5 settembre, intervistato da La Stampa, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha commentato il grave incidente avvenuto lo scorso 30 agosto alla stazione di Brandizzo, in Piemonte, dove cinque operai sono morti dopo essere stati investiti da un treno mentre lavoravano sulla ferrovia. 

Secondo il segretario della Cgil, negli ultimi 20 anni in Italia «ci sono stati 20 mila morti per il lavoro», un dato che a suo parere rappresenta «una strage vera e propria». Secondo Landini i motivi principali dietro a questi incidenti sono le scarse condizioni di sicurezza del lavoro precario, ed è quindi necessario «investire sulla prevenzione e il controllo».

Al di là delle cause e delle possibili soluzioni, i dati citati da Landini sono corretti. I numeri più aggiornati sulle denunce per incidenti sul posto di lavoro sono raccolti dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail). L’Inail distingue quanti tra gli incidenti hanno avuto esito mortale, specificando se l’infortunio è avvenuto durante il lavoro oppure “in itinere”, ossia nel tragitto abituale tra l’abitazione e il luogo di lavoro. A ogni denuncia di infortunio corrisponde una singola persona infortunata: pertanto, in caso di incidenti che coinvolgono più persone, il datore di lavoro deve presentare all’Inail tante denunce quanti sono i lavoratori infortunati. Questo rende possibile conteggiare i morti sul lavoro degli ultimi 20 anni sulla base del numero di denunce di infortuni con esito mortale ricevute dall’Inail.

I dati definitivi sulle denunce di morti sul lavoro più recenti arrivano fino al 2021. In quell’anno le denunce di morti sul lavoro sono state 1.400. Nel 2022, anno per cui i dati sono ancora provvisori, i morti sul lavoro sono stati 1.090. Secondo i dati più recenti pubblicati dall’Inail a luglio di quest’anno, nei primi sette mesi del 2023 i morti sul lavoro sono stati invece 559. 

Sia i dati sul 2022 sia quelli sul 2023 sono però provvisori. Prendiamo quindi come riferimento i dati tra il 2002 e il 2021. In base alle rielaborazioni di Pagella Politica su dati Inail, in questo ventennio i morti sul lavoro sono stati in totale 26.199, circa 1.300 ogni anno. Questo dato è in linea rispetto a quanto dichiarato da Landini.
Tra il 2002 e il 2021 l’andamento del numero di morti sul lavoro è stato comunque altalenante. Il minimo è stato toccato nel 2009, quando si sono registrati 1.068 morti, mentre il picco è stato raggiunto nel 2020, durante la pandemia da Covid-19, quando il numero di vittime sul lavoro è stato pari a 1.695. 

Ricapitolando: in un’intervista al quotidiano La Stampa il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha dichiarato che gli incidenti mortali sul lavoro sono «una strage vera e propria», poiché negli ultimi 20 anni sarebbero state oltre 20 mila le vittime in queste circostanze. La stima citata dal segretario della Cgil è corretta, sebbene arrotondata per difetto. In base ai dati Inail più aggiornati, tra il 2002 e il 2021 le denunce di infortuni mortali sul lavoro sono state oltre 26 mila.

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