Il 6 ottobre, in un’intervista con La Repubblica, il presidente del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha difeso i risultati della Lega alle elezioni comunali, dicendo che il suo partito ha «confermato» i voti presi nel 2016.
È davvero così? Abbiamo verificato che cosa dicono i numeri, sia in valori assoluti che percentuali, e il quadro non è così ottimistico come descritto dal presidente della Conferenza delle regioni.
Dove ha aumentato voti la Lega
Alle elezioni comunali del 3-4 ottobre la Lega ha presentato una sua lista in 18 dei 19 capoluoghi di provincia al voto (a Carbonia, in Sardegna, si vota il 10 e 11 ottobre). L’unica grande città dove non si è presentata è stata Napoli, perché non ha rispettato i tempi e i criteri per la consegna della lista.
Secondo i dati del Ministero dell’Interno, in 11 capoluoghi su 18 la Lega ha confermato o migliorato (qui le nostre elaborazioni) i risultati rispetto a quelli del 2016, mentre in sette capoluoghi ha registrato un calo delle preferenze.
Roma, Latina e Salerno sono le città dove la Lega ha migliorato di più il numero di voti presi. Nella Capitale, cinque anni fa, aveva raccolto poco più di 32 mila preferenze, oggi salite a 60 mila voti. A Latina si è passati da 3 mila voti a oltre 8 mila, mentre a Salerno da 118 voti a 1.500, grazie alla lista “Prima Salerno”.
Gli altri capoluoghi dove la Lega ha confermato o migliorato i risultati passati sono Torino, Caserta, Salerno, Rimini, Novara, Grosseto, Isernia, Benevento e Cosenza (in queste ultime due città nel 2016 la Lega non aveva presentato liste).
Dove ha perso voti la Lega
Tra i sette capoluoghi, a Milano e Ravenna la Lega ha registrato un calo peggiore dei voti: nella prima ha perso più di 11 mila voti (passando da circa 60 mila a 48 mila), nella seconda quasi 5 mila (passando da poco più di 10 mila a circa 5.200).
Il partito di Fedriga ha registrato un calo delle preferenze anche a Bologna, Trieste, Pordenone, Varese, Savona.
Tiriamo le somme
Nel complesso, se si considera la somma di tutti i voti raccolti in ciascuna delle due tornate elettorali, in cinque anni la Lega ha comunque aumentato il numero delle preferenze totali. La somma di tutti i voti raccolti alle comunali 2021 dalla Lega nei vari capoluoghi (206.348) supera infatti quella di cinque anni fa (180.667).
Ricapitolando: in termini assoluti, in queste elezioni comunali la Lega non ha raggiunto lo stesso numero di preferenze in tutti i capoluoghi in cui si votò anche nel 2016. Allo stesso tempo, però, rispetto a cinque anni fa, quest’anno la Lega ha raccolto in totale più voti.
Il quadro cambia se si guardano i voti raccolti in termini percentuali.
Dove è cresciuta la Lega in percentuale
Da questo punto di vista, da 11 salgono a 13 i capoluoghi dove il partito di Fedriga ha confermato o migliorato (qui le nostre elaborazioni) i risultati rispetto a cinque anni.
Le città con la crescita in percentuale più alta sono Latina, Novara, Torino e Roma. Gli altri capoluoghi dove la Lega è cresciuta sono Trieste, Caserta, Benevento, Salerno, Rimini, Pordenone, Grosseto, Isernia e Cosenza.
Tuttavia, anche per quanto riguarda i voti in percentuale, la Lega non ha confermato ovunque i risultati di cinque anni fa. In cinque città ha registrato una diminuzione delle percentuali di preferenze: a Milano, Bologna, Varese, Savona e Ravenna.
Quanti consiglieri ha eletto finora la Lega
Prima di concludere, vediamo come sono cambiati i numeri sui consiglieri comunali della Lega. Dopo il primo turno del 3-4 ottobre, di otto capoluoghi (Milano, Napoli, Bologna, Rimini, Grosseto, Ravenna, Pordenone e Novara) su 19 conosciamo già la composizione del prossimo consiglio comunale, mentre per altre 11 città bisognerà aspettare i ballottaggi.
Fatta eccezione per Napoli – dove la Lega non è riuscita a presentare la lista – in sette capoluoghi il partito di Fedriga ha guadagnato consiglieri solo a Milano: qui nel 2016 ne aveva ottenuti quattro, ora saliti a sei. Questo è avvenuto nonostante nel capoluogo lombardo i voti leghisti siano diminuiti tra il 2016 e il 2021. Il motivo risiede, come abbiamo spiegato in un’altra analisi, nel sistema di assegnazione dei seggi usato per le comunali.
Nelle altre città, al momento la Lega ha perso consiglieri a Novara (da 11 a 8), Ravenna (da 4 a 2) e Pordenone (da 4 a 3), mentre li ha confermati a Bologna (3), Rimini (4) e Grosseto (5).
In conclusione
A eccezione di Napoli, dove non ha presentato liste né nel 2016 né nel 2021, in termini assoluti la Lega ha confermato o migliorato i risultati del 2016 in 11 capoluoghi di provincia al voto il 3-4 ottobre. In sette capoluoghi, invece, la Lega ha registrato un calo delle preferenze alle proprie liste.
Per quanto riguarda i voti in percentuale, la Lega ha confermato o migliorato i risultati in 13 città, mentre ha registrato un calo in cinque capoluoghi.
In attesa dei ballottaggi, nei capoluoghi al voto la Lega ha guadagnato consiglieri comunali solo a Milano.
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