«Nel mio piccolo mi sono autoimposto di leggere un libro al mese: è un fatto di disciplina, come andare a messa», aveva detto l’anno scorso il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Non sappiamo se Sangiuliano stia rispettando davvero questo impegno, ma in ogni caso la buona abitudine del ministro – che ha promesso anche di regalare un libro a ogni nuovo nato – non è condivisa dal resto del Paese: solo un terzo degli italiani infatti legge almeno un libro all’anno, il terzo dato più basso tra i Paesi dell’Unione europea.
Di recente Eurostat ha pubblicato i dati più aggiornati sulla lettura di libri da parte dei cittadini europei. L’indagine condotta dall’ufficio statistico dell’Ue non si basa sui numeri delle vendite dei libri, ma su interviste condotte su campioni di popolazione nei vari Stati membri: nelle abitudini di lettura sono inclusi i libri, gli eBook e gli audiolibri letti nel tempo libero, mentre non sono considerati i libri letti in contesti scolastici o per motivi di lavoro. Questi dati mostrano che la maggioranza della popolazione italiana è tra le meno appassionate alla lettura in tutta Europa, con differenze di sesso e istruzione.
Di recente Eurostat ha pubblicato i dati più aggiornati sulla lettura di libri da parte dei cittadini europei. L’indagine condotta dall’ufficio statistico dell’Ue non si basa sui numeri delle vendite dei libri, ma su interviste condotte su campioni di popolazione nei vari Stati membri: nelle abitudini di lettura sono inclusi i libri, gli eBook e gli audiolibri letti nel tempo libero, mentre non sono considerati i libri letti in contesti scolastici o per motivi di lavoro. Questi dati mostrano che la maggioranza della popolazione italiana è tra le meno appassionate alla lettura in tutta Europa, con differenze di sesso e istruzione.