Con il governo Meloni l’Italia è scesa nella classifica sul divario di genere

Nella nuova graduatoria del World Economic Forum, che tiene conto delle differenze nel mondo del lavoro e non solo, il nostro Paese è scivolato all’ottantasettesimo posto 
ANSA
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Il 17 giugno Azione ha pubblicato sui social network una grafica in cui sostiene che durante il governo Meloni l’Italia ha perso posizioni nella classifica internazionale sul divario di genere, finendo all’ottantasettesimo posto, «dietro Uganda, Emirati Arabi e Burundi». Alcuni giorni prima la vicepresidente del partito, Elena Bonetti, aveva scritto su X che nel 2022 l’Italia era al sessantatreesimo posto nel Global Gender Gap Report realizzato dal World Economic Forum e che in due anni ha perso oltre venti posizioni.

Abbiamo verificato ed è vero: secondo la graduatoria più recente, il punteggio del nostro Paese sul divario di genere tra uomini e donne è calato, seppure di poco.

Che cos’è il Global Gender Gap Report

L’11 giugno il World Economic Forum ha pubblicato la nuova edizione del Global Gender Gap Report aggiornata al 2024. Il World Economic Forum è un’organizzazione che promuove a livello internazionale la cooperazione tra il settore pubblico e quello privato, mentre il Global Gender Gap Report è un rapporto che dal 2006 il World Economic Forum pubblica ogni anno per valutare lo stato attuale e l’evoluzione nel tempo della parità di genere tra uomini e donne nel mondo. 

La dimensione di questa parità, o disparità, è valutata dai ricercatori del World Economic Forum lungo quattro dimensioni: “partecipazione e opportunità economiche”; “livello di istruzione”; “salute”; e “partecipazione alla vita politica”. Senza entrare troppo nei dettagli, per ognuna di queste dimensioni viene calcolato un indice sulla base di vari indicatori, dal divario di genere nei salari e nel tasso di occupazione al numero di donne nei parlamenti nazionali, passando per il livello di alfabetizzazione, l’aspettativa di vita e il numero di donne in posizioni di potere (qui è disponibile un approfondimento che spiega la metodologia usata dal World Economic Forum). 

In totale gli indicatori considerati sono 14: a ognuno è assegnato un peso diverso e, una volta calcolati i valori degli indici per le quattro dimensioni, viene poi calcolato il cosiddetto Global Gender Gap Index score. Questo indice valuta nel complesso quanto è ampio il divario di genere in un Paese: il suo valore può andare da zero, che indica la massima disparità tra uomini e donne, a uno, che indica invece la perfetta parità.

La nuova classifica

Secondo la nuova classifica del Global Gender Gap Report, nel 2024 l’Italia ha registrato un Global Gender Gap Index score pari a 0,703, in leggero calo rispetto al 2023 (-0,002). Questo lieve calo ha causato però all’Italia una perdita di otto posizioni in classifica, finendo all’ottantasettesimo posto su 146 Paesi monitorati. Anche nel 2023 l’Italia era scesa in graduatoria, perdendo 16 posizioni e piazzandosi al posto numero 79. 

Come mostra il grafico, negli ultimi dieci anni la posizione più alta occupata dall’Italia è stata la numero 41 nel 2015.
Come ha scritto Azione, nella nuova classifica del 2024 sono davanti all’Italia Paesi come il Burundi (posizione n. 38), gli Emirati Arabi Uniti (n. 74) e l’Uganda (n. 83). Al primo posto c’è l’Islanda, seguita da Finlandia e Norvegia. Precedono il nostro Paese in graduatoria anche gli altri quattro grandi Paesi europei: la Germania è settima, la Spagna decima, il Regno Unito quattordicesimo e la Francia ventiduesima. Negli ultimi tre posti ci sono il Ciad, il Pakistan e il Sudan.

Per ognuna delle quattro dimensioni su cui si basa il Global Gender Gap Index score, il World Economic Forum pubblica classifiche specifiche, in cui il divario di genere italiano cambia parecchio a seconda degli indicatori considerati. Nella dimensione della “partecipazione e opportunità economiche” l’Italia occupa infatti la posizione n. 111, con un index score pari a 0,607. Questo dato, piuttosto basso se confrontato con quello di altri Paesi, è dovuto al fatto che in Italia la differenza tra il tasso di occupazione maschile e quello femminile è ancora ampia e che la percentuale di donne con ruoli dirigenziali è ancora troppo bassa. 

Nella dimensione del “livello di istruzione” il nostro Paese occupa la posizione n. 56, con un index score pari a 0,996, molto vicino alla perfetta parità, raggiunta invece in ventotto Paesi. Nella dimensione della “salute” l’Italia è alla posizione n. 94, mentre in quella della “partecipazione alla vita politica” è alla posizione n. 67. 

Ricapitolando: da quando è in carica il governo Meloni, insediatosi il 22 ottobre 2022, l’Italia ha perso posizioni in una classifica specifica realizzata dal World Economic Forum che quantifica il divario di genere tra uomini e donne sulla base di vari indicatori.

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