Il governo Meloni vuole cancellare le multe ai non vaccinati?

Per il momento sembra aver deciso solo di rinviarle, posticipando il pagamento dei 100 euro della sanzione per circa 1,8 milioni di cittadini
ANSA
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Negli ultimi giorni stanno circolando alcune notizie secondo cui il governo guidato da Giorgia Meloni sarebbe pronto a cancellare le multe per le categorie obbligate a vaccinarsi contro la Covid-19. Al momento una decisione definitiva non è ancora stata presa, ma il 28 ottobre, in un’intervista con La Stampa, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani (Fratelli d’Italia) ha precisato la posizione del governo. «Si tratta di un rinvio e non di una cancellazione», ha dichiarato Ciriani. «Nella commissione speciale, l’unica attiva ora in Parlamento, c’è un emendamento che chiede di spostare la data a giugno, per difficoltà tecniche a inviare le cartelle». Il giorno prima, ospite a SkyTg24, Ciriani aveva dichiarato che «c’è l’ipotesi di rinviare le multe perché non credo siano in grado di inviare» tutte le multe, aggiungendo: «Credo ci siano problemi tecnici rispetto all’invio delle multe stesse a chi non si è vaccinato, però attendiamo il testo da parte del ministero».

Che cos’è questa commissione speciale di cui parla il ministro? E quanti sono i cittadini che dovrebbero pagare le multe? Abbiamo fatto un po’ di chiarezza.

La commissione speciale del Parlamento

A oggi, venerdì 28 ottobre, sia alla Camera sia al Senato non sono ancora state costituite le commissioni permanenti, ossia quegli organismi composti da un numero ristretto di parlamentari che analizzano e modificano le proposte di legge prima che queste siano esaminate e votate dalle due aule. Al Senato, dopo la riforma del regolamento approvata a luglio, il numero delle commissioni è stato ridotto a dieci, mentre alla Camera sono ancora 14. Al momento non è ancora stato deciso chi saranno i presidenti di queste commissioni e chi farà parte di questi organismi, la cui composizione dovrà rispecchiare, in piccolo, i seggi che i vari partiti hanno in Parlamento.

Il 24 ottobre la Camera ha così deciso di creare, sulla base dell’articolo 22, comma 2, del suo regolamento interno, una commissione speciale composta da 35 deputati, il cui presidente è Roberto Pella, di Forza Italia. Il compito principale di questa commissione è quello di esaminare il disegno di legge, presentato alla Camera a fine settembre dal governo Draghi, per convertire in legge il decreto “Aiuti ter”. Tra le altre cose, questo decreto contiene alcune misure per contrastare l’aumento dei prezzi delle bollette per famiglie e imprese.

Come chiarito da Ciriani, l’obiettivo del governo è quello di inserire nel decreto, durante il suo percorso in Parlamento, il rinvio delle sanzioni per le categorie di cittadini che non si sono vaccinati contro la Covid-19, nonostante l’obbligo. Il ministro ha parlato di «difficoltà tecniche a inviare le cartelle» per notificare le multe. Che cosa significa questa affermazione?

Le multe per i non vaccinati

Qui è necessario fare un piccolo passo indietro nel tempo. A gennaio 2022 il governo Draghi ha approvato un decreto che ha introdotto l’obbligo della vaccinazione contro la Covid-19 per le persone con più di 50 anni di età. Il governo aveva anche previsto una multa da 100 euro per chi non si fosse messo in regola entro il 1° febbraio, sanzionando anche altre categorie già obbligate a vaccinarsi, come i medici e gli insegnanti. A maggio la scadenza è stata poi posticipata al 15 giugno.

Il Ministero della Salute, attraverso l’Agenzia delle entrate-riscossione, ha avuto il compito di avvisare con le cosiddette “comunicazioni di avvio del procedimento sanzionatorio” i cittadini non in regola, che hanno avuto a disposizione 10 giorni per chiarire eventuali errori. Una volta confermata la violazione dell’obbligo, l’Agenzia delle entrate-riscossione ha il compito di avvisare (art. 4-sexies, comma 6)), entro 270 giorni, i sanzionati per pagare la multa da 100 euro. Ed è qui che si arriva alla questione dell’invio delle multe vere e proprie.

Secondo fonti stampa, negli scorsi mesi l’Agenzia delle entrate-riscossione ha inviato quasi 2 milioni di comunicazioni di avvio del procedimento sanzionatorio, di cui circa il 30 per cento ha ricevuto una rettifica. Dunque, sono quasi 1,4 milioni i cittadini che dovrebbero ricevere l’avviso di pagare la multa da 100 euro, ma a questi, ha spiegato il Corriere della Sera che ha parlato con il Ministero della Salute, vanno aggiunti circa altre 560 mila comunicazioni, che saranno inviate nei prossimi giorni. Togliendo un altro 30 per cento a quest’ultime comunicazioni, si ottengono 390 mila avvisi, che sommati agli 1,4 milioni visti sopra, danno un totale di quasi 1,8 milioni di sanzionati definitivi. Se moltiplichiamo questa cifra per 100 euro, otteniamo circa 180 milioni di euro che lo Stato dovrebbe incassare dai sanzionati.

Come abbiamo anticipato, però, secondo Ciriani la scelta del governo di rinviare le multe sarebbe dovuta a «difficoltà tecniche» nell’invio degli avvisi che confermano definitivamente ai sanzionati l’obbligo di pagare la multa. Al momento, però, non è chiaro se queste difficoltà ci siano davvero. Abbiamo contattato l’Agenzia delle entrate-riscossione per avere chiarimenti sulle «difficoltà tecniche» di cui ha parlato il ministro Ciriani, ma al momento della pubblicazione di questo articolo siamo ancora in attesa di una risposta.

Al di là dell’esistenza o meno di questi problemi tecnici, se la commissione speciale della Camera approverà la modifica nel decreto “Aiuti ter”, il rinvio entrerà nel disegno di legge. Quest’ultimo dovrà essere approvato dalla Camera e, per diventare definitivamente legge, anche dal Senato, dove è stata costituita una commissione speciale simile a quella della Camera.

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