Che cosa prevede il decreto “Aiuti ter”

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera a un provvedimento che, tra le altre cose, contiene un bonus da 150 euro per i redditi fino a 20 mila euro
ANSA
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Il 16 settembre il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità un nuovo decreto-legge da 14 miliardi di euro con misure urgenti per contenere i rincari energetici e sostenere la produttività delle imprese. Il testo è stato subito ribattezzato dalla stampa con il nome di decreto “Aiuti ter”: il primo decreto “Aiuti” è stato convertito in legge a luglio, mentre il decreto “Aiuti bis” è in attesa del via libera finale del Senato. 

Dopo il Consiglio dei ministri, il presidente del Consiglio Mario Draghi, insieme al ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, al ministro dell’Economia Daniele Franco e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, ha tenuto una conferenza stampa dove ha presentato i contenuti del decreto.

Il bonus da 150 euro

Il decreto “Aiuti ter” – il cui testo ufficiale non è ancora disponibile – prevede l’introduzione di un bonus temporaneo da 150 euro per chi ha un reddito inferiore ai 20 mila euro lordi annui. Secondo fonti stampa, il bonus da 150 euro sarà erogato automaticamente nella busta paga di novembre ai dipendenti che rispetteranno i requisiti previsti dal decreto.

Il bonus sarà valido anche per i pensionati, i lavoratori domestici, i disoccupati agricoli e dello spettacolo, i dottorandi e i lavoratori autonomi con redditi inferiori a 20 mila euro, oltre che per i nuclei familiari beneficiari del reddito di cittadinanza.

Il credito d’imposta per le aziende

Per contrastare i rincari energetici, il decreto “Aiuti ter” uscito dal Consiglio dei ministri prevede anche un rafforzamento del credito d’imposta per le aziende, lo strumento utilizzato dal governo per ridurre il peso degli aumenti dei costi in bolletta.

In particolare, per i mesi di ottobre e novembre, sarà riconosciuto un credito d’imposta del 40 per cento alle imprese a forte consumo di energia elettrica, a patto che i costi per kilowattora sostenuti negli ultimi quattro mesi del 2022 siano aumentati più del 30 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per le imprese che dipendono meno dall’energia, il credito è pari al 30 per cento. Il decreto prevede anche un credito d’imposta al 20 per cento per l’acquisto di carburante da parte delle aziende del settore ittico e agricolo.

Gli altri provvedimenti

Il provvedimento presenta poi una serie di misure aggiuntive, da uno stanziamento di 400 milioni di euro per il Servizio sanitario nazionale a un fondo di 100 milioni di euro per rafforzare il trasporto pubblico locale, oltre a 700 milioni di euro per aderire alle iniziative europee in favore dell’Ucraina.

Dovrebbe anche essere aumentata la multa prevista per i datori di lavoro che vogliono delocalizzare e spostare all’estero la loro attività in assenza di crisi, e 660 milioni di euro per la creazione di nuovi posti letto nei dormitori universitari.

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