Alle regionali Fratelli d’Italia batte la Lega 15 a 2

Il partito di Giorgia Meloni è arrivato primo in tutte le province del Lazio e in quasi tutte le province della Lombardia
ANSA
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Le elezioni regionali in Lombardia e Lazio hanno sancito la vittoria della coalizione di centrodestra e confermato Fratelli d’Italia come primo partito. La lista del partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha superato quasi ovunque quella della Lega sia nel Lazio sia in Lombardia, storicamente considerata una roccaforte leghista, ribaltando i risultati delle scorse elezioni regionali del 2018. Rispetto a cinque anni fa, nelle due regioni la lista della Lega ha perso in totale circa 1,2 milioni di voti, mentre quella di Fratelli d’Italia ne ha guadagnati quasi 900 mila.

La sfida in Lombardia

In Lombardia la lista di Fratelli d’Italia ha raccolto più di 725 mila voti (25,2 per cento) contro i circa 476 mila voti di quella della Lega (17 per cento), con un distacco di 250 mila preferenze. A livello provinciale la lista di Fratelli d’Italia ha prevalso su quella della Lega in 10 province su 12, ossia Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova, Milano, Monza e Brianza, Lecco, Lodi, Pavia e Varese. La lista della Lega ha prevalso su quella di Fratelli d’Italia solo in due province, quelle di Como e di Sondrio. 

La situazione cambia leggermente se ai voti della Lega si sommano quelli ottenuti da “Lombardia ideale-Fontana presidente”, la lista civica del presidente della regione Attilio Fontana, esponente della Lega. In questo caso Fratelli d’Italia ha prevalso in sette province su 12, superata nelle province di Brescia, Lecco e Varese, dove i voti delle liste della Lega e di Fontana insieme hanno superato quelli ottenuti dal partito di Meloni. A Varese, per esempio, la Lega e la lista di Fontana hanno raccolto in totale circa 12 mila voti in più rispetto a Fratelli d’Italia, a Lecco quasi 4 mila in più, a Brescia circa 2 mila in più.

Alle elezioni regionali del 2018 la situazione è stata opposta. All’epoca in Lombardia la lista della Lega aveva ottenuto quasi 1,6 milioni di voti (29,7 per cento), contro i circa 190 mila di Fratelli d’Italia (3,6 per cento), e aveva prevalso in tutte le province. Considerando anche i voti della lista di Fontana, la Lega aveva superato il 30 per cento delle preferenze.

Rispetto alle scorse elezioni, in Lombardia il partito di Salvini ha perso più di un milione di voti, mentre quello di Meloni ne ha guadagnati circa 550 mila. Va comunque tenuto conto del calo del numero di votanti: alle regionali del 2018 aveva votato il 73,1 per cento degli aventi diritto (5,7 milioni), mentre in questa tornata elettorale l’affluenza si è fermata al 41,7 per cento (3,3 milioni).

La sfida nel Lazio

Nel Lazio la lista di Fratelli d’Italia ha raccolto circa 520 mila voti (33,6 per cento) contro i 132 mila della Lega (8,5 per cento), un distacco di quasi 400 mila preferenze, più ampio di quello registrato in Lombardia.

Fratelli d’Italia ha superato la Lega in tutte e cinque le province del Lazio, ossia quelle di Viterbo, Rieti, Frosinone, Latina e la città metropolitana di Roma. La provincia dove si è registrato il maggior distacco tra Fratelli d’Italia e Lega è stata quella di Viterbo, dove il partito di Meloni ha preso circa 38 mila voti (39 per cento) mentre quello di Salvini si è fermato a poco più di 6 mila preferenze (6,5 per cento).

All’interno della coalizione di centrodestra la Lega non è stata sempre il secondo partito. Nelle province di Viterbo e Latina, infatti, dopo Fratelli d’Italia il partito di centrodestra più votato è stato Forza Italia. Lo schieramento di Silvio Berlusconi ha raggiunto il 10 per cento a Viterbo (quasi 10 mila voti, oltre 3 mila in più della Lega) e il 20,5 per cento a Latina, dove ha staccato il partito di Salvini di circa otto punti percentuali (35 mila voti contro 21 mila). 

Come in Lombardia, anche nel Lazio alle elezioni regionali del 2018 gli equilibri nel centrodestra erano diversi: all’epoca il primo partito era stato Forza Italia, che aveva ottenuto circa 371 mila voti (14,6 per cento), contro i circa 252 mila della Lega (10 per cento) e i circa 220 mila di Fratelli d’Italia (8,7 per cento). In queste elezioni la Lega ha perso circa 120 mila voti, mentre Fratelli d’Italia ne ha guadagnati 300 mila. Anche in questo caso va comunque considerato il calo dell’affluenza: nel 2018 aveva votato il 66,5 per cento degli aventi diritto (3,2 milioni), mentre in queste ultime elezioni la partecipazione si è fermata al 37,2 per cento (1,7 milioni).

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