Il fact-checking di Meloni alla convention dei conservatori a Washington

Abbiamo analizzato tre dichiarazioni della presidente del Consiglio su occupazione, economia e immigrazione
Pagella Politica
Il 22 febbraio la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato in video collegamento alla Conservative Political Action Conference (CPAC), una conferenza organizzata a Washington dai conservatori statunitensi. C’era attesa su che cosa avrebbe detto Meloni a proposito della guerra in Ucraina, dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha definito un «dittatore» il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In un passaggio, la presidente del Consiglio ha sottolineato che bisogna continuare a sostenere l’Ucraina, «lavorando insieme per una pace giusta e duratura».

Nel suo intervento, tenuto in inglese, Meloni ha elogiato anche l’operato del suo governo, dicendo alla platea che «l’Italia sta prosperando» (in inglese: «Italy is thriving»). A sostegno di questa dichiarazione, la presidente del Consiglio ha elencato tre risultati: vediamo quali sono supportati dai fatti e dai numeri, e quali no.

L’occupazione record

«L’occupazione è a livelli record» («Employment is at a record high»)

Secondo i dati più aggiornati di ISTAT, a ottobre 2024 il tasso di occupazione in Italia, nella fascia tra i 15 e i 64 anni di età, era pari al 62,3 per cento, in leggero calo rispetto al 62,4 per cento registrato nei quattro mesi precedenti. Questa percentuale è la più alta da gennaio 2004, ossia da quando sono disponibili le serie mensili di ISTAT. Gli occupati erano più di 24 milioni, anche questa una cifra record.

Dunque, Meloni ha ragione quando dice che durante il suo governo i numeri sull’occupazione hanno raggiunto nuovi primati. Va sottolineato, però, che la dinamica di crescita è iniziata prima dell’insediamento del suo governo, senza che dopo ci sia stata quindi un’inversione di tendenza.

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L’andamento dell’economia

«L’economia sta crescendo» («Economy is growing»)

Questa dichiarazione di Meloni è vaga perché non specifica a quale periodo faccia riferimento la presidente del Consiglio: per esempio se a quest’anno, se allo scorso anno o se agli ultimi mesi. In ogni caso, i numeri più recenti mostrano un quadro meno positivo di quello che la dichiarazione di Meloni lascia intendere. 

Come ha sottolineato di recente in una nota l’Ufficio parlamentare di bilancio, un organismo indipendente che vigila sui conti pubblici italiani, «dopo avere registrato una dinamica debolmente positiva nel primo semestre del 2024, l’economia italiana ha ristagnato nella seconda parte dell’anno».

Secondo le stime più aggiornate di ISTAT, infatti, negli ultimi tre mesi del 2024 la crescita del Prodotto interno lordo (PIL) italiano è stata nulla rispetto ai tre mesi precedenti. Anche nel terzo trimestre dell’anno scorso il PIL è rimasto fermo rispetto ai tre mesi precedenti. Nel secondo trimestre la crescita era stata invece dello 0,2 per cento, e nel primo trimestre dello 0,4 per cento. Nel complesso, ISTAT stima che nel 2024 il PIL italiano è cresciuto dello 0,5 per cento rispetto al 2023. 

Questi dati ridimensionano l’ottimismo mostrato da Meloni nel suo intervento durante la CPAC, così come il confronto con gli altri grandi Paesi europei e le previsioni future.

Secondo le stime della Commissione europea, dell’Organizzazione internazionale per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), e del Fondo monetario internazionale, nel 2024 il PIL dell’Italia è cresciuto meno di quello della Spagna e della Francia, e solo più di quello della Germania. La crescita stimata del PIL italiano per il 2025 è inferiore all’1 per cento.

Il calo degli sbarchi

«Gli sbarchi illegali sono calati del 60 per cento nell’ultimo anno» («Flow of illegal migration has decreased by 60 percent in the last year»)

Numeri alla mano, la dichiarazione di Meloni è corretta: secondo i dati del Ministero dell’Interno, nel 2024 sono sbarcati in Italia oltre 66 mila migranti, il 58 per cento in meno rispetto ai quasi 158 mila arrivati nel 2023.
Nel suo videomessaggio, però, Meloni ha omesso almeno due numeri che permettono di avere un quadro più completo sul reale andamento degli sbarchi in Italia sotto il suo governo.

In primo luogo, il 2023 è stato un anno durante cui ha sempre governato il governo Meloni: i quasi 158 mila migranti sbarcati quell’anno sono stati il 50 per cento in più rispetto ai circa 105 mila arrivati nel 2022. 

In secondo luogo, quest’anno gli sbarchi sono in aumento rispetto all’anno scorso. Tra il 1° gennaio e il 21 febbraio 2025 gli sbarchi sono stati 5.793, il 33 per cento in più rispetto ai 4.368 registrati nello stesso periodo del 2024 (restano comunque meno della metà degli oltre 12 mila registrati nello stesso periodo del 2023).

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