Nella tarda mattinata di giovedì 21 dicembre la Camera ha respinto la proposta di legge sulla ratifica della riforma del trattato che nel 2012 ha istituito il Meccanismo europeo di stabilità (Mes). Dopo settimane di dibattito tra i partiti, Fratelli d’Italia e Lega hanno votato contro la ratifica della riforma, mentre il suo alleato Forza Italia si è astenuto, così come l’Alleanza Verdi-Sinistra. Il Partito Democratico, Azione, Italia Viva e Più Europa hanno votato a favore della ratifica. Contro si è schierato il restante partito di opposizione, il Movimento 5 Stelle. In base al regolamento della Camera, ora dovranno passare (art. 72) almeno sei mesi prima che possa essere esaminata una nuova proposta di legge per ratificare la riforma del Mes identica nella sostanza a quella bocciata. Salvo sorprese, quindi, la ratifica potrà tornare in aula dopo le elezioni europee, in programma a giugno 2024.
Per quale motivo i partiti che sostengono il governo Meloni non hanno votato a favore della ratifica? Da tempo Lega e Fratelli d’Italia sono critici nei confronti del Mes e contrari alla sua riforma, mentre Forza Italia è favorevole all’esistenza del Mes, ma ha alcuni dubbi sulla bontà della riforma. Durante l’esame della proposta di legge in Commissione Bilancio della Camera, nella mattina del 21 dicembre il governo ha presentato un parere contrario alla ratifica sostenendo che non ci sono garanzie che il Parlamento sarà coinvolto in un’eventuale futura attivazione del Mes. Secondo il governo c’è insomma il rischio che in futuro l’Italia dovrà versare decine di miliardi di euro al Mes senza che Camera e Senato possano esprimere la loro posizione. Questa è una delle varie critiche espresse in questi anni dai politici più critici nei confronti del Mes, tra cui quelle fatte dal deputato della Lega Claudio Borghi.
Vediamo se e quanto è solida la posizione specifica espressa dal governo in Commissione Bilancio alla Camera. In breve: l’argomentazione del governo non è del tutto infondata, sebbene si basi su un’eventualità che il Ministero dell’Economia e delle Finanze considera a oggi del tutto improbabile, anche in caso di approvazione della riforma.
Per quale motivo i partiti che sostengono il governo Meloni non hanno votato a favore della ratifica? Da tempo Lega e Fratelli d’Italia sono critici nei confronti del Mes e contrari alla sua riforma, mentre Forza Italia è favorevole all’esistenza del Mes, ma ha alcuni dubbi sulla bontà della riforma. Durante l’esame della proposta di legge in Commissione Bilancio della Camera, nella mattina del 21 dicembre il governo ha presentato un parere contrario alla ratifica sostenendo che non ci sono garanzie che il Parlamento sarà coinvolto in un’eventuale futura attivazione del Mes. Secondo il governo c’è insomma il rischio che in futuro l’Italia dovrà versare decine di miliardi di euro al Mes senza che Camera e Senato possano esprimere la loro posizione. Questa è una delle varie critiche espresse in questi anni dai politici più critici nei confronti del Mes, tra cui quelle fatte dal deputato della Lega Claudio Borghi.
Vediamo se e quanto è solida la posizione specifica espressa dal governo in Commissione Bilancio alla Camera. In breve: l’argomentazione del governo non è del tutto infondata, sebbene si basi su un’eventualità che il Ministero dell’Economia e delle Finanze considera a oggi del tutto improbabile, anche in caso di approvazione della riforma.