«Abbiamo sbagliato i tempi per riproporre lo ius scholae: non era questo il momento». Con queste parole, un deputato di Forza Italia – che ha preferito rimanere anonimo – ha espresso a Pagella Politica la propria delusione per la decisione di alcuni esponenti del suo partito di riaprire il dibattito sulla riforma della concessione della cittadinanza. Un dibattito che, come vedremo, difficilmente porterà a qualche risultato.
«C’è stato da poco un referendum proprio sul tema della cittadinanza ed è fallito», ha aggiunto il deputato, che è tra i firmatari della proposta di legge presentata da Forza Italia in Parlamento a ottobre 2024. L’obiettivo di questa proposta – ribattezzata ius Italiae – è concedere la cittadinanza italiana ai ragazzi stranieri che abbiano completato la scuola dell’obbligo, che nel nostro Paese dura dieci anni, dai 6 ai 16 anni. Attualmente, uno straniero nato in Italia deve attendere i 18 anni di età per chiedere la cittadinanza. Secondo il deputato, però, averla riproposta ora rischia solo di depotenziare il testo stesso di Forza Italia.
Sull’ipotesi di modificare la legge attuale, gli alleati di governo di Forza Italia – Fratelli d’Italia, Lega e Noi Moderati – si sono infatti già detti contrari. Secondo questi partiti, la riforma non è prevista nel programma di governo. Al contrario, il leader di Forza Italia Antonio Tajani sostiene che il testo dell’accordo di maggioranza promette di «favorire l’inclusione sociale e lavorativa degli immigrati regolari». E che, dunque, in questa dichiarazione di intenti – piuttosto generica – rientra anche la riforma della concessione della cittadinanza italiana.
«C’è stato da poco un referendum proprio sul tema della cittadinanza ed è fallito», ha aggiunto il deputato, che è tra i firmatari della proposta di legge presentata da Forza Italia in Parlamento a ottobre 2024. L’obiettivo di questa proposta – ribattezzata ius Italiae – è concedere la cittadinanza italiana ai ragazzi stranieri che abbiano completato la scuola dell’obbligo, che nel nostro Paese dura dieci anni, dai 6 ai 16 anni. Attualmente, uno straniero nato in Italia deve attendere i 18 anni di età per chiedere la cittadinanza. Secondo il deputato, però, averla riproposta ora rischia solo di depotenziare il testo stesso di Forza Italia.
Sull’ipotesi di modificare la legge attuale, gli alleati di governo di Forza Italia – Fratelli d’Italia, Lega e Noi Moderati – si sono infatti già detti contrari. Secondo questi partiti, la riforma non è prevista nel programma di governo. Al contrario, il leader di Forza Italia Antonio Tajani sostiene che il testo dell’accordo di maggioranza promette di «favorire l’inclusione sociale e lavorativa degli immigrati regolari». E che, dunque, in questa dichiarazione di intenti – piuttosto generica – rientra anche la riforma della concessione della cittadinanza italiana.