No, i centri in Albania non sono costati un miliardo di euro

Lo sostengono alcuni politici all’opposizione: la cifra corretta è più bassa e non riguarda soldi già tutti spesi
Armando Babani/ZUMA Press Wire)
Armando Babani/ZUMA Press Wire)
Negli ultimi giorni, alcuni politici dell’opposizione hanno criticato il governo Meloni per i costi dei centri per migranti in Albania. In un’intervista con La Stampa, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha accusato il governo di aver «sprecato 800 milioni di fondi pubblici». Il portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli ha scritto su X che il governo «ha speso quasi un miliardo di euro per realizzare» le strutture in Albania. Anche secondo Matteo Renzi il governo «ha buttato via un miliardo di euro senza logica». 

Abbiamo verificato che cosa dicono i numeri ufficiali: le cifre citate da Schlein, Bonelli e Renzi sono esagerate e non riflettono correttamente l’effettivo impegno di spesa previsto dal governo. In più, indipendentemente dalle posizioni politiche, è scorretto suggerire che tutte le risorse siano già state spese e che, quindi, non siano recuperabili.

Quanto costano i centri in Albania

A febbraio è entrata in vigore la legge che ha ratificato l’accordo firmato a novembre 2023 tra il governo italiano e il governo albanese per la costruzione dei centri per migranti in Albania. Un dossier della Camera sulla legge ha riepilogato le spese generate dall’accordo, che ha una durata di cinque anni, elencate nella relazione tecnica contenuta nel disegno di legge di ratifica dell’accordo. 

Per il 2024 sono state stimate spese per 144 milioni di euro, per il 2025 127,3 milioni e per il 2026 127,5 milioni. Stimando come fa la relazione che i costi annui nel 2027 e 2028 siano pari a quelli per il 2026, nel complesso la spesa prevista nell’arco di cinque anni è di quasi 654 milioni. Alcune voci di spesa sono ricorrenti, altre sono relative solo al 2024. Per esempio, le spese per il vitto e l’alloggio delle forze dell’ordine che dovranno operare nelle strutture sono suddivise lungo i cinque anni, così come le spese per la gestione dei centri e il noleggio delle navi. Solo per quest’anno, invece, è stata prevista una spesa di 39,2 milioni di euro per la realizzazione delle strutture per i migranti. 

Ad aprile, quest’ultima cifra è stata aumentata a 65 milioni di euro dal governo con un decreto-legge: 4,5 milioni sono per la struttura di Shengijn, dove arrivano le navi con i migranti, mentre 60,5 milioni sono per la struttura di Gjader, una località nell’entroterra. Qui sono stati costruiti un centro d’accoglienza, un centro per i rimpatri e un carcere. Lo stesso decreto ha stanziato altri 2,5 milioni di euro per incrementare le spese di missione del personale italiano previste per quest’anno. 

Dunque, a fronte di questi aumenti, la spesa complessiva per il 2024 è aumentata a quasi 172 milioni di euro, mentre quella complessiva sui cinque anni a circa 680 milioni di euro. 

Questa stima è stata confermata il 16 ottobre dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: in un question time alla Camera, ha detto che la spesa prevista per i centri in Albania è di 134 milioni di euro all’anno per cinque anni. Fatta la moltiplicazione, si ottengono 670 milioni di euro complessivi. «A seconda della variabilità del funzionamento delle strutture legata all’andamento dei flussi migratori», lo stanziamento «potrà anche rivelarsi superiore ai costi effettivi», ha comunque sottolineato Piantedosi.

Quanto è già stato speso

Non è semplice sapere quanto è già stato speso fino a oggi per i centri in Albania. Come abbiamo visto, per quest’anno è stimata una spesa di quasi 170 milioni di euro, ma, tolte le spese già sostenute per la costruzione delle strutture, quello che resta non corrisponde a quanto è già stato speso o sarà speso fino alla fine dell’anno.

Nello stimare le spese per quest’anno, infatti, è stato considerato il 50 per cento del costo a regime delle strutture: si è ipotizzato, insomma, che le strutture sarebbero diventate operative a maggio e avrebbero raggiunto la «piena operatività» solo «gradualmente» nei mesi successivi, spiega il dossier della Camera. Più nel dettaglio, si è ipotizzato che l’operatività sarebbe stata pari al 50 per cento tra maggio e agosto e al 100 per cento tra settembre e dicembre. Questa previsione non è stata rispettata, dato che i centri hanno aperto in ritardo: i primi migranti sono arrivati nelle strutture in Albania soltanto il 16 ottobre e due giorni dopo il Tribunale di Roma non ha convalidato il loro trattenimento.

Dunque, la spesa complessiva vista sopra per quest’anno e per i cinque anni va ridimensionata. Al momento, però, non è possibile dire di quanto.

Perché si parla di «un miliardo»?

Come abbiamo visto, le stime di Schlein, di Bonelli e Renzi, che parlano rispettivamente di «800 milioni», «quasi un miliardo» e «un miliardo», sono esagerate. In più, la spesa di 680 milioni complessivi è suddivisa su cinque anni: non è già stata tutta usata. In ogni caso, da dove vengono i numeri citati dai tre leader dei partiti all’opposizione? È possibile fare alcune ipotesi.

A giugno, la Repubblica ha pubblicato un articolo in cui si parla di «un miliardo di euro» di spese per le strutture in Albania. A questa cifra, però, si arriva con alcuni calcoli dubbi. L’articolo parte dalla stima dei 653 milioni di euro di spesa suddivisi sui cinque anni dell’accordo. Poi spiega che, con un decreto-legge, sono stati aggiunti «altri 65 milioni» per la realizzazione dei centri, che hanno portato la spesa complessiva a 718 milioni di euro. In realtà, come abbiamo visto sopra, la spesa aggiuntiva è stata di 25,8 milioni, non di 65 milioni: va considerata la differenza tra i 39,2 milioni stanziati all’inizio e i 65 milioni successivi. Successivamente l’articolo aggiunge i «134 milioni di euro per cinque anni» dell’appalto per la gestione dei servizi dei centri assegnato a maggio alla cooperativa Medihospes. Così sì arriva a 800 milioni di euro di spesa. Ma anche qui c’è un problema: i costi per la gestione dei centri sono già stati quantificati nella spesa complessiva. Infine, nell’articolo vengono aggiunti i «13,5 milioni» stanziati per il noleggio negli ultimi tre mesi del 2024 di una nave per portare i migranti in Albania. Moltiplicati «per il resto dei cinque anni» dell’accordo, si genera una spesa superiore ai 200 milioni di euro, che sommati agli 800 milioni visti sopra portano a una «cifra astronomica di un miliardo». In realtà, anche qui i costi per il noleggio delle navi sono stati conteggiati tra le stime delle spese complessive.  

Ad aprile, anche un servizio del programma televisivo Report su Rai 3 ha parlato (qui la trascrizione) di una spesa di «circa un miliardo di euro» in cinque anni per i centri in Albania. Ma non è chiaro come si arrivi a questa cifra. Nel programma, inizialmente si parla di «650 milioni» di euro di spesa in cinque anni, la stessa che abbiamo visto sopra. Poi il servizio cita l’aumento della spesa per la costruzione dei centri, passata da 39 milioni a 65 milioni, commentando: «E così i 650 milioni di euro inizialmente preventivati sono già diventati 825 milioni di euro». Non si capisce però da dove provenga la differenza di 175 milioni.

Tiriamo le somme

Ricapitolando: secondo le stime contenute nella relazione tecnica del governo, la costruzione e la gestione dei centri per i migranti in Albania hanno un costo complessivo di circa 680 milioni di euro, suddivisi tra il 2024 e il 2028. Per il momento, questa cifra non corrisponde a soldi già tutti spesi ma è legata all’attuazione dell’accordo tra Italia e Albania fino al 2028. In più, per ora la stima di spesa va rivista al ribasso, visto che i costi sostenuti quest’anno sono inferiori rispetto al previsto, a causa dell’apertura in ritardo dei centri. 

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