Che cosa ha detto Meloni alla Camera su Iran, Gaza e Ucraina

Nelle comunicazioni in vista del Consiglio europeo, la presidente del Consiglio ha parlato del recente attacco statunitense e di quelli israeliani nel Medio Oriente
ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
Nel pomeriggio di lunedì 23 giugno, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha tenuto le comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno. Durante il suo intervento, Meloni ha commentato gli sviluppi militari in Medio Oriente, in particolare il recente attacco degli Stati Uniti a tre siti nucleari in Iran, le operazioni israeliane nella Striscia di Gaza e la situazione della guerra in Ucraina.
Parlando dell’escalation tra Stati Uniti e Iran, Meloni ha ribadito che «nessun aereo americano è partito da basi italiane» per l’operazione e ha ricordato di aver convocato una riunione d’urgenza con ministri, intelligence e vertici militari per valutare i rischi per l’Italia. Secondo la presidente del Consiglio, «in questa fase così delicata è importante il dialogo tra governo e Parlamento, tra governo e opposizione». Meloni ha poi spiegato che sono in corso le evacuazioni di cittadini italiani da Israele e Teheran, e che il governo sta valutando se spostare «temporaneamente» l’ambasciata italiana in Iran. 

Sulla minaccia nucleare, la presidente del Consiglio ha avvertito che «un Iran come potenza nucleare non rappresenterebbe solamente un pericolo vitale per Israele, ma avvierebbe una rincorsa a dotarsi di armi atomiche da parte degli altri attori dell’area». Per questo, la presidente del Consiglio ha invitato l’Iran a «evitare ritorsioni contro gli Stati Uniti» e ha insistito sul ritorno ai negoziati: «Siamo convinti che solo un’azione diplomatica coordinata possa garantire la pace nella regione».

Riguardo alla Striscia di Gaza, Meloni ha riconosciuto che «la legittima reazione di Israele a un terribile e insensato attacco terroristico sta assumendo forme drammatiche e inaccettabili, che chiediamo a Israele di fermare immediatamente». La presidente del Consiglio ha rivendicato l’inserimento, nel comunicato finale del G7 in Canada, di un chiaro appello a una tregua e ha sostenuto che è «necessario e possibile cogliere il momento per ottenere finalmente una cessazione delle ostilità sulla Striscia». Nel futuro assetto post-bellico, ha ribadito Meloni, Hamas dovrà essere esclusa mentre «una riformata Autorità Palestinese» dovrà assumersi «responsabilità sempre maggiori di governo».

Allargando lo sguardo alla regione, la presidente del Consiglio ha indicato l’esistenza «in tutto il mondo arabo, e in particolare nel Golfo», di «leader interessati a un futuro di pace e di opportunità economiche, che sono pronti a lavorare a un quadro regionale in cui Israele possa essere pienamente integrato, come un partner e non un nemico».

Passando all’Ucraina, la presidente del Consiglio ha confermato la doppia strategia di «sostegno all’Ucraina e pressione sulla Russia», spiegando che «l’obiettivo immediato è un cessate il fuoco che fermi i combattimenti e lasci il campo alla diplomazia». Meloni ha poi elogiato il Paese invaso dalla Russia. «Credo che sia evidente a tutti l’impegno dell’Ucraina a favore della pace», ha detto la presidente del Consiglio, aggiungendo che la Russia «deve ora dimostrare di volersi seriamente impegnare al tavolo negoziale». Meloni ha anche ricordato che il 10 e 11 luglio, a Roma, ci sarà la conferenza Ukraine Recovery, per la ricostruzione dell’Ucraina, e ha ribadito il sostegno del governo italiano al nuovo pacchetto di sanzioni dell’Unione europea contro la Russia.

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