Il 9 giugno la coalizione di centrodestra, dopo una lunga e faticosa trattativa, ha annunciato il proprio candidato sindaco per Roma: sarà Enrico Michetti, avvocato e commentatore radiofonico, spinto in particolare dal partito di Giorgia Meloni.
Il nome di Michetti è stato presentato in ticket con quello della magistrata Simonetta Matone, con la promessa che quest’ultima che sarà – in caso di elezione – “prosindaco” (un ruolo ancora da definire con chiarezza ma simile alla figura di un vicesindaco, con più poteri).
Con il centrodestra, il quadro dei concorrenti al Campidoglio è al completo. Per il Movimento 5 stelle correrà la sindaca uscente Virginia Raggi. Il 20 giugno il Partito democratico terrà primarie dall’esito scontato: l’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, infatti, ha già ricevuto l’investitura del partito. Il quarto contendente principale è Carlo Calenda, leader di Azione ed ex ministro allo Sviluppo economico nei governi Renzi e Gentiloni.
Vediamo chi sono i candidati in campo.
Centrodestra: ticket Michetti-Matone
Per ora il programma è far tornare «Roma Caput Mundi». Ha scritto così nella sua prima nota il candidato sindaco del centrodestra Enrico Michetti, 55 anni, avvocato, fondatore della pubblicazione Gazzetta amministrativa, ma soprattutto popolare commentatore della radio romana “Radio Radio”. Il nome voluto da Giorgia Meloni, che lo ha definito il «Mr. Wolf» dei sindaci.
Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno scelto di lanciarlo con l’inedita formula del “ticket”: con lui sarà candidata nel ruolo di prosindaco Simonetta Matone, sostituto procuratore generale presso la Corte d’Appello di Roma. Matone, 68 anni, non ha ancora commentato l’annuncio della sua candidatura perché l’aspettativa dal suo ruolo di magistrato per motivi elettorali non è ancora stata formalizzata dal Consiglio superiore della magistratura. Ha una certa popolarità per le numerose partecipazioni televisive a Porta a porta. Sarebbe lei a volere il titolo di “prosindaco” – di cui ancora non è davvero chiara la natura – e non semplicemente di vice.
Il Pd: Roberto Gualtieri
Il candidato del Partito democratico sarà Roberto Gualtieri, ex europarlamentare ed ex ministro dell’Economia del secondo governo Conte. Gualtieri, 54 anni, è in campo da aprile dopo aver atteso in panchina che naufragasse definitivamente una possibile candidatura dell’ex segretario del Pd Nicola Zingaretti. Anche per questo, i dem, nonostante le primarie del 20 giugno, hanno deciso di convergere in maniera compatta sul suo nome.
M5s: Virginia Raggi
È stata la prima donna sindaco a Roma, eletta nel 2016. Virginia Raggi, 42 anni, ha lanciato la sua candidatura già nell’estate 2020, prima ancora di avere il benestare del Movimento 5 stelle. All’interno della forza politica, molti avrebbero preferito un candidato meno divisivo che permettesse un accordo con il centrodestra. Molti altri, quando è stato chiaro che la candidatura di Raggi non sarebbe stata rivista, hanno deciso di abbandonare i dubbi e sostenerla.
L’outsider: Carlo Calenda
Il leader di Azione – che ha abbandonato il Pd sbattendo la porta – avrebbe voluto essere il “candidato unitario” di una coalizione con i dem, ma questi ultimi non si sono mai mostrati troppo convinti. E quando è stato invitato a partecipare alle primarie, quando i dem avevano già deciso di scommettere su Gualtieri, ha risposto con un sonoro «No». Carlo Calenda, 48 anni, è stato ministro per lo Sviluppo economico nei governi Renzi e Gentiloni ed è oggi il leader del partito centrista Azione, da lui fondato. Una posizione dal quale punta ai moderati sia del bacino elettorale del centrosinistra che di quello del centrodestra.
Elezioni regionali
La rappresentanza di genere nelle regioni è aumentata dopo le elezioni