Come già detto, in Ungheria i decessi con Covid-19 erano al 28 agosto 614, lo 0,006 per cento della popolazione.
In Italia, di nuovo come ha correttamente scritto Meloni, i decessi legati al nuovo coronavirus al 28 agosto
erano 35.458, cioè lo 0,059 (arrotondando lo 0,0587) della
popolazione.
In Brasile, infine, i morti da Covid-19 al 28 agosto
erano 117.665, cioè lo 0,056 (arrotondando lo 0,0557) della
popolazione.
Le cifre sui morti da Covid-19, come
abbiamo verificato anche in passato, sono da prendere con un margine di dubbio (maggiore o minore, a seconda dei Paesi), in quanto è possibile che non tutti i decessi siano stati attribuiti ufficialmente al nuovo coronavirus. Ma, al netto di questo, i dati citati dalla presidente di Fratelli d’Italia sono corretti, come corretta è l’affermazione secondo cui al 28 agosto in Brasile e in Ungheria ci sono stati meno morti che in Italia rispetto alla popolazione.
Sul confronto col Brasile bisogna però aggiungere una considerazione. Mentre in Italia la prima ondata dell’epidemia, soprattutto per quanto riguarda il numero di decessi, è alle spalle e l’aumento dei casi delle ultime settimane per ora non sta producendo una nuova ondata di morti, in Brasile la situazione è ancora drammatica.
Basti pensare che nei tre giorni successivi alla dichiarazione di Meloni (29, 30 e 31 agosto)
sono morte con Covid-19 quasi 2.800 persone (portando la percentuale sulla popolazione dallo 0,056 allo 0,057). In Italia i decessi legati al nuovo coronavirus sono stati – il 28, 29 e 30 agosto: ancora non ci sono i dati relativi al 31 – in totale quindici. Anche rapportando alla popolazione (quella brasiliana è circa 3,5 quella italiana) i decessi (quelli in Brasile sono 186 volte quelli in Italia), la sproporzione è evidente.