Perché il Senato sembrava mezzo vuoto durante l’elezione di La Russa?

Nella seduta inaugurale del 13 ottobre molti posti sono rimasti vuoti: c’entra il taglio dei parlamentari
Pagella Politica
Il 13 ottobre, in occasione della prima riunione del Parlamento rinnovato per l’elezione dei presidenti delle due camere, diverse persone hanno notato sui social come l’aula del Senato apparisse vuota a causa dei molti posti non occupati. In realtà, i senatori presenti alla seduta inaugurale della diciannovesima legislatura erano 187 su 206, quindi oltre il 90 per cento del totale. La sensazione di un’aula poco popolata non dipende infatti dall’effettiva assenza dei senatori neoeletti, ma è una (curiosa) conseguenza della riforma costituzionale del taglio dei parlamentari, approvata nel 2020 con un referendum costituzionale, che ha ridotto il numero dei senatori da 315 a 200 e dei deputati da 630 a 400. 

Nonostante il taglio nel numero di eletti, le aule fisiche in cui si riuniscono le due camere non verranno modificate in modo permanente, anche se sono stati comunque presi alcuni accorgimenti per adattarle alle nuove esigenze. Sembra insomma che l’impressione di “spopolamento” trasmessa dalle prime immagini del nuovo Parlamento, arrivate ieri, sia destinata a durare.

Come cambia il Senato

Palazzo Madama è da sempre la sede del Senato: lo è stato durante la monarchia e, successivamente, con la Repubblica. Dal 1871 in poi la sua struttura e la sua organizzazione interna sono rimaste sostanzialmente identiche. 

Con l’inizio della nuova legislatura, fonti del Senato hanno confermato a Pagella Politica che l’aula per ora non è stata modificata. Secondo l’Ansa, i senatori occuperanno principalmente i posti centrali dell’emiciclo, mentre l’ultima fila e gli scranni in alto saranno lasciati vuoti.

Come cambia la Camera

Nemmeno l’aula della Camera, che è la stessa dal 1918, subirà modifiche strutturali. Fonti della Camera hanno spiegato a Pagella Politica che dall’emiciclo saranno escluse alcune postazioni dalle prime e ultime file, ossia saranno disabilitati i microfoni e gli alloggi per le tessere elettroniche necessarie all’identificazione dei deputati nelle procedure di voto elettronico.

Le sedute vere e proprie, comunque, rimarranno, sia per non alterare la conformazione architettonica originale dell’aula sia per assicurare lo svolgimento delle sedute comuni di Camera e Senato, che si tengono proprio a Montecitorio, per esempio in occasione dell’elezione del presidente della Repubblica. 

Il 15 settembre sono inoltre stati installati alla Camera nuovi tabelloni digitali, in sostituzione di quelli analogici, che durante un intervento potranno segnalare la posizione dell’oratore nell’emiciclo e trasmettere la sua immagine in video. 

Al di là delle eventuali modifiche fisiche alla conformazione del Parlamento, il taglio dei parlamentari che entrerà in vigore a partire dalla diciannovesima legislatura ha reso necessaria anche una revisione dei regolamenti di Camera e Senato. Se quest’ultimo ha approvato definitivamente le modifiche a fine luglio, alla Camera i deputati non sono ancora riusciti a trovare un accordo.

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