Il 13 ottobre, in occasione della prima riunione del Parlamento rinnovato per l’elezione dei presidenti delle due camere, diverse persone hanno notato sui social come l’aula del Senato apparisse vuota a causa dei molti posti non occupati. In realtà, i senatori presenti alla seduta inaugurale della diciannovesima legislatura erano 187 su 206, quindi oltre il 90 per cento del totale. La sensazione di un’aula poco popolata non dipende infatti dall’effettiva assenza dei senatori neoeletti, ma è una (curiosa) conseguenza della riforma costituzionale del taglio dei parlamentari, approvata nel 2020 con un referendum costituzionale, che ha ridotto il numero dei senatori da 315 a 200 e dei deputati da 630 a 400.
Nonostante il taglio nel numero di eletti, le aule fisiche in cui si riuniscono le due camere non verranno modificate in modo permanente, anche se sono stati comunque presi alcuni accorgimenti per adattarle alle nuove esigenze. Sembra insomma che l’impressione di “spopolamento” trasmessa dalle prime immagini del nuovo Parlamento, arrivate ieri, sia destinata a durare.
Nonostante il taglio nel numero di eletti, le aule fisiche in cui si riuniscono le due camere non verranno modificate in modo permanente, anche se sono stati comunque presi alcuni accorgimenti per adattarle alle nuove esigenze. Sembra insomma che l’impressione di “spopolamento” trasmessa dalle prime immagini del nuovo Parlamento, arrivate ieri, sia destinata a durare.