Il 25 settembre sono in programma le elezioni per rinnovare i membri del Parlamento, che passeranno dagli attuali 945 a 600, dopo l’approvazione nel 2020 della riforma costituzionale del taglio dei parlamentari. Negli scorsi mesi, sia la Camera sia il Senato sono corsi ai ripari per far fronte alla riduzione del numero dei deputati e dei senatori, cercando di modificare i loro regolamenti interni e adeguarli al taglio dei parlamentari. Questi regolamenti sono molto importanti, perché, nel rispetto della Costituzione, stabiliscono le norme sul funzionamento e l’organizzazione delle due camere, quelle sulle varie fasi del procedimento legislativo, e i doveri e i diritti dei parlamentari. Gli attuali regolamenti risalgono a circa 50 anni fa, al 1971, ma negli anni sono stati più volte modificati e aggiornati.
A meno di un mese dal voto, c’è però un problema non da poco: a fine luglio, il Senato ha approvato definitivamente la modifica del suo regolamento interno, mentre alla Camera i partiti non sono riusciti a trovare un accordo. Salvo sorprese, questo potrebbe avere conseguenze negative sul funzionamento di Montecitorio nelle settimane successive al voto.
A meno di un mese dal voto, c’è però un problema non da poco: a fine luglio, il Senato ha approvato definitivamente la modifica del suo regolamento interno, mentre alla Camera i partiti non sono riusciti a trovare un accordo. Salvo sorprese, questo potrebbe avere conseguenze negative sul funzionamento di Montecitorio nelle settimane successive al voto.