Lorenzo Fontana è il nuovo presidente della Camera

Il deputato della Lega è stato eletto come terza carica più alta dello Stato: abbiamo raccontato qual è stata la sua storia politica finora
ANSA/GIUSEPPE LAMI
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Nella tarda mattinata del 14 ottobre, il deputato e vicesegretario della Lega Lorenzo Fontana è stato eletto presidente della Camera dei deputati, ricevendo 222 voti a favore su 392. A sostegno di Fontana hanno votato, tranne alcune defezioni, i deputati dei partiti della coalizione di centrodestra, composta da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi moderati. Oltre a Fontana sono stati votati anche Maria Cecilia Guerra (Pd), 77 voti, Cafiero De Raho (M5s), 52 voti, e Matteo Richetti (Azione), 22 voti.

Abbiamo ricostruito la carriera politica del nuovo presidente della Camera, perché è stato più volte criticato sulle sue posizioni in politica estera e diritti civili, e quale ruolo avrà ora in Parlamento.

Chi è Lorenzo Fontana

Lorenzo Fontana è nato nel 1980 a Verona ed è iscritto alla Lega da quando ha 18 anni, come lui stesso dichiara nella biografia sul suo sito. Laureato in Scienze politiche, storia e filosofia, dopo aver militato nella Liga veneta e nel Movimento giovani padani, nel 2016 è stato eletto vicesegretario della Lega Nord insieme a Giancarlo Giorgetti, carica che ha mantenuto anche nell’attuale “Lega per Salvini premier”.

Nella sua carriera politica, Fontana è stato prima consigliere comunale a Verona e poi europarlamentare della Lega per due legislature, dal 2009 al 2018, quando è stato eletto per la prima volta alla Camera. A maggio 2018, pochi mesi dopo il suo arrivo in Parlamento, il nuovo presidente della Camera è stato nominato ministro per la Famiglia e la disabilità nel primo governo governo guidato da Giuseppe Conte, sostenuto dalla Lega e dal Movimento 5 stelle. A luglio 2019 Fontana ha poi lasciato il ministero, per passare a quello degli Affari europei, un incarico che ha però ricoperto solo per poco più di un mese, a causa della caduta del primo governo Conte, avvenuta ad agosto di quell’anno.

Le posizioni di Fontana

Fontana è considerato un esponente di spicco dell’ala ultraconservatrice della Lega ed è noto per le sue posizioni critiche nei confronti dell’aborto e dei matrimoni tra coppie omosessuali. «La famiglia naturale è sotto attacco, vogliono dominarci e cancellare il nostro popolo», ha dichiarato per esempio nel 2016 il nuovo presidente della Camera durante un convegno dell’associazione antiabortista Pro vita onlus, mentre da ministro della Famiglia nel 2018 ha più volte affermato che le cosiddette “famiglie arcobaleno”, formate da coppie omossessuali, a suo parere «non esistono». Secondo alcune indiscrezioni, Fontana farebbe anche parte di No194, l’organizzazione che «rappresenta l’antiabortismo nazionale» e che punta ad abrogare la legge che sancisce il diritto all’aborto in Italia: nell’elenco degli aderenti all’associazione compare infatti un Lorenzo Fontana nato nel 1980 a Verona.

Sostenitore dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in passato Fontana ha espresso apprezzamenti anche per il presidente russo Vladimir Putin, e nell’aprile del 2018 ha dichiarato: «Da parte mia sono stato favorevolmente impressionato da tante dichiarazioni di Putin e dal grande risveglio religioso cristiano registrato nel Paese, frutto indubbiamente di una reazione ai settant’anni di regime sovietico. Ho visto in questo una luce anche per noi occidentali». Nel 2019, durante la sua prima conferenza stampa da ministro degli Affari europei, Fontana propose di togliere le sanzioni alla Russia, una posizione espressa anche quando sedeva sui banchi del parlamento europeo. Nel 2014, in seguito al controverso referendum che sancì l’annessione della Crimea alla Russia, Fontana fu invitato dall’ambasciatore russo a fare da «osservatore internazionale» in Crimea assieme ad altri esponenti di partiti della destra europea come il Front national di Marine Le Pen.

Tra i rapporti internazionali di Fontana va segnalato anche quello con il partito neonazista greco Alba dorata, definito «un’organizzazione criminale» dal tribunale di Atene e a cui nel 2016 il presidente della Camera aveva mandato un videomessaggio di saluto per il loro congresso: «Saluto gli amici di Alba dorata, con noi l’Europa tornerà ad essere un faro di civiltà», aveva detto Fontana.

Le reazioni

L’elezione di Fontana ha suscitato reazioni molto diverse da parte della politica italiana. Il segretario della Lega Matteo Salvini è stato tra i primi a congratularsi con il suo vice: «Complimenti e buon lavoro a Lorenzo Fontana, che conosco e stimo da tanti anni, saprà rappresentare deputate e deputati con competenza e senso delle istituzioni», ha scritto su Twitter. Messaggio simile è arrivato dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che a nome del suo partito si è detta certa che «saprà ricoprire questo ruolo così prestigioso con senso delle Istituzioni, equilibrio e imparzialità.»

I partiti dell’opposizione invece hanno duramente criticato la scelta della maggioranza di porre alla presidenza della Camera un profilo come quello del vicesegretario della Lega. «Peggio di così nemmeno con l’immaginazione più sfrenata. L’Italia, non merita questo sfregio», ha dichiarato il segretario del Partito democratico Enrico Letta. Prima del voto, alcuni deputati del Pd, tra cui il relatore del disegno di legge contro l’omotransfobia Alessandro Zan, sono entrati in aula con uno striscione con su scritto «no a un presidente omofobo pro Putin». Ivan Scalfarotto di Italia viva ha parlato di Fontana come di «un estremista» e della sua elezione come «il segnale che la destra non ha affatto abbandonato il progetto di orbanizzazione dell’Italia». Il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte ha fatto gli auguri di buon lavoro al neopresidente Fontana, «anche se – ha dichiarato Conte – abbiamo un quadro valoriale ben distante».

Che cosa fa il presidente della Camera

Il presidente della Camera è la terza carica dello Stato, dopo il presidente della Repubblica e il presidente del Senato, che in questa legislatura sarà Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia). All’interno del sistema della separazione dei poteri previsto dalla Costituzione, i presidenti delle due assemblee rappresentano il potere legislativo, attribuito al Parlamento.

Come il suo omologo al Senato, il presidente della Camera svolge diverse funzioni, la maggior parte delle quali sono finalizzate al buon funzionamento dell’aula. In base al regolamento della Camera, il presidente «sovrintende all’applicazione del regolamento, emana circolari e disposizioni interpretative; decide l’ammissibilità dei progetti di legge, degli emendamenti e degli ordini del giorno; convoca la Conferenza dei presidenti di gruppo e predispone il programma e il calendario dei lavori dell’aula». 

Oltre all’aula, Fontana presiederà anche gli altri organi della Camera, come l’Ufficio di presidenza e la Conferenza dei presidenti di gruppo. Inoltre, quando il Parlamento si riunisce in seduta comune, come avviene ad esempio per l’elezione del presidente della Repubblica, la presidenza dell’Assemblea è affidata proprio al presidente della Camera.

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