La scuola italiana ha sempre meno alunni

In dieci anni sono diminuiti di quasi un milione, a causa della crisi demografica 
ANSA
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Oggi, lunedì 8 settembre, inizia il nuovo anno scolastico nella provincia autonoma di Bolzano. Nei prossimi giorni toccherà alle altre regioni, fino al 16 settembre, quando le scuole riapriranno anche in Puglia e in Calabria.

Il numero definitivo degli studenti iscritti all’anno scolastico 2025/2026 non è ancora disponibile, ma sulla base degli anni passati [1] sarà intorno ai 7,8 milioni. Circa 7 milioni frequenteranno le scuole statali, mentre i restanti saranno nelle scuole paritarie. Il 15 per cento degli studenti frequenta la scuola dell’infanzia, il 30 per cento la primaria (le elementari), il 20 per cento la scuola secondaria di primo grado (le medie) e il 35 per cento la secondaria di secondo grado (le superiori).

Iscritti in calo

Il numero complessivo degli studenti è però in costante calo, riflesso diretto della crisi demografica che da anni colpisce l’Italia. Meno nascite significano, con il passare del tempo, meno iscritti. Dieci anni fa a scuola c’erano circa 8,7 milioni di studenti, scesi a 7,9 milioni nel 2024/2025: quasi un milione in meno, pari a un calo del 9 per cento. La diminuzione ha riguardato in modo diverso i vari gradi scolastici: le scuole dell’infanzia hanno perso il 21 per cento degli iscritti, le elementari il 13 per cento, le medie l’8 per cento. Le superiori finora sono rimaste stabili, ma nei prossimi anni anche qui è atteso un calo.
Questa differenza si spiega con il legame diretto tra l’età degli studenti e l’andamento delle nascite negli anni passati. Alla scuola dell’infanzia oggi ci sono in media i bambini nati nel 2021, alla primaria quelli del 2016, alle medie quelli del 2014 e alle superiori quelli del 2008. Nel 2021 in Italia sono nati 405 mila bambini, nel 2016 erano stati 473 mila, nel 2014 503 mila e nel 2008 576 mila. Le previsioni di ISTAT indicano che quest’anno le nascite saranno circa 372 mila e che nei prossimi trent’anni oscilleranno tra i 320 e i 400 mila l’anno.

Sempre più insegnanti

Nonostante il numero degli studenti sia in calo, quello degli insegnanti nelle scuole statali continua a crescere. Nell’anno scolastico 2014/2015 i docenti erano 722 mila, di cui 110 mila di sostegno. Lo scorso anno sono arrivati a 890 mila, con 205 mila insegnanti di sostegno.
Se guardiamo soltanto agli studenti delle scuole statali, si nota che in dieci anni sono diminuiti dell’8 per cento, mentre gli insegnanti sono aumentati del 23 per cento. Nel 2014 c’erano in media 0,94 insegnanti ogni 10 studenti, saliti a 1,26 nel 2024: un incremento del 34 per cento, dovuto soprattutto alla crescita del numero dei docenti di sostegno. Gli insegnanti delle materie ordinarie sono aumentati di 73 mila unità, pari al 12 per cento in più, mentre gli insegnanti di sostegno sono cresciuti di 95 mila, con un balzo dell’86 per cento.

Le scuole più scelte

Gli studenti che scelgono una scuola paritaria – cioè una scuola privata riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione e parte del sistema pubblico nazionale – sono in media il 10 per cento, in leggero calo rispetto a dieci anni fa (nell’anno scolastico 2014/2015 erano infatti l’11,5 per cento).

Alle scuole superiori statali, più della metà degli studenti sceglie un liceo: il 51 per cento del totale. Il 32 per cento si iscrive a un istituto tecnico e il 17 per cento a un professionale. Rispetto a dieci anni fa, è aumentata la quota di chi frequenta i licei (+2 punti percentuali), mentre è diminuita quella dei professionali (-2 punti percentuali). Gli istituti tecnici, invece, sono rimasti sostanzialmente stabili. 

Nell’anno scolastico 2024/2025, tra gli studenti che hanno scelto un liceo il 10 per cento frequenta il classico, il 44 per cento lo scientifico, il 14 per cento il linguistico, il 19 per cento le scienze umane, il 10 per cento l’artistico. La quota restante si divide tra liceo musicale ed europeo. Nei tecnici, invece, il 62 per cento degli studenti opta per l’indirizzo tecnologico, mentre il 38 per cento sceglie quello economico.

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[1] Dati del Ministero dell’Istruzione: anni scolastici 2014/15, 2015/16, 2016/17, 2017/18, 2018/19, 2019/20, 2020/21, 2021/22, 2022/2023, 2023/24, 2024/25

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