La popolazione italiana è diminuita anche nel 2024

ISTAT ha confermato per l’anno scorso la dinamica negativa della demografia italiana: meno figli, più anziani e un aumento dei cittadini emigrati all’estero
ANSA
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Il 31 marzo ISTAT ha pubblicato gli indicatori demografici relativi al 2024, che certificano l’andamento negativo della demografia nel nostro Paese. Nel 2024 la popolazione residente in Italia è diminuita per il decimo anno consecutivo, scendendo a 58,9 milioni. Il calo, pari a 37 mila persone in meno rispetto al 2023, è stato contenuto, ma conferma un trend ormai strutturale. A peggiorare la situazione contribuiscono vari fattori: nascite sempre più rare, famiglie più piccole e invecchiamento costante della popolazione.

Uno dei dati più rilevanti è quello sulla fecondità: secondo le stime di ISTAT, nel 2024 in media ogni donna in Italia aveva 1,18 figli, un numero inferiore al minimo storico del 1995, quando il tasso era di 1,19. Trent’anni fa però erano nati oltre 500 mila bambini, contro i 370 mila del 2024. L’età media delle madri continua ad aumentare e ha raggiunto i 32,6 anni: questo significa che le donne fanno figli più tardi e in numero sempre più ridotto.
Grafico 1. Tasso di natalità anni 2004-2024. Valori per 1000 abitanti - Fonte: ISTAT
Grafico 1. Tasso di natalità anni 2004-2024. Valori per 1000 abitanti - Fonte: ISTAT
A fronte del crollo delle nascite, sono in calo anche i decessi: nel 2024 ne sono stati registrati 651 mila, circa 20 mila in meno rispetto al 2023. Il calo della mortalità si traduce in una speranza di vita alla nascita pari a 83,4 anni, quasi cinque mesi in più rispetto all’anno precedente. È un dato che supera i livelli precedenti all’inizio della pandemia di COVID-19, anche se il divario tra Nord e Sud resta significativo: in Trentino-Alto Adige si vive in media più a lungo, mentre la Campania è la regione con la speranza di vita più bassa.

A sostenere la popolazione italiana resta la componente migratoria. La differenza tra il numero di immigrati e quello degli emigrati è positivo (+244 mila persone), ma nel 2024 si è registrato un vero e proprio «boom» di espatri, come lo ha definito ISTAT: quasi 191 mila persone si sono trasferite all’estero, un aumento del 20 per cento rispetto al 2023. La maggior parte di questi espatri riguarda cittadini italiani, mentre i principali Paesi di destinazione sono la Germania, la Spagna e il Regno Unito.

Intanto la popolazione straniera residente in Italia ha superato i 5,4 milioni di persone, più del 9 per cento del totale. Le acquisizioni di cittadinanza italiana sono state 217 mila, in crescita rispetto al record già raggiunto nel 2023. Le nazionalità straniere più presenti nel nostro Paese sono quella albanese, marocchina e rumena, ma sono in aumento anche le cittadinanze concesse a cittadini indiani e bangladesi.
Grafico 2. Acquisizioni della cittadinanza italiana per le prime nove cittadinanze di origine - Fonte: ISTAT
Grafico 2. Acquisizioni della cittadinanza italiana per le prime nove cittadinanze di origine - Fonte: ISTAT
In generale, la struttura demografica del Paese continua a invecchiare e l’età media ha raggiunto i 46,8 anni. I cittadini sopra i 65 anni rappresentano quasi il 25 per cento della popolazione, mentre quelli sotto i 14 anni sono meno del 12 per cento. Uno dei motivi sta nel fatto che le famiglie italiane sono sempre più piccole: la dimensione media è scesa a 2,2 componenti rispetto ai 2,6 di vent’anni fa. Addirittura oltre un terzo delle famiglie è composto da una sola persona. Le coppie con figli sono oggi meno di un terzo del totale, mentre il numero di genitori soli è in continua crescita.

Nell’insieme quindi il calo delle nascite, unito all’aumento degli anziani e dei cittadini che emigrano all’estero, confermano le difficoltà strutturali del sistema demografico italiano, ormai in crisi da anni.

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