In questi giorni l’ex ministra e leader di Più Europa Emma Bonino ha criticato più volte un’eventuale candidatura alle elezioni europee della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e della segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. Entrambe infatti ricoprono incarichi incompatibili con quello di parlamentare europeo e se saranno elette con tutta probabilità rinunceranno al seggio appena ottenuto. Da qui arrivano le critiche di Bonino, che ha già annunciato che non si candiderà a giugno 2024.
«Chi si candida in qualsiasi istituzione europea poi deve compiere quel mandato», ha dichiarato Bonino in un’intervista del 14 gennaio a la Repubblica, aggiungendo che le candidature di Meloni e Schlein sarebbero «una presa in giro», visto che gli elettori «votano una persona e poi se ne ritrovano un’altra». Il giorno dopo la storica esponente dei Radicali ha ribadito lo stesso concetto in un’intervista con il Quotidiano Nazionale.
La scelta di candidarsi per poi rinunciare al seggio è un vecchio vizio della politica italiana alle elezioni europee. Tanto vecchio che 30 anni fa anche Bonino ha fatto una scelta di questo tipo, nonostante oggi critichi Meloni e Schlein.
«Chi si candida in qualsiasi istituzione europea poi deve compiere quel mandato», ha dichiarato Bonino in un’intervista del 14 gennaio a la Repubblica, aggiungendo che le candidature di Meloni e Schlein sarebbero «una presa in giro», visto che gli elettori «votano una persona e poi se ne ritrovano un’altra». Il giorno dopo la storica esponente dei Radicali ha ribadito lo stesso concetto in un’intervista con il Quotidiano Nazionale.
La scelta di candidarsi per poi rinunciare al seggio è un vecchio vizio della politica italiana alle elezioni europee. Tanto vecchio che 30 anni fa anche Bonino ha fatto una scelta di questo tipo, nonostante oggi critichi Meloni e Schlein.