Boccia ha la memoria corta sul supporto del PD al Superbonus

Il capogruppo al Senato dice che il suo partito era favorevole all’incentivo solo fino al 2021, ma non è vero
ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
Il 15 maggio, in un’intervista a la Repubblica, il capogruppo del Partito Democratico Francesco Boccia ha detto che il suo partito non si pente di aver sostenuto il Superbonus, fornendo però una ricostruzione lacunosa dei fatti. «Per noi il Superbonus doveva fermarsi nel 2021, così com’era stato concepito» dall’allora ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri, ha dichiarato Boccia. «Poi sia il governo Draghi che il governo Meloni l’hanno prorogato», ha aggiunto il capogruppo del PD al Senato, che sul supporto del suo partito al bonus edilizio mostra di avere la memoria corta.

Il Superbonus 110 per cento è stato introdotto con il decreto “Rilancio”, presentato in Parlamento a maggio 2020 dal secondo governo guidato da Giuseppe Conte, nei giorni successivi alla fine del lockdown. Quel governo era supportato dal Movimento 5 Stelle, dal Partito Democratico, da Italia Viva e da Liberi e Uguali. Il ministro dell’Economia e delle Finanze era Gualtieri, un esponente del PD, oggi sindaco di Roma. L’articolo 119 e l’articolo 121 del decreto-legge, poi convertito in legge a luglio 2020, contenevano il Superbonus 110 per cento e l’estensione del meccanismo della cessione dei crediti d’imposta a quasi tutti i bonus edilizi. Il Superbonus è diventato operativo alcuni mesi dopo e le sue regole sono state modificate e prorogate varie volte.
Il problema principale di questa misura sono stati gli oneri a carico dello Stato, che nonostante gli interventi sia del governo Draghi (insediatosi a febbraio 2021) sia del governo Meloni (insediatosi a ottobre 2022) hanno continuato di gran lunga a superare le stime di spesa iniziali. Secondo i dati più aggiornati dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), alla fine di marzo 2024 gli oneri a carico dello Stato per il Superbonus hanno raggiunto i 122 miliardi di euro.
È vero come ha detto Boccia che all’inizio il Superbonus 110 per cento sarebbe dovuto rimanere in vigore solo fino alla fine del 2021. Con la legge di Bilancio per il 2021, approvata alla fine di dicembre 2020, è arrivata però una prima proroga, che ha esteso il bonus al 30 giugno 2022 per alcuni interventi e al 31 dicembre 2022 per altri. All’epoca c’era ancora il secondo governo Conte e nella maggioranza di governo c’era il PD di Boccia. 

Basta fare una rapida ricerca sui social network del partito per trovare post a sostegno di questa proroga. «Il Superbonus 110 per cento riqualificazione energetica prorogato al 2022 ed esteso agli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche per persone con disabilità e con più di 65 anni. Politica è cambiare in meglio la vita delle persone senza lasciare indietro nessuno», si legge in un post sul profilo X del PD, pubblicato il 21 dicembre 2020. Pochi giorni prima, in un altro tweet, il PD aveva scritto: «Il Superbonus edilizio del 110 per cento funziona, va ampliato e prolungato».

Nei mesi successivi è arrivato un altro rinvio della scadenza del bonus edilizio. Il 26 aprile 2021, in un discorso alla Camera, l’allora presidente del Consiglio Mario Draghi ha infatti annunciato che il suo governo – supportato da tutti i principali partiti in Parlamento, eccetto Fratelli d’Italia – avrebbe stanziato nuove risorse per il Superbonus per prorogarlo fino al 2023. Quel giorno l’annuncio era stato accolto positivamente da Enrico Letta, all’epoca segretario del PD. «La conferma del Superbonus per il 2023 fa parte dell’impegno per l’Italia verde. Il nostro partito crede che il 110 per cento sia una scelta win-win perché mette insieme lotta all’evasione fiscale, green e impresa», si legge in un tweet del PD. 

Insomma, non è vero come ha detto Boccia che il PD si era detto favorevole al Superbonus solo per il 2021. E quelli appena visti sono solo alcuni esempi tra i tanti in cui il partito, oggi guidato da Elly Schlein, si è schierato a favore del Superbonus e della sua proroga. Va comunque detto che quasi tutti i partiti in Parlamento hanno supportato il rinvio della scadenza del bonus edilizio, da destra a sinistra.

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