L’8 agosto, dopo la rottura del patto elettorale con il Partito democratico, in un’intervista al Corriere della Sera il segretario di Azione, Carlo Calenda, ha annunciato l’avvio delle operazioni di raccolta firme per presentare una lista autonoma alle elezioni politiche del 25 settembre, come previsto dalla legge per i partiti che alla fine del 2021 non avevano un gruppo parlamentare in nessuna delle due camere.
Per riuscire a candidarsi autonomamente in tutti i collegi, Azione dovrebbe raccogliere almeno 56.250 firme in meno di due settimane, entro il 22 agosto: un’operazione già di per sé non scontata, e resa ancora più problematica dai tempi stretti e dal fatto che nelle settimane centrali di agosto molte persone sono in vacanza, e si trovano quindi lontano dal luogo di residenza da cui dovrebbero firmare.
Finora Azione è stato esentato dall’obbligo grazie alla federazione con Più Europa, i cui vertici però sembrano intenzionati a rispettare l’alleanza con il Pd. Il partito di Calenda potrebbe comunque trovare un modo per aggirare l’obbligo di raccolta firme, sfruttando per esempio la partecipazione alle elezioni europee del 2019 oppure decidendo di federarsi con altre forze politiche.
Al momento la situazione resta piuttosto incerta: abbiamo fatto il punto sui principali scenari possibili.
Per riuscire a candidarsi autonomamente in tutti i collegi, Azione dovrebbe raccogliere almeno 56.250 firme in meno di due settimane, entro il 22 agosto: un’operazione già di per sé non scontata, e resa ancora più problematica dai tempi stretti e dal fatto che nelle settimane centrali di agosto molte persone sono in vacanza, e si trovano quindi lontano dal luogo di residenza da cui dovrebbero firmare.
Finora Azione è stato esentato dall’obbligo grazie alla federazione con Più Europa, i cui vertici però sembrano intenzionati a rispettare l’alleanza con il Pd. Il partito di Calenda potrebbe comunque trovare un modo per aggirare l’obbligo di raccolta firme, sfruttando per esempio la partecipazione alle elezioni europee del 2019 oppure decidendo di federarsi con altre forze politiche.
Al momento la situazione resta piuttosto incerta: abbiamo fatto il punto sui principali scenari possibili.