Questo weekend si decide il futuro del Movimento 5 Stelle

Giovedì si sono aperte le votazioni su 40 quesiti che dovranno definire la linea politica del partito. Domenica saranno comunicati i risultati
Ansa
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Giovedì 21 novembre è iniziata la fase finale dell’Assemblea costituente del Movimento 5 Stelle, il percorso per la riorganizzazione interna del partito lanciato ufficialmente a fine agosto dal presidente Giuseppe Conte. Dalle ore 10 di giovedì fino alle ore 15 di domenica 24 novembre, quasi 90 mila iscritti al partito potranno esprimersi online su 40 quesiti riguardanti vari argomenti, dalla struttura interna alle priorità politiche ai temi su cui dovrà puntare il movimento nei prossimi anni. 

L’idea di riorganizzare il partito era stata avanzata da Conte e dall’assemblea dei suoi parlamentari lo scorso 12 giugno, dopo il deludente risultato ottenuto dal Movimento 5 Stelle alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno. In quell’occasione, il partito fondato nel 2009 da Beppe Grillo è arrivato terzo con circa il 10 per cento dei voti, meno della metà di quelli ottenuti dal Partito Democratico, arrivato secondo dietro a Fratelli d’Italia. Il calo nei consensi del Movimento 5 Stelle è comunque in corso da alcuni anni. Dopo i successi ottenuti alle elezioni politiche del 2013 e del 2018, quando ha superato il 30 per cento dei voti, alle elezioni politiche del 2022 il partito di Conte è sceso al 15 per cento, e per questo diversi esponenti hanno chiesto l’avvio di una fase di confronto interno, che coinvolgesse anche gli iscritti, per rilanciare il partito. Il calo dei consensi prosegue tuttora, visto che alle ultime elezioni regionali in Emilia-Romagna e Umbria il Movimento 5 Stelle ha preso appena il 3,5 e il 4,7 per cento dei voti.

Dopo tre mesi di dibattito interno, in cui Conte e Grillo si sono scontrati praticamente su tutto, dal simbolo del partito al ruolo da “garante” del suo fondatore, gli iscritti del Movimento 5 Stelle potranno esprimersi nella consultazione online che si concluderà nel primo pomeriggio di domenica.

Possono partecipare alle votazioni tutti gli iscritti al partito, salvo quelli tesserati da meno di sei mesi rispetto alla data in cui si svolge la consultazione e quelli sospesi per motivi disciplinari. Secondo quanto comunicato dal Movimento 5 Stelle, al 21 novembre gli aventi diritto sono 88.933. Questi potranno votare accedendo alla piattaforma Skyvote, un’azienda privata che, spiega il suo sito ufficiale, «offre soluzioni integrate a ogni esigenza di gestione dei processi decisionali e di governo di qualunque natura e forma e di strumenti per il voto elettronico». In precedenza le votazioni si svolgevano sulla piattaforma Rousseau, di proprietà della Casaleggio associati, che però era stata accusata di scarsa trasparenza sul numero dei votanti.

Una volta volta collegati a Skyvote, gli iscritti del Movimento 5 Stelle dovranno votare su 40 quesiti, suddivisi in due macroaree: le proposte per la riforma dello statuto e dell’organizzazione del partito; e le “Proposte in relazione ai temi”, cioè i quesiti relativi all’indirizzo politico e ai temi su cui dovrà puntare in futuro il partito.

I quesiti sul ruolo del presidente e il posizionamento politico

I quesiti sull’organizzazione interna del partito sono 18, a cui gli iscritti potranno rispondere con un sì o con un no. Per dieci di questi quesiti occorre un quorum di votanti, ossia deve partecipare alla votazione almeno il 50 per cento più uno degli aventi diritto, altrimenti il risultato non è valido. Questi quesiti, per cui sarà necessaria una soglia minima di votanti, sono anche i più discussi e riguardano i poteri del presidente del Movimento 5 Stelle e del garante, ruolo oggi ricoperto da Grillo.

Riguardo i poteri del presidente, un quesito chiede se gli iscritti al partito vogliano togliere al presidente il potere di decidere sulle alleanze politiche, affidando questo incarico al Consiglio nazionale del Movimento 5 Stelle. Il Consiglio nazionale è l’organo che insieme al presidente determina la linea politica del partito, e ne fanno parte tutti gli esponenti principali del movimento oltre al presidente stesso, come per esempio i presidenti dei gruppi parlamentari. Alla Camera questo ruolo è ricoperto dal deputato Francesco Silvestri, mentre al Senato dal senatore Stefano Patuanelli, ex ministro dei governi Conte e Draghi. 

Sempre riguardo alle alleanze, gli iscritti dovranno esprimersi su due proposte: se sono d’accordo sull’allearsi con altri partiti a determinate condizioni, oppure vietare del tutto la possibilità di fare alleanze. In più, gli iscritti dovranno dire se sono d’accordo a definire il Movimento 5 Stelle un partito «progressista», «progressista indipendente», di «sinistra», oppure a rifiutare qualsiasi definizione politica, «e mantenere la storica distanza dalla destra e dalla sinistra».

I poteri del garante e le modifiche al simbolo

Un altro quesito per cui è necessaria la partecipazione della maggioranza assoluta degli iscritti riguarda il ruolo del garante. 

Secondo lo statuto del partito, il garante è «il custode dei valori fondamentali dell’azione politica del Movimento 5 Stelle», ha il potere «di interpretazione autentica, non sindacabile» dello statuto stesso e tra i suoi poteri c’è quello di indire votazioni tra gli iscritti per la sfiducia al presidente. In particolare, gli iscritti dovranno votare a favore o contro l’eliminazione del garante e dovranno esprimersi su chi affidare i suoi poteri, nel caso fosse eliminato.
I quesiti relativi all’eliminazione del ruolo del garante – Fonte: Movimento 5 Stelle
I quesiti relativi all’eliminazione del ruolo del garante – Fonte: Movimento 5 Stelle
In più, dovranno dire se vogliono limitare i poteri del garante stesso nel caso in cui la carica non venisse eliminata. In questo caso, gli iscritti devono dire se sono favorevoli o meno a tre proposte: eliminare «il potere del garante di interpretazione autentica, non sindacabile, delle norme del presente statuto»; limitare a un massimo di quattro anni la durata del ruolo del garante; rendere il ruolo «esclusivamente onorifico», rendendo le sue decisioni non vincolanti. Sempre riguardo il garante, un altro quesito chiede se gli iscritti siano d’accordo a togliergli il potere di far ripetere le votazioni sulla modifica dello statuto.  

Se queste votazioni avranno esito positivo, da lunedì prossimo il ruolo di Grillo nel partito potrebbe essere parecchio ridimensionato, se non abolito del tutto. In più occasioni, Grillo ha accusato Conte di voler sostanzialmente trasformare il Movimento 5 Stelle in un partito personale e di volerne prendere il controllo estromettendo il garante. Il fondatore ha anche chiesto per questo motivo di sciogliere il partito, invitando Conte a crearne uno suo. Conte ha sempre respinto queste accuse, difendendo la possibilità di affidare agli iscritti le decisioni sugli organi del Movimento 5 Stelle, e sostenendo che Grillo non può pretendere di essere il «padrone» del partito. 

Un’altra proposta molto discussa riguarda il simbolo del movimento. Al momento lo statuto del Movimento 5 Stelle prevede che il simbolo possa essere modificato dal Consiglio nazionale «su proposta del presidente, di concerto con il garante». Tra i quesiti dell’Assemblea costituente c’è la proposta di affidare agli iscritti la decisione finale sulle modifiche al simbolo, che possono essere proposte dal presidente o dal garante, senza la necessità di un accordo tra i due.

La modifica del limite dei due mandati

Gli iscritti al Movimento 5 Stelle dovranno anche esprimersi su un eventuale riforma del cosiddetto “limite dei due mandati” per gli eletti del partito. 

Sin dalle sue origini il Movimento 5 Stelle ha imposto a tutti i suoi eletti, dai parlamentari ai consiglieri comunali, l’obbligo di non fare più di due mandati consecutivi nelle istituzioni. Questa regola era stata pensata inizialmente per evitare che gli eletti del Movimento 5 Stelle facessero della politica una “professione” vera e propria. «Ci si candida per spirito civico, per attuare un programma, non per presenzialismo, per carriera politica», si legge in un post pubblicato a gennaio del 2012 su “Il blog delle stelle”, l’ex organo di stampa del Movimento 5 Stelle. In seguito, però, il limite dei due mandati è stato messo in discussione varie volte, tanto che a luglio del 2019 il Movimento 5 Stelle, sotto la guida di Luigi Di Maio, ha introdotto il cosiddetto “mandato zero” per i propri consiglieri comunali. In sostanza, da quel momento in poi il primo mandato dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle non sarebbe stato contato nel computo dei due mandati, consentendo di fatto la possibilità per questi amministratori di svolgere tre mandati consecutivi.

La regola dei due mandati è continuata invece a valere per tutti gli altri eletti del Movimento 5 Stelle. Nella votazione online per l’Assemblea costituente gli iscritti del partito di Conte dovranno decidere innanzitutto se vogliono modificare o meno il limite dei due mandati. In più, dovranno dire se sono favorevoli a una serie di proposte qualora sia dato il via libera alla modifica del limite. Tra le proposte c’è la possibilità di aumentare il limite dei mandati da due a tre per tutti gli eletti del partito, oppure la possibilità di introdurre solo delle deroghe al limite già in vigore.
Giuseppe Conte e l'ex capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio nel 2020 - Fonte: Ansa
Giuseppe Conte e l'ex capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio nel 2020 - Fonte: Ansa

I temi politici

Come anticipato, oltre che sull’organizzazione del partito gli iscritti al Movimento 5 Stelle dovranno esprimersi sulla linea del partito e sulle battaglie politiche da intraprendere in futuro. 

Le proposte riguardanti la linea politica sono in totale 22 e gli iscritti dovranno dire se sono d’accordo o meno. Le proposte da sottoporre al voto sono state individuate durante le prime due fasi dell’assemblea costituente. Alla prima fase, conclusasi il 6 settembre, hanno partecipato sia gli iscritti sia i non iscritti al partito, inviando una serie di proposte sui temi prioritari da affrontare. Nella seconda fase, che si è conclusa il 26 ottobre, 300 iscritti estratti a sorte, 30 non iscritti sorteggiati tra coloro che hanno partecipato alla prima fase, e altri 30 ragazzi tra i 14 e i 17 anni, hanno partecipato a tre incontri di dibattito sui temi, individuando le proposte da sottoporre alla consultazione online. 

I 22 quesiti tematici a cui dovranno rispondere gli iscritti sono divisi in dieci argomenti: la riforma del sistema sanitario e la tutela della persona; la crescita economica inclusiva e il lavoro dignitoso; il contrasto all’evasione fiscale e l’etica nell’impresa; la politica di pace e l’Europa; la centralità della giustizia nella politica del Movimento 5 Stelle; la transizione ecologica e il patrimonio naturale per un’ecologia integrale; l’informazione libera e le sovvenzioni alla cultura; la riforma della scuola primaria e secondaria; la riforma per un maggior equilibrio territoriale; l’università e la ricerca scientifica.

I risultati delle consultazioni online saranno comunicati dallo stesso presidente del Movimento 5 Stelle Conte dopo le ore 15 del 24 novembre, al termine dell’evento conclusivo dell’assemblea costituente.

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