Alle votazioni del Movimento 5 Stelle partecipano sempre meno iscritti

All’ultima consultazione online ha votato poco più del 10 per cento degli aventi diritto, una percentuale in costante calo dal 2021 in poi, salvo alcune eccezioni
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Sempre meno iscritti del Movimento 5 Stelle votano alle consultazioni online del partito. L’11 dicembre i tesserati del partito di Giuseppe Conte sono stati chiamati a votare per l’elezione di un nuovo vicepresidente, del tesoriere e dei comitati politici e nazionali. Alla votazione, che ha visto l’elezione della deputata Chiara Appendino come vicepresidente e dell’ex deputato Claudio Cominardi come tesoriere, hanno partecipato 19.357 iscritti su 158.538 aventi diritto, poco più del 12 per cento. 

In base alle verifiche di Pagella Politica sui dati pubblicati dal Movimento 5 Stelle, questa è stata la votazione con la partecipazione più bassa da aprile 2021, ossia da quando le consultazioni online del partito si svolgono sulla piattaforma Skyvote. Questa è un’azienda privata che, spiega il suo sito ufficiale, «offre soluzioni integrate a ogni esigenza di gestione dei processi decisionali e di governo di qualunque natura e forma e di strumenti per il voto elettronico». In precedenza le votazioni si svolgevano sulla piattaforma Rousseau, in passato accusata di scarsa trasparenza sul numero dei votanti.

In base allo statuto del Movimento 5 Stelle possono partecipare alle votazioni tutti gli iscritti al partito, salvo quelli tesserati da meno di sei mesi rispetto alla data in cui si svolge la consultazione e quelli sospesi per motivi disciplinari. I risultati sono pubblicati in una specifica sezione del sito ufficiale del partito. 

Da quando le votazioni si svolgono su Skyvote il partito di Conte ha organizzato 14 consultazioni su temi di carattere nazionale, dalla modifica dello statuto del partito fino a quelle per decidere a chi destinare le restituzioni dei parlamentari. Queste sono le quote del proprio stipendio che ogni deputato e senatore del Movimento 5 Stelle versa nelle casse del partito e che quest’ultimo devolve a varie iniziative. Oltre a quelle nazionali, il partito ha indetto votazioni anche per l’elezione di diversi rappresentanti locali.

Sulla base dei dati pubblicamente disponibili, la consultazione online che ha registrato la maggiore affluenza è stata quella del 6 agosto 2021, in cui Conte è stato eletto per la prima volta alla guida del partito. All’epoca i votanti sono stati 67 mila su circa 115 mila aventi diritto, pari al 58 per cento. Al secondo posto c’è la votazione del 3 agosto 2021, quella sulle modifiche allo statuto del partito, che ha registrato circa 61 mila votanti su 114 mila (il 54 per cento). Nel 2021 si sono poi tenute altre tre consultazioni nazionali online, una per eleggere i vicepresidenti del partito, una sulle restituzioni e una su altri organismi interni, e in questi casi l’affluenza è scesa nettamente, tra il 20 e il 25 per cento.
Nel 2022 ci sono state invece sette votazioni online di carattere nazionale: il maggior numero di votanti è stato registrato nella consultazione del 28 marzo (45 per cento), quando Conte è stato confermato come presidente dopo che alcuni iscritti avevano contestato la sua prima elezione. Il 16 agosto dello stesso anno si sono poi tenute le consultazioni per comporre le liste dei parlamentari da candidare alle elezioni politiche del 25 settembre: in quel caso l’affluenza è scesa al 37,4 per cento, pari a circa 50 mila votanti. 

Il 9 settembre 2022 gli iscritti del Movimento 5 Stelle sono stati poi chiamati a votare nuovamente sulle restituzioni dei parlamentari. In quel caso i votanti sono scesi a 23.600 (il 17,5 per cento), un numero simile a quello registrato tre mesi dopo, il 28 dicembre, in una nuova consultazione sulle restituzioni (per cui non è però disponibile il dato in percentuale). Il 1° febbraio 2023 gli iscritti del Movimento 5 Stelle hanno votato per modificare il codice etico del partito, ossia le regole di condotta interne. In quell’occasione i votanti sono stati circa 26 mila su un totale di 143 mila, pari a circa il 18 per cento.

In poco più di due anni i votanti nelle consultazioni del Movimento 5 Stelle sono dunque calati considerevolmente, con alcune eccezioni per le votazioni che hanno riguardato la scelta del presidente del partito e la modifica dello statuto.

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