Il Dpcm del 3 novembre
ha imposto una serie di misure restrittive a livello nazionale, ad esempio il coprifuoco tra le 22 e le 5 del mattino, e
ha poi suddiviso l’Italia in regioni gialle, arancioni e rosse a seconda dell’andamento dell’
indice Rt e di altri 21 indicatori di monitoraggio. A seconda del colore sono associate misure restrittive più o meno severe, come
abbiamo spiegato in una nostra recente analisi.
Su questa base il Dpcm del 3 dicembre ha poi aggiunto una serie di altre misure, alcune delle quali previste specificamente per il periodo delle festività natalizie. In particolare
è stato previsto il divieto di uscire dalla propria regione (anche se in fascia gialla) tra il 21 dicembre e il 6 gennaio e – per i giorni 25, 26 dicembre e 1° gennaio – il divieto di uscire dal proprio comune di residenza.
Queste misure tuttavia non sono state ritenute ancora sufficienti, a fronte di una situazione epidemiologica preoccupante a livello europeo e nazionale, e il 18 dicembre è stato approvato un decreto legge (il n.172, cosiddetto “decreto Natale”) che impone nuove maggiori restrizioni.
Nello specifico è stato deciso che tra il 24 dicembre e il 6 gennaio
varranno in tutta Italia le regole fissate per le regioni rosse (divieto di spostamento anche all’interno del proprio comune, negozi generalmente chiusi, didattica a distanza dalla prima media in poi e via dicendo), tranne i giorni 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio, quando varranno le regole per le regioni arancioni (divieto di spostamento al di fuori del proprio comune, chiusure parziali dei negozi e via dicendo).
Sono previste però due eccezioni. La prima è che nei giorni 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio sarà possibile uscire dal proprio comune – anche per turismo – se questo ha una popolazione inferiore ai 5 mila abitanti, e per recarsi in un altro comune nel raggio di 30 chilometri (purché non capoluogo di provincia). La seconda è che in tutto il periodo che va dal 24 dicembre al 6 gennaio sarà consentito recarsi in altra casa privata (una volta al giorno, e tra le ore 5 e le ore 22) nel limite di massimo due persone ulteriori rispetto a quelle lì conviventi (non si contano gli under 14, i disabili o le persone non autosufficienti conviventi).
Vediamo ora la situazione negli altri Stati.